Mancava nel pur vasto panorama editoriale dedicato alla Magistratura una monografia a tutto tondo sulle quattro responsabilita' del Magistrato (ordinario, amministrativo, contabile, militare).
Difatti, gli studi editi si sono di solito soffermati sulla responsabilita' civile per errori e omissioni professionali o su quella disciplinare per violazione di regole interne.
Molto poco era stato scritto sulla responsabilita' penale del magistrato e su quella amministrativo-contabile per talune attivita' del peculiare finanziario.
Il volume colma, dunque, questa lacuna scientifica con uno studio organico su tutte e quattro le predette responsabilita' del Magistrato; uno studio approfondito, aggiornato, ancorato al basilare referente normativo nazionale (da ultimo alla legge n.18/2015 sulla sofferta responsabilita' civile) e, soprattutto, ricchissimo di giurisprudenza (e di decisioni del C.S.M. e degli organi di autogoverno) e di dottrina, che hanno scandagliato diversi profili della patologia comportamentale del Magistrato. Con un taglio volutamente teorico-pratico, vengono analizzate tutte le questioni e le fattispecie, sostanziali, procedurali e processuali, venute al pettine delle varie magistrature e degli organi disciplinari, per dare allo studioso, al Magistrato, all'avvocato, un valido e affidabile strumento di conoscenza, di riscontro e approfondimento. Assai accurata e' dunque l'analisi normativa, della giurisprudenza, sulla responsabilita' civile dopo la novella della legge n. 18/2015.
Molto ricco e' poi l'esame nel secondo capitolo dello stato della giurisprudenza e della dottrina in materia di responsabilita' disciplinare.
Approfonditi e corredati di aggiornata giurisprudenza e dottrina sono poi i capitoli sulla responsabilita' penale ed amministrativo-contabile per danni erariali arrecati da Magistrati. Una utile appendice normativa completa il volume, frutto di una pluriennale attivita' di studio, di pratica giudiziaria e didattica degli autorevoli autori.
Presentazione di Giovanni Canzio, Primo Presidente della Corte di Cassazione ... XIII
Premessa.............................................................................................................................. XVII
Capitolo Primo
LA RESPONSABILITÀ CIVILE DEL MAGISTRATO
(Paola D'Ovidio)
1. Evoluzione normativa e profili costituzionali .................................................... 2
2. Moniti europei ed esigenze di riforma della legge n. 117 del 1988 ............... 13
3. La responsabilità civile dei Magistrati nei documenti internazionali ed in
altri paesi europei .................................................................................................. 24
4. La nuova disciplina della responsabilità civile per i danni cagionati nell'esercizio
delle funzioni giudiziarie: profili sostanziali ............................................. 37
4.1. L'ambito di applicazione (art. 1, l. n. 117 del 1988 e succ. mod.) ....... 45
4.2. Lelemento soggettivo (art. 2, l. n. 117 del 1988 e succ. mod.) ........... 48
4.2.1. Il dolo (art. 2 comma 1, l. n. 117 del 1988 e succ. mod.) ........ 54
4.2.2. La colpa grave per violazione manifesta della legge e del
diritto dell'Unione europea (art. 2, commi 3 e 3-bis, l. n. 117
del 1988 e succ. mod.) ................................................................... 58
4.2.3. La colpa grave per travisamento del fatto o delle prove (art. 2,
comma 3, l. n. 117 del 1988 e succ. mod.) ................................. 68
4.2.4. La colpa grave per l'affermazione di un fatto la cui esistenza è
incontrastabilmente esclusa dagli atti del procedimento o per
la negazione di un fatto la cui esistenza risulta incontrastabilmente
dagli atti del procedimento (art. 2, commi 3, l. n. 117 del
1988 e succ. mod.) .......................................................................... 84
4.2.5. La colpa grave per l'emissione di un provvedimento cautelare
personale o reale fuori dai casi consentiti dalla legge oppure
senza motivazione (art. 2, comma 3, l. n. 117 del 1988 e succ.
