1. Il differimento della pena pag. 7
1.1. Il differimento dell’esecuzione pag. 7
1.2. I casi di differimento “obbligatorio” (art. 146, c.p.) pag. 10
1.3. I casi di differimento “facoltativo” (art. 147, c.p.) pag. 13
1.3.1. La pendenza della domanda di grazia pag. 13
1.3.2. Grave infermità fisica (art. 147, n. 2, c.p.) pag. 13
1.3.3.Madre di prole di età inferiore a tre anni (art. 147, n. 3, c.p.) pag. 16
1.4. Procedura applicativa pag. 19
1.4.1. Il procedimento di differimento pag. 19
1.4.2. La dinamica del differimento: durata, proroga e revoca pag. 19
1.5. Concessione della liberazione anticipata pag. 21
2. La detenzione domiciliare in luogo del differimento della pena pag. 21
2.1. Il differimento dell’esecuzione della pena e la detenzione domiciliare “sussidiaria” (art. 47-ter, comma 1-ter, l. n. 354/75) pag. 21
2.2. Criteri di scelta tra il differimento della pena e la detenzione domiciliare pag. 21
2.3. Revoca della detenzione domiciliare pag. 24
3. Le pratiche del carcere pag. 32
3.1. La posizione della persona detenuta pag. 32
3.2. Limitazioni all’esercizio dei diritti pag. 32
3.3. La “posizione di garanzia” dell’Amministrazione penitenziaria pag. 32
3.4. Le forme di tutela interne all’ordinamento penitenziario pag. 32
3.5. La tutela della salute e dell’integrità fisica pag. 33
3.6. I ricoveri in luogo esterno di cura pag. 33
3.7. Competenza pag. 35
3.8. Il rischio suicidario pag. 36
3.9. La tutela del detenuto di fronte al sovraffollamento e il risarcimento del danno pag. 40
3.10. Il danno subito per il sovraffollamento delle strutture penitenziarie di fronte alla giustizia europea pag. 40
3.11. Il “sistema multilivello” di tutela delle persone detenute e le azioni esperibili a tutela del pregiudizio subito per effetto del sovraffollamento carcerario pag. 41
3.12. Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo pag. 42
3.13. La tutela delle relazioni familiari e dell’affettività pag. 45
3.14. Il diritto alla procreazione pag. 46
3.15. “L’aria”e la socialità pag. 49
3.16. L’osservazione della personalità e il programma di trattamento pag. 49
3.17. L’osservazione dei condannati per delitti di natura sessuale pag. 50
3.18. I circuiti penitenziari ed i criteri di assegnazione dei detenuti pag. 51
3.18.1. Il circuito dell’alta sicurezza pag. 52
3.18.2. Il procedimento di classificazione e declassificazione pag. 52
3.18.3. Le sezioni per l’applicazione del regime detentivo speciale “41-bis” pag. 52
3.18.4. Il circuito per detenuti collaboratori di giustizia pag. 53
3.18.5. Le sezioni a “custodia attenuata” pag. 53
3.18.6. Il circuito per tossicodipendenti pag. 53
3.18.7. Gli Istituti a Custodia Attenuata per Detenute Madri (I.C.A.M.) pag. 53
3.18.8. Il circuito di media sicurezza pag. 54
4. Il regime di sorveglianza particolare pag. 56
4.1. Procedimento applicativo pag. 57
4.2. Contenuto del regime particolare pag. 58
4.3. Le forme di tutela: il reclamo pag. 59
5. Le comunicazioni e la corrispondenza con l’esterno pag. 64
5.1 Limiti al diritto alla comunicazione con l’esterno pag. 64
5.2. Disciplina restrittiva dei colloqui pag. 64
5.3. Temperamenti alla disciplina limitativa dei colloqui pag. 64
5.4. Competenza al rilascio delle autorizzazioni ai colloqui pag. 66
5.5. Con quali soggetti sono ammessi i colloqui? pag. 66
