Il Trattato delle procedure concorsuali, composto da cinque volumi - frutto del lavoro di giuristi, magistrati ed esperti della materia -, si propone di offrire un quadro completo della disciplina delle crisi d'impresa: gli istituti sono ricostruiti nella loro evoluzione normativa e giurisprudenziale, analizzando in modo chiaro ed esaustivo le interpretazioni offerte dalla dottrina e prospettando autorevoli soluzioni sulle questioni piu' attuali e controverse, alla luce degli effetti delle riforme operate sul sistema del diritto concorsuale, delle leggi speciali e quindi delle ultime novita' intervenute in materia. Dopo un'introduzione generale che, attraverso i riferimenti storici alla genesi del diritto fallimentare moderno, la descrizione delle esigenze di riforma della legge del '42 e l'illustrazione dei tratti salienti dei modelli di riferimento, si sofferma sugli aspetti essenziali della riforma e su suoi possibili miglioramenti, l'Opera approfondisce nei primi tre volumi l'analisi delle regole, vecchie e nuove, del fallimento.
Nello specifico, il Volume I, muovendo in termini generali dall'evoluzione storica delle crisi d'impresa, nel quadro di una comparazione con i modelli stranieri, e prospettando le nuove 'frontiere' del sistema delle procedure concorsuali, disamina: i presupposti soggettivi e oggettivi del fallimento; il fallimento delle societa', nonche' delle societa' pubbliche e in mano pubblica; il processo di fallimento, ripercorrendone tutte le fasi e le questioni relative alla giurisdizione e alla competenza; gli organi preposti alla procedura fallimentare, approfondendo le complesse azioni ed interazioni tra gli stessi.
Il Volume II approfondisce, in primis, i profili inerenti gli effetti del fallimento: per il fallito e i creditori, sugli atti pregiudizievoli ai creditori e specificatamente le azioni revocatorie, sui rapporti giuridici pendenti. Si affronta altresi' il tema dello stato passivo: i principi della formazione, l'esclusivita' dell'accertamento del passivo, la previsione di insufficiente realizzo, la fase iniziale del procedimento di accertamento, la domanda di insinuazione, la formazione del progetto di stato passivo, l'udienza di verifica e la decisione, le domande tardive, le domande di rivendica e di restituzione, le impugnazioni, il procedimento.
Il Volume III, esamina sia gli aspetti relativi ai sigilli, all'inventario, e alla custodia nel fallimento, sia alla gestione dell'impresa nel fallimento, alla liquidazione e alla distribuzione dell'attivo e alla chiusura del fallimento. Una parte del volume si sofferma sull'esdebitazione, con un approfondimento alla disciplina della procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento introdotta nel 2012, destinata ai debitori non assoggettabili ad altre procedure concorsuali.
Il Volume IV e' interamente dedicato alle soluzioni concordate della crisi, e quindi al concordato fallimentare, al concordato preventivo, agli accordi di ristrutturazione dei debiti e ai piani di risanamento, istituti che rappresentano la parte piu' innovativa ma anche piu' problematica della riforma.
Nel Volume V sono contenute le complesse problematiche concernenti l'amministrazione straordinaria, la liquidazione coatta amministrativa, le procedure concorsuali transfrontaliere e l'esposizione del diverso atteggiarsi della tutela dei diritti nelle procedure concorsuali. Vengono poi affrontati i profili fiscali e penali delle procedure concorsuali e la disciplina delle crisi bancarie. L'Opera, caratterizzata da un impianto sistematico ragionato per argomenti, collegati tra loro anche con puntuali rinvii interni, e dallo spessore dell'approfondimento teorico-pratico - assicurato anche dal corposo apparato di note con puntuali riferimenti e citazioni, come ulteriore esplicazione delle questioni trattate - costituisce uno strumento indispensabile per una conoscenza esauriente della vasta e complessa materia delle procedure concorsuali.
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V
Elenco degli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . VII
Elenco delle abbreviazioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . IX
VOLUME II
I.