mod.) ................................................................................................ 86
4.3. La clausola di salvaguardia (art. 2, comma 2, l. n. 117 del 1988 e succ.
mod.) ............................................................................................................. 90
4.4. Il diniego di giustizia (art. 3, l. n. 117 del 1988 e succ. mod.) .............. 104
5. La nuova disciplina della responsabilità civile per i danni cagionati nell'esercizio
delle funzioni giudiziarie: profili processuali ............................................ 109
5.1. Legittimazione passiva e competenza ...................................................... 110
5.2. La responsabilità diretta dello Stato e la facoltà di intervento del
magistrato nel giudizio di responsabilità ................................................. 115
5.3. La sussidiarietà dell'azione ed i danni risarcibili ................................... 122
5.4. Il filtro preventivo di ammissibilità e la sua abrogazione ..................... 127
5.5. Le azioni di rivalsa e di regresso (artt. 7, 8 e 13 l. n. 117 del 1988 e succ.
mod.) ............................................................................................................. 144
5.6. I rapporti tra giudizio civile e giudizio disciplinare ............................... 155
5.7. Il regime intertemporale della legge n. 18 del 2015 .............................. 159
6. La responsabilità civile dei magistrati amministrativi e contabili .................. 171
7. Altre ipotesi di responsabilità civile dello Stato connesse ad attività giudiziarie:
a) Risarcimento danni per riparazione a favore delle vittime di errori
giudiziari. b) Equa riparazione per ingiusta detenzione. c) Danni per irragionevole
durata del processo: la Convenzione Europea dei diritti dell'uomo
e la c.d. legge Pinto n. 89 del 2001. d) La direttiva 2004/80/CE del Consiglio,
del 29 aprile 2004, relativa all'indennizzo delle vittime di reato. e) Danni da
inumana detenzione ............................................................................................... 174
Capitolo Secondo
LA RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE
(Mario Fresa, Vito Tenore)
1. Premessa .................................................................................................................. 194
2. La responsabilità disciplinare e l'interpretazione abnorme ............................ 201
2.1. Il travisamento dei fatti .............................................................................. 222
3. La responsabilità disciplinare ed i ritardi .......................................................... 226
3.1. I ritardi nel compimento degli atti relativi all'esercizio delle funzioni . 228
3.2. Il ritardo non reiterato nell'adempimento delle funzioni e l'inerzia
investigativa .................................................................................................. 246
3.3. Il ritardo nella scarcerazione, nella iscrizione nel registro degli indagati
e nella fissazione delle udienze ......................................................... 249
3.4. Conclusioni ................................................................................................... 262
4. La responsabilità disciplinare ed il riserbo ........................................................ 263
4.1. I limiti alle pubbliche dichiarazioni o interviste ..................................... 270
4.2. Il divieto di sollecitare la pubblicità di notizie attinenti il proprio
ufficio e di utilizzazione di canali informativi personali ........................ 282
4.3. L'illecita divulgazione di atti e le violazioni dei doveri di riservatezza
.................................................................................................................... 288
4.4. Profili penali e disciplinari delle esternazioni extrafunzionali ............. 296
4.5. La rilevanza disciplinare delle esternazioni extrafunzionali dei Magistrati
............................................................................................................... 299
5. La responsabilità disciplinare e la correttezza .................................................. 301
5.1. I comportamenti abitualmente o gravemente scorretti ......................... 305
5.2. Le ingiustificate interferenze in attività giudiziarie ................................ 309
5.3. La consapevole inosservanza dell'obbligo di astensione ...................... 313
5.4. I comportamenti che arrecano ingiusto danno o indebito vantaggio ad
una delle parti .............................................................................................. 319
VI INDICE
6. La responsabilità disciplinare al di fuori delle funzioni .................................. 325
6.1. L'uso della qualità di magistrato al fine di conseguire vantaggi ingiusti
per sé o per altri .......................................................................................... 327
6.2. L'uso strumentale della qualità per l'esercizio di funzioni costituzionalmente
previste ........................................................................................ 330
6.3. I prestiti e le agevolazioni da soggetti coinvolti in procedimenti ........ 331
6.4. Le frequentazioni ed i rapporti di affari non consentiti ....................... 334
6.5. La partecipazione ad associazioni segrete o comunque comportanti
vincoli oggettivamente incompatibili con l'esercizio delle funzioni