5.6. I colloqui e il regime particolare di cui all’art. 41-bis, n. 354/1975 pag. 66
5.7. La tutela giurisdizionale del diritto alla comunicazione ed ai colloqui pag. 68
5.8. Limitazioni e controlli della corrispondenza pag. 69
5.9. Procedimento pag. 69
5.10. Il regime giuridico della corrispondenza o della stampa trattenuta pag. 70
5.11. Tutela giurisdizionale pag. 72
6. Il lavoro pag. 77
6.1. Tutela giurisdizionale pag. 77
7. Famiglia eminori pag. 77
7.1. Assistenza all’esterno dei figli minori pag. 77
8. I permessi pag. 78
8.1. I permessi ordinari (art. 30, l. n. 354/75) pag. 78
8.1.1. Destinatari pag. 78
8.1.2. Competenza pag. 78
8.1.3. Le singole fattispecie pag. 80
8.1.4. Procedimento pag. 81
8.1.5. Ilmancato rientro dal permesso pag. 82
8.2. I permessi premio (art. 30-ter, l. n. 354/75) pag. 83
8.2.1. Presupposti pag. 83
8.2.2. Preclusioni pag. 83
8.2.3. Competenza pag. 84
8.2.4. Permessi premio e “collaboratori di giustizia” pag. 84
8.2.5. Permessi premio e condannati all’ergastolo pag. 84
8.2.6. Permessi premio e condannati recidivi pag. 85
8.2.7. Tutela giurisdizionale pag. 85
8.2.8.Mancato rientro in istituto pag. 86
9. Il regime penitenziario pag. 88
9.1. Isolamento dei detenuti pag. 88
9.1.1. Il contenuto del regime di isolamento pag. 88
9.1.2. Tutela giurisdizionale pag. 89
9.2. Perquisizioni personali pag. 90
9.2.1.Modalità pag. 91
10. I reclami almagistrato di sorveglianza pag. 93
10.1. Il reclamo “generico” pag. 93
10.2. La tutela dei diritti dei detenuti e la sentenza costituzionale n. 26/1999 pag. 93
10.3. Il reclamo “giurisdizionalizzato” in materia di diritti dei detenuti o degli internati pag. 93
10.4. Casistica pag. 94
11. Il regime disciplinare pag. 95
11.1. Profili generali pag. 95
11.2. Procedimento pag. 96
11.3. Le condotte rilevanti e le sanzioni disciplinari pag. 97
11.4. Il controllo sull’esercizio del potere disciplinare pag. 98
12. Il regime speciale del “41-bis” pag.100
12.1. Profili generali pag.100
12.2. Presupposti pag.100
12.3. Procedimento applicativo pag.102
12.4. Liberazione anticipata pag.103
12.5. Reclamo pag.104
12.5.1. Procedimento pag.104
12.5.2. La sussistenza dei collegamenti con la associazione criminale pag.105
12.6. Proroga del regime speciale pag.107
12.6.1. La prova della persistenza dei collegamenti. Le massime di esperienza pag.107
13. L’esecuzione della pena presso il domicilio (l. n. 199/2010) pag.110
13.1. Presupposti e preclusioni pag.110
13.1.1. I presupposti di merito pag.110
13.2. Procedimento pag.111
13.2.1. Il modello procedurale “a contraddittorio differito” pag.114
13.3. Revoca dellamisura pag.114
14. La liberazione anticipata pag.119
14.1. Profili generali. La “semestralizzazione” pag.119
14.2. Destinatari pag.120
14.3. Presupposti pag.120
14.4. Preclusioni pag.122
14.5. Procedimento pag.122
14.6. Revoca pag.122
L’AUTORE
Fabio Fiorentin Magistrato del Tribunale di sorveglianza distrettuale di Torino. È componente della Commissione per lo studio dei problemi del carcere istituita presso il Consiglio Superiore della Magistratura. Collabora con le più autorevoli riviste giuridiche, occupandosi di tematiche afferenti all’esecuzione penale, alle misure di prevenzione e cautelari.
Chi ha acquistato questo prodotto ha acquistato anche..