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
PER IL FALLITO E I CREDITORI
di
Vittorio Zanichelli
CAPITOLO I
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO PER IL FALLITO
1. Premesse. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
2. Lo spossessamento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
3. Il momento della produzione degli effetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
4. Acquisizione dei beni sopravvenuti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
5. La perdita della capacità processuale da parte del fallito. . . . . . . . . . . . . . . 16
6. Atti compiuti dal fallito dopo la dichiarazione di fallimento. . . . . . . . . . . . . 24
7. L’inopponibilità delle formalità compiute dopo la dichiarazione di fallimento. . 30
8. I beni esclusi dallo spossessamento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
9. L’aspettativa alimentare e abitativa del fallito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
10. Gli obblighi del fallito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
11. Il registro dei falliti.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
CAPITOLO II
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO PER I CREDITORI
1. Premesse. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53
2. Il divieto di azioni esecutive. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
3. Il concorso formale dei creditori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
4. Le eccezioni al concorso formale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
5. La ripartizione dell’attivo e i creditori privilegiati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
6. Gli interessi sui crediti privilegiati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
7. La disciplina dei debiti pecuniari nel fallimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 85
8. La disciplina della compensazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
9. Gli effetti del fallimento in relazione ad alcune categorie di crediti.. . . . . . . . 95
10. Il regime dei rapporti tra creditore e coobbligati in solido. . . . . . . . . . . . . . 101
II.
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
SUGLI ATTI PREGIUDIZIEVOLI AI CREDITORI.
LE AZIONI REVOCATORIE
di
Sido Bonfatti
CAPITOLO I
LA DISCIPLINA
DELL’AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE
1. Premessa. La « centralità » della disciplina delle azioni revocatorie nella procedura
di fallimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116
2. Sintesi delle modificazioni apportate alla disciplina dell’azione revocatoria fallimentare
dalle riforme attuate a far tempo dal d.l. 14 marzo 2005, n. 35. . . . . 119
3. La convivenza tra la nuova legge fallimentare e le norme previgenti. La « disciplina
transitoria » dell’azione revocatoria fallimentare e delle relative « esenzioni
». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121
4. Segue. La individuazione del momento di « inizio » delle singole procedure
concorsuali ai fini della valutazione della applicabilità della nuova disciplina
dell’azione revocatoria.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
5. Segue. La « disciplina transitoria » delle eccezioni di « revocabilità » in sede di
formazione dello stato passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
6. Segue. Effetti diretti ed indiretti della introduzione di innovazioni normative
ispirate a precedenti orientamenti interpretativi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129
7. La data di decorrenza del termine a ritroso per l’esercizio delle azioni revocatorie
fallimentari. La « consecuzione » di procedure concorsuali. . . . . . . . . . 131
8. La disciplina revocatoria degli « atti a titolo gratuito ». . . . . . . . . . . . . . . . 139
9. Promuovibilità di azioni revocatorie fallimentari nei confronti di soggetti sottoposti
a fallimento ed effetti della chiusura della procedura. . . . . . . . . . . . . 146
10. La disciplina revocatoria dei pagamenti anticipati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149
11. L’esercizio dell’azione revocatoria ordinaria nel fallimento. A) Premessa. . . . . 151
12. Segue. B) I presupposti di applicabilità dell’azione revocatoria ordinaria nel
fallimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154
13. Segue. C) Profili processuali dell’esercizio dell’azione revocatoria ordinaria in
sede fallimentare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
14. Segue. D) Gli effetti dell’accoglimento dell’azione revocatoria ordinaria e la
natura dell’azione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159
15. L’azione revocatoria fallimentare nei confronti dei subacquirenti e gli effetti