giudiziarie ..................................................................................................... 335
6.6. L'iscrizione o la partecipazione sistematica e continuativa a partiti
politici ............................................................................................................ 337
6.7. Lo svolgimento di attività incompatibili o pregiudizievoli ................... 341
6.8. L'assunzione di incarichi extragiudiziari senza la prescritta autorizzazione
del Consiglio superiore della Magistratura ................................... 344
7. La responsabilità disciplinare e il processo ....................................................... 346
7.1. I titolari dell'azione disciplinare ............................................................... 346
7.2. La comunicazione dei fatti di rilevanza disciplinare .............................. 347
7.3. La fase pre-disciplinare .............................................................................. 349
7.4. L'istruttoria disciplinare ............................................................................. 353
7.5. Il giudizio ...................................................................................................... 362
7.6. La sospensione dei termini e del procedimento ..................................... 370
7.7. I rapporti tra procedimento disciplinare e giudizio civile di danno .... 373
7.8. Conclusioni ................................................................................................... 380
8. La responsabilità disciplinare dei magistrati amministrativi (fonti, illeciti,
sanzioni) .................................................................................................................. 383
8.1. Il procedimento disciplinare per i magistrati amministrativi ................ 394
8.2. Rapporti tra azione disciplinare e procedimento penale. La sospensione
cautelare del magistrato amministrativo ....................................... 410
9. La responsabilità disciplinare dei magistrati contabili: profili generali (fonti,
illeciti, sanzioni) ..................................................................................................... 414
9.1. Il procedimento disciplinare per i magistrati contabili .......................... 425
9.2. Rapporti tra azione disciplinare e procedimento penale. La sospensione
cautelare del magistrato contabile .................................................. 443
10. La responsabilità disciplinare dei Magistrati militari ....................................... 449
11. La responsabilità disciplinare dei giudici di pace, dei Magistrati onorari e dei
componenti delle Commissioni tributarie (rinvio) ........................................... 456
Capitolo Terzo
LA RESPONSABILITÀ PENALE DEL MAGISTRATO
(Daniela Rita Tornesi)
1. Il reato di corruzione in atti giudiziari. I riflessi delle novità apportate dalla
legge 6 novembre 2012 n. 190 e dalla legge 27 maggio 2015 n. 69 sull'art.
319-ter c.p. ............................................................................................................... 461
1.1. La disciplina normativa della c.d. “corruzione giudiziaria” contenuta
nell'art. 319 c.p. nel testo anteriore all'entrata in vigore della legge 26
aprile 1990 n. 86 .......................................................................................... 469
INDICE VII
1.2. L'art. 319-ter c.p. e gli aspetti problematici del suo coordinamento con
lart. 321 c.p. nella versione anteriore alla legge 7 febbraio 1992
n. 181 ............................................................................................................. 470
1.3. La natura giuridica dei reati di cui agli artt. 319-ter e 321 c.p. alla luce
delle modifiche normative apportate dall'art. 2 della legge 7 febbraio
1992 n. 181 .................................................................................................... 474
1.4. Le peculiarità dell'art. 319-ter c.p. rispetto alle fattispecie corruttive
previste dagli artt. 318 e 319 c.p. .............................................................. 480
1.4.1. L'identificazione della categoria soggettiva dell'“intraneus”
del reato di cui all'art. 319-ter c.p. e la nozione di “atti
giudiziari” ........................................................................................ 480
1.4.2. La nozione allargata di “parte” e di “processo” contenuta
nell'art. 319-ter c.p. ........................................................................ 487
1.4.3. Le procedure concorsuali quali species del “processo civile” . 490
1.4.4. Il procedimento inerente alle misure di prevenzione e antimafia,
personali e patrimoniali, quale species del processo penale .... 495
1.4.5. Il processo tributario quale species del processo amministrativo
.................................................................................................... 499
1.4.6. L'assimilazione dell'arbitrato rituale al “processo civile” ....... 502
1.4.7. Le peculiarità del c.d. arbitrato endoprocessuale o forense ... 505
1.4.8. Le problematiche relative al settore della giurisdizione volontaria
.................................................................................................. 507
1.5. Le modalità di realizzazione della condotta con riguardo alle ipotesi
della c.d. corruzione impropria (art. 318 c.p.) e della c.d. corruzione
