Una concezione più realistica del modo di produzione del diritto ha aperto la strada a riconoscere le potenzialità applicative della clausola generale dell'art. 2043 c.c. e i numerosi, e alquanto complessi, problemi che ne derivano. Lo sviluppo di una cultura industriale ha portato all'accettazione dell'idea di una responsabilità oggettiva per rischio d'impresa, che si affianca alla tradizionale responsabilità per colpa. Il metodo dell'analisi economica del diritto apre la visuale a nuove impostazioni e risultati; una migliore sensibilità economica e finanziaria porta al riconoscimento di nuovi tipi di danno: perdita di chance, sacrificio di tempo libero, danno da vacanza rovinata. Lo sviluppo della tecnica e dell'organizzazione economica porta nuovi problemi e nuove regole: violazioni antitrust, danni all'ambiente, responsabilità del fabbricante per danni da prodotti difettosi, danni da trattamento dei dati personali. La diffusione delle assicurazioni e della previdenza sociale pone problemi di coordinamento con la responsabilità civile. Una diversa concezione del rapporto fra Stato e cittadino porta a radicali modificazioni della responsabilità della Pubblica Amministrazione. Lo sviluppo di esigenze diffuse e l'influenza di principi costituzionali porta a un più ampio riconoscimento di interessi e danni non patrimoniali. Al tempo stesso, lo sviluppo dell'organizzazione sociale porta a una regressione dell'idea di "fatalità" e a problematiche estensioni della domanda di tutela giuridica, fino a qualche rischio di un'attenuazione del principio di autoresponsabilità. Nel presente lavoro ho ripreso e, ove opportuno, integrato, i miei precedenti studi in tema di responsabilità oggettiva, di determinazione degli atti illeciti, di causalità, e ho aggiunto i risultati di studi ulteriori su diversi temi: principalmente in materia di responsabilità da falsa informazione, responsabilità della Pubblica Amministrazione, risarcibilità della chance, valutazione di nuovi tipi di danno, problemi della prova.