dell’azione revocatoria sugli atti posti in essere dal soggetto revocato. Finanziamenti
« in pool » e accordi di « silent trasfer ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 161
16. La struttura della disciplina revocatoria degli atti a titolo oneroso. . . . . . . . . 165
XVI INDICE SOMMARIO
17. L’ambito di applicazione cronologico della azione revocatoria degli atti a titolo
oneroso. La riduzione a metà del « periodo sospetto » conseguente alla riforma
della legge fallimentare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
18. Segue. « Dimidiazione » del « periodo sospetto » e decorrenza del termine a
ritroso a far tempo dalla dichiarazione di fallimento. . . . . . . . . . . . . . . . . 171
19. Azione revocatoria fallimentare degli atti « anormali » e inversione dell’onere
della prova (delle condizioni economico-patrimoniali dell’imprenditore). . . . . 173
20. Segue. L’onere della prova nella revocatoria di atti « normali » contestuale alla
revocatoria di atti « anormali ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174
21. I singoli « atti anormali ». Gli atti cc.dd. « sproporzionati ». . . . . . . . . . . . . . 175
22. I pagamenti effettuati con « mezzi anormali ». In particolare; la concessione di
finanziamenti (garantiti) per l’estinzione di esposizioni pregresse (proprie o di
terzi). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182
23. Segue. Le garanzie costituite o conseguite per debiti preesistenti scaduti o non
scaduti: la disciplina della revocatoria delle garanzie in generale. . . . . . . . . . 188
24. La disciplina revocatoria degli atti a titolo oneroso, dei pagamenti di debiti
liquidi ed esigibili, e degli atti costitutivi di un diritto di prelazione per debiti
contestuali. Ambito di applicazione e presupposto soggettivo. . . . . . . . . . . . 192
25. La categoria degli « atti a titolo oneroso ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 196
26. Segue. I pagamenti di debiti liquidi ed esigibili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 198
27. Segue. I pagamenti dei terzi.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 200
28. Segue. Il pagamento del debito altrui: promuovibilità dell’azione revocatoria nei
confronti del creditore soddisfatto e del debitore liberato. Il caso di specie delle
rimesse bancarie in esecuzione di un contratto di « cash pooling » (rinvio). . . . . 205
29. Segue. Il pagamento dei debiti garantiti (su beni del fallito). . . . . . . . . . . . . 207
30. Gli atti costitutivi di un diritto di prelazione per debiti contestualmente creati.. 211
31. Segue. Le garanzie (tipiche o atipiche) per debiti propri diverse dagli atti costitutivi
di diritti di prelazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215
32. Segue. In particolare: la disciplina delle « garanzie finanziarie ». . . . . . . . . . . 216
33. Le garanzie per debiti altrui in generale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 217
34. Le garanzie per debiti altrui diverse dagli atti costitutivi di diritti di prelazione.. 219
35. Segue. Le garanzie per debiti altrui non contestuali al credito garantito. . . . . . 220
36. Segue. Precisazioni finali sulle garanzie cc.dd. « infragruppo » e sulla applicabilità
dell’art. 67, co. 1, n. 1) l. fall. agli atti costitutivi di garanzia. . . . . . . . . . . 222
37. La revocatoria fallimentare dei « patrimoni destinati » ad uno specifico affare. . 223
38. La revocatoria del pagamento di cambiale scaduta. . . . . . . . . . . . . . . . . . 224
39. La revocatoria degli atti compiuti tra coniugi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225
40. La abrogazione della disciplina degli acquisti effettuati dal coniuge del fallito
(« presunzione muciana »). Gli effetti della revocazione (rinvio). . . . . . . . . . . 226
41. Prescrizione e decadenza dalla proposizione dell’azione revocatoria. . . . . . . . 227
42. Effetti della revocazione. La abrogazione della disciplina degli acquisti effettuati
dal coniuge del fallito (« presunzione muciana »).. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231
43. Segue. La revocatoria dei pagamenti avvenuti tramite intermediari specializzati,
procedure di compensazione multilaterale o società fiduciarie. . . . . . . . . . . 232
44. Segue. Le figure degli « intermediari specializzati ». . . . . . . . . . . . . . . . . . 234
45. Segue. I pagamenti effettuati per il tramite di « procedure di compensazione
multilaterale ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 235
46. Segue. Le operazioni effettuate tramite « procedure di compensazione multilaterali
» diverse dai pagamenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 236