propria (art. 319 c.p.) .................................................................................. 509
1.5.1. La rilevanza dell'accordo corruttivo nelle decisioni collegiali . 515
1.5.2. La segretezza delle deliberazioni collegiali ................................ 516
1.6. La casistica giurisprudenziale delle ipotesi tradizionali di corruzione
propria antecedente .................................................................................... 521
1.6.1. L'accettazione di promessa e/o il ricevimento di utilità da
parte del Magistrato monocratico per il compimento di un
provvedimento giurisdizionale contrario ai doveri di ufficio .. 521
1.6.2. L'accettazione della promessa e/o il ricevimento di denaro o di
altre utilità da parte del Magistrato per il compimento di un
provvedimento giurisdizionale collegiale .................................... 523
1.6.3. La sentenza collegiale di secondo grado, frutto di accordo
corruttivo con il Magistrato componente del collegio, relatore
della causa nel giudizio riassunto ai sensi dell'art. 392 c.p.c. a
seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di
cassazione: il caso I.M.I.-S.I.R. .................................................... 524
1.6.4. La sentenza collegiale, a seguito di impugnazione del lodo arbitrale,
frutto di accordo corruttivo con il consigliere relatore
scritta in collaborazione di terzi: il c.d. caso Lodo Mondadori . 528
1.6.5. La corruzione per atto giurisdizionale conforme ai doveri di
ufficio ................................................................................................ 530
1.7. La corruzione in atti giudiziari nella forma susseguente ...................... 531
1.7.1. L'asservimento della funzione giudiziaria ovvero l'iscrizione a
“libro paga” del Magistrato .......................................................... 536
1.8. Il momento consumativo ............................................................................ 539
VIII INDICE
1.9. Le circostanze aggravanti ........................................................................... 542
2. I reati di concussione e di induzione indebita a dare o promettere utilità .. 543
2.1. L'evento dei reati di concussione e di induzione indebita ................... 547
2.2. Il dolo ............................................................................................................ 547
2.3. I riflessi della legge 27 maggio 2015 n. 69 sulla disciplina dei reati di cui
agli artt. 317 c.p. e 319-quater c.p. ............................................................ 547
2.3. La casistica giurisprudenziale .................................................................... 549
2.4. La riqualificazione dei fatti nella corruzione in atti giudiziari ............. 551
3. Il traffico di influenze illecite ............................................................................... 552
3.1. Gli elementi della fattispecie ..................................................................... 553
3.2. Il dolo ............................................................................................................ 555
3.3. Le aggravanti ............................................................................................... 555
4. L'abuso d'ufficio. L'evoluzione normativa dell'art. 323 c.p. e la dibattuta
questione dell'applicabilità della norma ai Magistrati ..................................... 556
4.1. Le peculiarità dell'abuso d'ufficio “giurisdizionale” ............................. 561
4.2. La violazione del principio di imparzialità previsto dall'art. 111,
comma 2, Cost. ............................................................................................ 561
4.3. Lo sviamento di potere da parte del giudice e la rilevanza della
violazione delle norme processuali ai fini dell'integrazione dell'art.
323 c.p. .......................................................................................................... 563
4.4. La violazione del dovere di astensione .................................................... 565
4.5. Il requisito della doppia ingiustizia .......................................................... 566
4.6. L'evento del danno ingiusto e dell'ingiusto vantaggio patrimoniale .. 567
4.7. Il dolo ............................................................................................................ 568
4.8. Il rapporto con altri reati ........................................................................... 570
4.8.1. In particolare, il rapporto con il reato di falso in atto pubblico
...................................................................................................... 570
4.8.2. Il reato di falso ideologico commesso dal Magistrato. Cenni . 572
4.8.3. Il dolo ............................................................................................... 575
5. I reati di rifiuto e di omissione di atto d'ufficio. L'art. 328 c.p. e l'inerzia del
Magistrato nello svolgimento dell'attività giudiziaria ...................................... 575
5.1. Dalla “lesa maestà” alla “denegata giustizia” ........................................ 577
5.2. La previsione del reato proprio del Magistrato nell'art. 328, comma 2,
c.p., nella versione originaria del codice penale del 1930 ..................... 581
5.3. Le modifiche normative apportate all'art. 328, comma 2, c.p. dalla
legge 13 aprile 1988 n. 117 ......................................................................... 585
