Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
CAPITOLO PRIMO
I DOVERI DI SEGNALAZIONE TRA DIRITTO
DEI MERCATI FINANZIARI E DIRITTO SOCIETARIO
1. Gli istituti giuridici (e le disposizioni normative) oggetto dell’indagine. 11
2. La specificità funzionale dei doveri di segnalazione di sindaci e revisori
nei sistemi di vigilanza. Il connesso apparato sanzionatorio di diritto
pubblico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
3. La peculiarità dei doveri di segnalazione di sindaci e revisori rispetto ai
poteri reattivi di diritto societario. La valorizzazione degli organi interni
di controllo nella dialettica endosocietaria e le ripercussioni in tema di
responsabilità sul piano privatistico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
4. La rilevanza sistematica dei doveri di segnalazione di sindaci e revisori.
L’opportunità di un’analisi trasversale dei relativi ambiti di applicazione. 33
CAPITOLO SECONDO
FONTI INTERNE E FONTI COMUNITARIE
1. Breve sinossi del sistema di fonti. L’evoluzione dei doveri di segnalazione
tra ordinamento nazionale e ordinamento comunitario . . . . . . 37
2. I doveri di segnalazione nell’ordinamento italiano. Le quattro ipotesi
previste dalla legge . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
3. (Segue) Le fonti di rango sub-primario e gli orientamenti ermeneutici
elaborati dalle autorità di vigilanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
4. Una prima classificazione dei doveri di segnalazione di diritto interno:
anomalie e fatti critici già « riscontrati » vs circostanze « che possono »
rappresentare o comportare una criticità . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
5. Una seconda classificazione dei doveri di segnalazione di diritto interno:
obblighi a criticità generica vs obblighi a criticità specifica . . . . . . . 51
6. La sovrapposizione delle due classificazioni: la natura delle circostanze
« che possono » costituire o comportare un’anomalia nei doveri a
criticità generica e, rispettivamente, nei doveri a criticità specifica.
Tracce di una terza classificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
7. I doveri di segnalazione previsti dal reg. (UE) n. 537 del 16 aprile 2014. 60
8. (Segue) L’art. 12, par. 1, reg. (UE) n. 537/2014 . . . . . . . . . . . . . 62
9. (Segue) L’art. 7 reg. (UE) n. 537/2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66
10. La definizione dell’ambito di applicazione dei doveri di segnalazione e
i tre gruppi di problemi che essa solleva. Piano dell’indagine . . . . . . 71
CAPITOLO TERZO
L’ANTICIPAZIONE DEL MOMENTO COMUNICATIVO
RISPETTO AL COMPIUTO ACCERTAMENTO DELLE CRITICITÀ
1. La contrapposizione tra doveri di segnalazione vigenti nelle societÃ
quotate e doveri di segnalazione vigenti in banche, intermediari e
assicurazioni: impostazione dell’analisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75
2. Doveri fondati sul compiuto accertamento delle criticità e doveri fondati
su atti e fatti che possono costituire un’anomalia: realtà o miraggio
della distinzione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
3. Una possibile risposta alla vigilia del reg. (UE) n. 537/2014: il fondamento
sistematico della contrapposizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
4. L’avvento del reg. (UE) n. 537/2014: l’anticipazione del momento
comunicativo, rispetto al compiuto accertamento delle anomalie, come
principio generale in materia di doveri di segnalazione. L’inopportunitÃ
politica della scelta del legislatore comunitario. . . . . . . . . . . . . . . 83
5. Le ripercussioni sull’interpretazione delle norme di legge italiane: i
doveri di segnalazione del revisore di banche, intermediari e
assicurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
6. (Segue) I doveri di segnalazione del revisore di società quotate. . . . . 87
7. (Segue) I doveri di segnalazione del collegio sindacale (tanto di banche,
intermediari e assicurazioni, quanto di società quotate) . . . . . . . . . 90
8. L’entità dell’anticipazione del momento comunicativo, rispetto al compiuto
accertamento, negli obblighi fondati su una non totale certezza
conoscitiva e probatoria. I termini del dibattito . . . . . . . . . . . . . . 92
9. (Segue) La tesi della sufficienza del mero sospetto e della mera eventualità :
critica. La necessità di un riscontro probatorio e l’idea di un
sospetto fondato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
10. (Segue) Un utile confronto (e un’ulteriore conferma): la disciplina in
materia di whistleblowing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
11. Ultime notazioni in merito al sospetto fondato. Questioni a proposito:
(i) della titolarità dell’attività di indagine; (ii) della contestualità di
criticità specifiche e di criticità organizzative . . . . . . . . . . . . . . . . 105
CAPITOLO QUARTO
I TIPI DI CRITICITÀ SUSCETTIBILI DI SEGNALAZIONE
1. La natura delle anomalie passibili di comunicazione all’autorità . Piano
dell’analisi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
2. Le criticità rilevanti nei doveri di segnalazione di diritto italiano.
Considerazioni introduttive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111
3. Lo stato del dibattito relativo ai doveri di diritto italiano prima dell’avvento
del reg. (UE) n. 537/2014. Le « irregolarità » nel dovere di
segnalazione del collegio sindacale di società quotate . . . . . . . . . . . 114
4. (Segue) Le « irregolarità nella gestione » e le « violazioni delle norme
disciplinanti l’attività » nei doveri di segnalazione dei sindaci di banche,
intermediari e assicurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
5. (Segue) Le anomalie rilevanti nei doveri gravanti sul revisore: alcune
notazioni preliminari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 130
6. (Segue) Le « gravi violazioni delle norme disciplinanti l’attività » nei
doveri dei revisori di banche, intermediari e assicurazioni . . . . . . . . 134
7. (Segue) I « fatti ritenuti censurabili » nel dovere del revisore di societÃ
quotate. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 140
8. La difficile ricerca di una lettura organica delle criticità suscettibili di
segnalazione nei doveri di diritto italiano alla vigilia del reg. (UE) n.
537/2014. Il principio di continenza tra anomalie rilevanti nelle societÃ
quotate e anomalie rilevanti in banche, intermediari e assicurazioni . . 147
9. L’applicazione del principio di continenza: le due opzioni ricostruttive
possibili... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154
10. (Segue) ...e le ragioni di ordine normativo e sistematico della scelta . . 156
11. Il reg. (UE) n. 537/2014 e gli ulteriori argomenti a conferma dell’opzione
ricostruttiva adottata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 164
12. Alcune precisazioni sulla nozione di violazioni normative: le fonti
pubbliche e le norme di elaborazione privata . . . . . . . . . . . . . . . . 168
13. (Segue) La gravità delle violazioni normative negli obblighi posti a
carico dei revisori legali dei conti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 172
CAPITOLO QUINTO
LA SELEZIONE DELLE CRITICITÀ OGGETTO DI SEGNALAZIONE
1. L’individuazione delle anomalie effettivamente oggetto di segnalazione.
Prime considerazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
2. La teoria della selezione in ragione della pertinenza rispetto alle finalitÃ
della vigilanza: critica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181
3. La teoria della selezione in ragione della rilevanza (o non marginalità ):
termini e condizioni di ammissibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190
4. La teoria della selezione per intervenuta sanatoria (o perdurante sanabilità ):
critica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201
Indice degli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 211
Indice della giurisprudenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
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