47. Segue. La revocatoria dei pagamenti avvenuti « dalle » società fiduciarie. . . . . 237
48. Segue. La revocatoria dei pagamenti effettuati tramite intermediari bancari. . . 238
INDICE SOMMARIO XVII
49. La revocatoria degli atti estintivi di rapporti continuativi o reiterati. . . . . . . . 240
50. Insinuabilità al passivo fallimentare del credito conseguente alla restituzione di
quanto originariamente ricevuto. Il problema della « reviviscenza » delle garanzie
e dei nuovi limiti di ammissibilità delle insinuazioni tardive. . . . . . . . . . . 241
51. Il diritto di insinuazione al passivo di quanto restituito al fallimento dal convenuto
in revocatoria per pagamento di crediti derivanti da rapporti continuativi
o reiterati.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243
52. Effetti restitutori dell’esercizio dell’azione revocatoria fallimentare. . . . . . . . . 244
53. Esecutorietà provvisoria delle sentenze revocatorie non definitive. . . . . . . . . 245
54. Considerazioni conclusive sulla natura e sulla funzione della nuova azione
revocatoria fallimentare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 247
CAPITOLO II
LA DISCIPLINA DELLE ESENZIONI
DALL’AZIONE REVOCATORIA FALLIMENTARE
1. La nuova disciplina delle « esenzioni » dalle azioni revocatorie nella riforma
della legge fallimentare. Uno sguardo d’insieme.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252
2. Ambito di applicazione delle norme di esonero dall’azione revocatoria introdotte
dalla riforma della legge fallimentare. Profili processuali. . . . . . . . . . . . . 253
3. La esenzione da revocatoria dei « pagamenti di beni e servizi effettuati nell’esercizio
dell’attività d’impresa nei termini d’uso ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 258
4. La esenzione da revocatoria delle rimesse effettuate su un conto corrente
bancario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 263
5. Segue. L’ambito di applicazione della nuova disciplina della revocatoria delle
« rimesse ». La nozione di conto corrente bancario. . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
6. Segue. La nozione di « rimessa » (su conto corrente bancario). . . . . . . . . . . . 267
7. Segue. Esclusione della riferibilità della disciplina della revocatoria delle rimesse
su conto corrente bancario all’insieme dei rapporti intrattenuti con la banca dal
correntista fallito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 269
8. Segue. La rilevanza della « natura » delle rimesse in conto corrente: accreditamenti
da « giroconto » e da operazioni di anticipazione. . . . . . . . . . . . . . . 272
9. Segue. L’orientamento giurisprudenziale formatosi sulla legge previgente in
materia di rimesse effettuate da terzi. In particolare: le rimesse accreditate in
esecuzione di un contratto di tesoreria accentrata (cash pooling). . . . . . . . . . . 275
10. Segue. L’orientamento giurisprudenziale formatosi sulla legge previgente in
materia di rimesse « bilanciate » da corrispondenti utilizzi del conto corrente
bancario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 278
11. Segue. La rilevanza della esistenza o della mancanza di una apertura di credito
bancario in favore del correntista. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279
12. Segue. La rilevanza dei contratti di credito bancari diversi dalla apertura di
credito bancario.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282
13. Segue. I criteri di determinazione della esistenza e della consistenza della « esposizione
debitoria » del correntista. Le modalità di accertamento del c.d. « saldo
disponibile ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 286
14. Segue. I criteri di determinazione della « consistenza » della riduzione dell’esposizione
debitoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290
15. Segue. I criteri di determinazione della « durevolezza » della riduzione dell’esposizione
debitoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 292
XVIII INDICE SOMMARIO
16. Segue. Considerazioni conclusive in materia di revocatoria fallimentare delle
« rimesse » su conto corrente bancario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293
17. La esenzione da revocatoria delle vendite a giusto prezzo d’immobili ad uso
abitativo. I cosiddetti « fallimenti immobiliari ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295
18. Segue. La disciplina dei « fallimenti immobiliari » (d.lg. n. 122/2005). . . . . . . . 300
19. Segue. L’estensione dell’esenzione dall’azione revocatoria ai contratti preliminari
di vendita immobiliare oggetto di trascrizione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303