5.4. Le esigenze di riforma dell'art. 328 c.p. .................................................. 588
5.5. Le innovazioni apportate allart. 328 c.p. dalla legge 26 aprile 1990 n.
86 .................................................................................................................... 590
5.6. L'art. 328, comma 1, c.p. ............................................................................ 592
5.6.1. Le ragioni di giustizia .................................................................... 592
5.6.2. Sul concetto di rifiuto di un atto indifferibile ............................ 595
5.6.3. Sulla nozione di condotta indebita .............................................. 597
5.6.4. L'art. 328, comma 1, c.p. come reato di pericolo concreto ..... 599
5.6.5. Il dolo ............................................................................................... 599
5.6.6. Il momento consumativo .............................................................. 600
5.7. L'art. 328, comma 2, c.p. ............................................................................ 601
5.7.1. Il dolo ............................................................................................... 603
5.7.2. Il momento consumativo .............................................................. 603
INDICE IX
5.8. L'inerzia del Magistrato e i rapporti con la legge sulla responsabilità
civile ............................................................................................................... 603
5.9. Gli aspetti problematici della sussumibilità delle condotte doverose
omissive dei Magistrati nell'art. 328 c.p. La casistica giurisprudenziale
.................................................................................................................... 605
5.9.1. L'inazione del pubblico ministero: rimedi processuali e rilevanza
penale della condotta ai sensi dell'art. 328 c.p. ............. 606
5.9.2. Il rifiuto del giudice di svolgere l'attività delegata di apposizione
dei sigilli, ai sensi del previgente art. 84 l.f. .................... 618
5.9.3. Il rifiuto, da parte del Magistrato, del rilascio di copia degli atti
processuali necessari ai fini della impugnazione di provvedimenti
giurisdizionali ....................................................................... 619
5.9.4. L'omessa evasione dell'istanza di restituzione di titoli esecutivi
relativi a procedure presentate dal procuratore del creditore
esecutante ........................................................................................ 620
5.9.5. Il rifiuto da parte del giudice di svolgere l'attività di udienza . 620
5.9.6. La rilevanza penale della condotta del Magistrato giudicante
nel caso di rifiuto, omesso e/o ritardato deposito dei provvedimenti
giurisdizionali ................................................................... 621
5.10. Rapporti con l'art. 340 c.p. ........................................................... 636
6. Il reato di peculato. I riflessi delle modifiche apportate dalla legge 6
novembre 2012 n. 190 e dalla legge 27 maggio 2015 n. 69 ............................. 637
6.1. L'interesse giuridico tutelato ..................................................................... 639
6.2. I presupposti della condotta dell'art. 314, comma 1, c.p. ..................... 640
6.3. I rapporti fra l'appropriazione e la distrazione ...................................... 641
6.4. Il momento consumativo ............................................................................ 644
6.5. Il dolo ............................................................................................................ 645
6.6. Il peculato d'uso .......................................................................................... 646
6.6.1. La condotta ..................................................................................... 647
6.7. La casistica giurisprudenziale .................................................................... 650
6.7.1. L'appropriazione delle somme di denaro versate dagli aggiudicatari
nelle procedure delle esecuzioni immobiliari .............. 650
6.7.2. Il possesso mediato del curatore e del giudice delegato nelle
procedure fallimentari ................................................................... 651
6.8. Il concorso del giudice delegato nella condotta distrattiva post-fallimentare
di cui agli artt. 216 e 223 l.f. ...................................................... 657
7. Il peculato mediante profitto dell'errore altrui. Cenni .................................... 658
Capitolo Quarto
LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVO-CONTABILE
DEL MAGISTRATO
(Vito Tenore)
1. La responsabilità amministrativo-contabile del Magistrato in generale e i
rapporti con l'azione civile per danni dopo la legge n. 18 del 2015. Obblighi
di rivalsa e responsabilità amministrativo-contabile da mancata rivalsa ...... 659
X INDICE
2. Ambito di giurisdizione della Corte dei conti: le tipologie di danno vagliabili
................................................................................................................................ 665
3. Elementi strutturali dell'illecito amministrativo-contabile del Magistrato ... 678
APPENDICE NORMATIVA
1. Legge 13 aprile 1988 n. 117. — Risarcimento dei danni cagionati nell'esercizio
delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile dei Magistrati (Responsabilità
civile dei Magistrati — Legge Vassalli). ............................................... 699
2. Legge 14 gennaio 1994 n. 20. — Disposizioni in materia di giurisdizione e
controllo della Corte dei conti. ............................................................................ 708
3. Decreto legislativo 23 febbraio 2006 n. 109. — Disciplina degli illeciti
disciplinari dei Magistrati, delle relative sanzioni e della procedura per la
loro applicabilità, nonché modifica della disciplina in tema di incompatibilità,
dispensa dal servizio e trasferimento di ufficio dei Magistrati, a norma
dell'articolo 1, comma 1, lettera f), della legge 25 luglio 2005 n. 150. .......... 715
Indice analitico ................................................................................................................... 735