20. La esenzione da revocatoria fallimentare per la composizione della crisi d’impresa.
Il trasferimento della sede principale dell’impresa. . . . . . . . . . . . . . 308
21. La esenzione da revocatoria per il « Piano di risanamento attestato ». . . . . . . . . 312
22. Segue: « Risanamento dell’esposizione debitoria » e « riequilibrio della situazione
finanziaria ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 313
23. La Relazione del professionista sulla ragionevolezza del « piano di risanamento
». Designazione e requisiti del professionista attestatore. . . . . . . . . . . . . . 314
24. Segue. Caratteristiche della « esenzione » da revocatoria fallimentare disposta
per il « piano di risanamento attestato ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316
25. La esenzione da revocatoria per gli « Accordi di ristrutturazione ». a) Il pagamento
dei « fornitori strategici ». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 318
26. Segue. b) Il pagamento dei finanziamenti erogati in funzione della presentazione
della domanda di omologazione dell’Accordo e gli atti di esecuzione dello
stesso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 321
27. La esenzione da revocatoria per il Concordato preventivo. Il pagamento dei
servizi strumentali all’accesso alla procedura e dei finanziamenti erogati per la
presentazione della domanda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 323
28. Segue. Gli atti legalmente compiuti nel corso del Concordato e gli atti di esecuzione
della proposta concordataria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329
29. La esenzione da revocatoria dei pagamenti dei corrispettivi per prestazioni di
lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 331
30. La esenzione da revocatoria disposta per le fattispecie previste dal co. 4 dell’art.
67 l. fall. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335
31. La esenzione da revocatoria dell’« Istituto di emissione ».. . . . . . . . . . . . . . 335
32. La esenzione da revocatoria delle operazioni di credito su pegno. . . . . . . . . 338
33. La esenzione da revocatoria delle operazioni di credito fondiario. . . . . . . . . 341
34. Segue. Esenzione dall’azione revocatoria delle operazioni di credito fondiario e
« ristrutturazione » di esposizioni bancarie pregresse. . . . . . . . . . . . . . . . . 346
35. Segue. La esenzione da revocatoria delle operazioni di credito fondiario a seguito
dell’approvazione della disciplina dei « fallimenti immobiliari » (d.lg. n.
122/2005). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 350
36. La « esenzione » dalla revocatoria per le operazioni di credito agrario (e per il
credito alle Opere Pubbliche). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 351
37. La « esenzione » dalla revocatoria per i prestiti concessi alle imprese artigiane.. 352
38. La esenzione dall’azione revocatoria fallimentare per le operazioni di credito a
medio termine alle piccole e medie industrie ed alle imprese artigiane (art. 20
legge 30 luglio 1959, n. 623). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353
39. Esenzione dalla revocatoria dei pagamenti ricevuti dal cessionario dei crediti di
impresa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353
40. La disciplina speciale della revocatoria fallimentare delle operazioni di « cartolarizzazione
» (legge 30 aprile 1999, n. 130).. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 356
INDICE SOMMARIO XIX
41. Procedure concorsuali e definitività delle operazioni compiute nell’ambito dei
sistemi di pagamento e di regolamento titoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357
42. Esenzione dalla revocatoria dei pagamenti di imposte; dei pagamenti dei contributi
sociali obbligatori; degli atti compiuti dal commissario liquidatore dell’EFIM
e dalle società controllate. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 358
43. Esenzione dalla revocatoria dei pagamenti compiuti in favore di imprenditori
esercitanti una attività in regime di monopolio o concessionari di pubblici servizi
essenziali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 359
44. La disciplina revocatoria delle garanzie finanziarie. . . . . . . . . . . . . . . . . . 360
45. La esenzione da revocatoria degli atti di disposizione posti in essere da « Alitalia
» a far tempo dal 23 aprile 2008. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 363
46. La esenzione da revocatoria dell’ipoteca « legale » di carattere fiscale. . . . . . . 364
III.
I RAPPORTI GIURIDICI PENDENTI
di
Filippo Lamanna
CAPITOLO I
REGOLE E PROFILI GENERALI
1. Rapporti « pendenti » contrattuali e non contrattuali. . . . . . . . . . . . . . . . . 369
2. Le regole generali contenute nell’art. 72 (commi 1-6).. . . . . . . . . . . . . . . . 376
2.1. La definizione di rapporto (contratto) pendente. . . . . . . . . . . . . . . . 377
2.2. La regola generale di stand-by. L’affievolimento dei diritti del contraente in
bonis. L’asimmetria decisoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382
2.2.1. L’inefficacia delle clausole risolutive. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 390
2.3. I limiti alla facoltà di scelta del curatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 394
2.3.1. I limiti « interni » a cui è sottomessa la facoltà di scelta del curatore.. 395
2.3.2. I limiti « esterni » al potere di scelta del curatore posti a tutela del
contraente in bonis.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 405
2.4. Il subentro del curatore nel contratto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427
2.5. Lo scioglimento del contratto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429
3. La diversificata modulazione della regola generale nei diversi contesti concorsuali:
nell’esercizio provvisorio; nell’amministrazione straordinaria; nel concordato
preventivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 434
4. La funzione dell’art. 72 sul piano sistematico come norma « di chiusura ». Il
venir meno dell’utilità (e, in parte, della possibilità) dell’interpretazione analogica.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 444
CAPITOLO II
LA DISCIPLINA SPECIALE
1. I rapporti a cui si applica, anche secondo le norme speciali, la regola di stand-by
e di scelta del curatore.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 455
1.1. I contratti preliminari. I preliminari « semplici » e l’articolata disciplina
degli altri sottotipi.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 457
XX INDICE SOMMARIO
1.1.1. L’opponibilità del contratto e la tutela del credito del promissario
acquirente nel preliminare di vendita immobiliare trascritto. . . . . 460
1.1.2. I contratti preliminari relativi ad immobili da costruire: concorso
tra facoltà di scelta del curatore e diritto del promissario acquirente
allo scioglimento. Inattuabilità di una tutela costitutiva. . . . . . . . 462
1.2. I contratti ad esecuzione continuata o periodica. . . . . . . . . . . . . . . . 471
1.3. Il contratto di finanziamento di uno specifico affare. . . . . . . . . . . . . . 485
1.4. Locazione finanziaria e fallimento dell’utilizzatore. . . . . . . . . . . . . . . 493
1.5. Vendita con riserva di proprietà e fallimento dell’acquirente. . . . . . . . 506
1.6. La sorte del mandato in caso di fallimento del mandante.. . . . . . . . . . 510
1.7. Il contratto di appalto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 515
1.8. Il contratto di assicurazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 521
1.8.1. Assicurazione sulla vita. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 526
1.8.2. Fattispecie speciali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527
1.8.3. L’assicurazione in caso d’insolvenza dell’assicuratore. Rinvio. . . . 530
1.9. Il contratto di edizione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 531
1.9.1. Il fallimento dell’autore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 536
1.10. Restituzione di cose non pagate (stoppage in transitu). . . . . . . . . . . . . . 538
2. I contratti per i quali è prevista la continuazione automatica ope legis. . . . . . . 541
2.1. I preliminari di vendita trascritti relativi ad immobili destinati a costituire
l’abitazione principale dell’acquirente o la sede principale della sua attività
d’impresa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 541
2.2. Locazione finanziaria e fallimento del concedente. . . . . . . . . . . . . . . 543
2.3. Vendita con riserva della proprietà e fallimento del venditore. . . . . . . . 544
2.4. Il contratto di affitto d’azienda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 545
2.4.1. La retrocessione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 553
2.5. La locazione di immobili. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 557
2.6. I rapporti di lavoro pendenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567
3. I contratti per i quali è previsto lo scioglimento automatico ope legis. . . . . . . . 571
3.1. I contratti di borsa a termine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 571
3.2. L’associazione in partecipazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 574
3.3. Mandato e fallimento del mandatario.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 580
3.4. Il conto corrente ordinario e bancario. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 582
3.5. La commissione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 585
4. La clausola arbitrale pendente. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 586
IV.
LO STATO PASSIVO
CAPITOLO I
I PRINCIPI DELLA FORMAZIONE DELLO STATO PASSIVO
di
Giuseppe Bozza
1. L’accertamento del passivo nell’esecuzione individuale e in quella collettiva.
Finalità dell’accertamento del passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 595
2. Natura del procedimento di accertamento del passivo. . . . . . . . . . . . . . . . 601
3. Oggetto ed efficacia del procedimento di accertamento del passivo. . . . . . . . 606
INDICE SOMMARIO XXI
CAPITOLO II
L’ESCLUSIVITÀ DELL’ACCERTAMENTO DEL PASSIVO
di
Giuseppe Bozza
1. Il principio della esclusività. Significato ed effetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 615
2. Eccezioni compensative e domande riconvenzionali.. . . . . . . . . . . . . . . . . 625
3. L’accertamento dei crediti prededucibili.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 637
4. L’accertamento dei diritti immobiliari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644
5. L’accertamento dei crediti non soggetti al divieto di cui all’art. 51 l. fall. . . . . 648
6. L’accertamento dei crediti tributari. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 657
7. L’accertamento dei crediti di lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 667
8. L’accertamento dei crediti fondati su provvedimenti giudiziari non passati in
giudicato. Rinvio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 674
9 L’accertamento dei crediti e arbitrato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 675
10. L’accertamento dei crediti e provvedimenti antimafia. . . . . . . . . . . . . . . . 682
11. L’accertamento dei crediti e i patrimoni dedicati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 687
12. L’intervento del creditore ipotecario nel fallimento del terzo datore di ipoteca.. 696
CAPITOLO III
PREVISIONE DI INSUFFICIENTE REALIZZO
di
Giuseppe Bozza
1. Finalità della norma di cui all’art. 102 l. fall. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 709
2. I presupposti per l’applicazione della norma. I crediti di lavoro. . . . . . . . . . 711
3. La procedura. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 718
CAPITOLO IV
LA FASE INIZIALE DEL PROCEDIMENTO DI ACCERTAMENTO
di
Giuseppe Bozza
1. I termini fissati dall’art. 16 l. fall. La sospensione feriale. . . . . . . . . . . . . . . 725
2. Gli elenchi di cui all’art. 89 e l’avviso di cui all’art. 92. . . . . . . . . . . . . . . . . 729
3. Le modalità della trasmissione dell’avviso di cui all’art. 92. . . . . . . . . . . . . . 735
CAPITOLO V
LA DOMANDA DI INSINUAZIONE
di
Giuseppe Bozza
1. La legittimazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 743
2. Forma, sottoscrizione, spese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 748
3. Contenuto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 755
4. Modalità e termine del deposito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 766
5. Effetti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 771
XXII INDICE SOMMARIO
6. L’insinuazione nel fallimento delle società e dei soci illimitatamente responsabili.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 775
7. L’onere probatorio. Le prove ammissibili, la data certa.. . . . . . . . . . . . . . . 790
8. Le modalità attuative dell’onere della prova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 799
CAPITOLO VI
LA FORMAZIONE DEL PROGETTO DI STATO PASSIVO
di
Giuseppe Bozza
1. Il ruolo del fallito nel giudizio di accertamento.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 807
2. Il ruolo del curatore nel giudizio di accertamento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 813
3. Le difese e le eccezioni sollevabili dal curatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 818
4. L’eccezione revocatoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 825
5. Il principio della non contestazione.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 832
6. Il deposito e la trasmissione del progetto di stato passivo. . . . . . . . . . . . . . 839
CAPITOLO VII
L’UDIENZA DI VERIFICA E LA DECISIONE
di
Giuseppe Bozza
1. Le osservazioni e il contraddittorio tra le parti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 847
2. Il ruolo del giudice delegato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 856
3. La decisione del giudice.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 863
4. L’ammissione con riserva. Principi generali.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 869
5. La riserva condizionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 872
6. L’ammissione con riserva condizionale del credito di regresso del fideiussore
solidale non ancora escusso.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 878
7. La riserva di presentazione di documenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 885
8. La riserva del credito fondato su sentenza non passata in giudicato. . . . . . . . 889
9. Il credito portato da decreto ingiuntivo non definitivo o da altri provvedimenti
emessi nel corso del processo di cognizione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 895
10. Lo scioglimento delle riserve. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 900
11. La chiusura dell’udienza di verifica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 905
CAPITOLO VIII
LE DOMANDE TARDIVE
di
Giuseppe Bozza
1. Le direttrici del procedimento per l’esame delle domande tardive.. . . . . . . . 915
2. Il requisito della novità. Fattispecie varie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 918
3. La verifica delle domande tardive.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 930
4. La verifica delle domande supertardive. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 937
5. Effetti dell’ammissione tardiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 944
INDICE SOMMARIO XXIII
CAPITOLO IX
LE DOMANDE DI RIVENDICA E RESTITUZIONE
di
Giuseppe Bozza
1. Le caratteristiche del procedimento delle rivendiche. . . . . . . . . . . . . . . . . 949
2. L’acquisizione dei beni all’attivo e le eccezioni al sistema delle rivendiche. . . . 957
3. L’oggetto delle domande di rivendica e restituzione. . . . . . . . . . . . . . . . . 967
4. I beni oggetto di sequestro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 975
5. L’azienda. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 981
6. Rapporti tra pregresso inadempimento del fallito, risoluzione e rivendica. . . . 987
7. La disciplina dei giudizi di rivendica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 997
8. Il contenuto dell’onere probatorio. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1002
9. Le modalità della prova. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1007
10. L’impossibilità di restituire i beni vittoriosamente rivendicati. . . . . . . . . . . . 1013
CAPITOLO X
IMPUGNAZIONI
(ART. 98 L. FALL.)
di
Mariacarla Giorgetti e Piera Pellegrinelli
1. Premessa: le novità introdotte dal legislatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1025
2. Esclusività dei rimedi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1027
3. La natura delle impugnazioni ante riforma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1028
4. La natura delle impugnazioni post riforma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1030
5. L’opposizione allo stato passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1035
6. La soccombenza.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1036
7. Differenza tra infondatezza ed inammissibilità della domanda d’ammissione allo
stato passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1036
8. La legittimazione attiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1037
9. I creditori ammessi con riserva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1037
10. I creditori tardivi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1038
11. Il curatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1038
12. Il fallito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1039
13. La legittimazione passiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1039
14. L’intervento degli altri creditori. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1040
15. L’opposizione anticipata. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1040
16. L’omessa produzione della copia del provvedimento impugnato.. . . . . . . . . 1041
17. L’opposizione allo stato passivo e l’omessa osservazione al progetto di stato
passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1042
18. L’impugnazione dei crediti ammessi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1044
19. La differenza tra opposizione allo stato passivo e impugnazione dei crediti ammessi.
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1044
20. La legittimazione attiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1045
21. Il curatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1045
22. Il creditore e il titolare di diritti su beni mobili o immobili.. . . . . . . . . . . . . 1046
23. La legittimazione passiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1048
24. Oggetto dell’impugnazione.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1048
25. La revocazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1049
26. La legittimazione attiva e passiva. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1049
XXIV INDICE SOMMARIO
27. Oggetto della revocazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1050
28. I casi di revocazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1050
29. La reformatio in peius in danno del creditore opponente.. . . . . . . . . . . . . . . 1053
30. L’ammissibilità delle impugnazioni incidentali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1054
31. Sospensione ed interruzione del procedimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1055
32. Impugnazioni: ruolo del fallito. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1056
33. La correzione degli errori materiali.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1056
CAPITOLO XI
PROCEDIMENTO
(ART. 99 L. FALL.)
di
Mariacarla Giorgetti e Francesca Locatelli
1. Premessa: un rito camerale sui generis per le impugnazioni avverso lo stato
passivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1059
2. Segue. Il sistema delle preclusioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1061
3. L’atto introduttivo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1065
4. Intervento e chiamata del terzo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1074
5. In particolare: le eccezioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1076
6. La fase istruttoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1080
7. La fase decisoria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1087
Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1097