Il fascicolo esamina la figura del curatore fallimentare, muovendo da una panoramica generale delle norme recentemente modificate dal d.l. n. 83/2015, conv. in l. n. 132/2015, che ha contribuito a disegnare una nuova figura dell'organo gestorio della procedura fallimentare.
Si analizzano, inoltre, i rapporti del curatore con gli altri organi, il GD, il comitato dei creditori, fornendo anche indicazioni pratiche; viene dedicato altresi' spazio all'approfondimento delle prerogative e funzioni svolte dal curatore nell'ambito del concordato fallimentare.
1. Introduzione: una panoramica delle nuove norme sulla figura del curatore sulla sua concreta operatività pag. 5
2. L’accertamento del passivo fallimentare pag. 13
2.1. Premessa pag. 13
2.2. L’applicazione del principio del giusto processo all’esame dello stato passivo e i ruoli di giudice delegato e curatore pag. 13
2.3. La scansione delle fasi con la previsione di termini pag. 17
2.4. La previsione di un procedimento camerale per l’esame delle domande di ammissione tardive pag. 19
2.5. La semplificazione del rito delle impugnazioni dello stato passivo pag. 21
2.6. Il provvedimento di arresto dell’accertamento del passivo conseguente alla previsione di insufficiente realizzo pag. 21
3. Lemodalità e i tempi della liquidazione dell’attivo pag. 24
3.1. Natura e finalità del programma di liquidazione. Definizione dei rapporti tra i diversi organi della procedura pag. 24
3.2. Il contenuto del programma di liquidazione: il termine entro il quale completare la liquidazione dell’attivo pag. 26
3.3. Le tecniche di redazione del programma di liquidazione pag. 29
3.4. Il nuovo termine per la predisposizione del programma di liquidazione pag. 30
3.5. La liquidazione anticipata, il cd. abbandono di beni ed il supplemento del programma di liquidazione pag. 31
3.6. Il programma di liquidazione negativo pag. 33
3.7. Il procedimento di approvazione pag. 33
3.8. Il procedimento di approvazione del programma di liquidazione nelle prassi seguite da alcuni tribunali pag. 34
3.9. La liquidazione dell’attivo: la possibilità di individuare liberamente il prezzo base e i criteri della sua determinazione pag. 42
4. I rapporti del curatore, nella sua concreta operatività, con gli altri organi della procedura pag. 44
4.1. Il giudice delegato pag. 44
4.2. Il comitato dei creditori pag. 45
4.3. Il curatore pag. 47
4.4. Indicazioni pratiche pag. 47
5. Le prerogative e le funzioni svolte dal curatore nel concordato fallimentare pag. 48
5.1. Considerazioni introduttive pag. 48
5.2. L’apertura del procedimento pag. 51
5.3. Il giudizio del tribunale in caso di suddivisione dei creditori in classi pag. 52
5.4. La comunicazione ai creditori e le conseguenti dichiarazioni di dissenso o assenso pag. 52
5.5. Sospensione della liquidazione pag. 54
5.6. Pluralità di proposte pag. 54
5.7. Creditori legittimati al voto pag. 54
5.8. Creditori esclusi: privilegiati integralmente soddisfatti pag. 56
5.9. Creditori esclusi: coniuge, parenti, affini, cessionari e aggiudicatari; società controllanti, controllate o sottoposte a comune controllo pag. 56
5.10. Lamaggioranza per l’approvazione della proposta di concordato pag. 57
5.11. Il meccanismo dell’assenso presunto e la variazione del numero dei creditori ammessi o dell’ammontare dei singoli crediti pag. 58
5.12. Il giudizio di omologazione pag. 58
5.13. I più frequenti e complessi problemi operativi indotti dalla disciplina del concordato fallimentare pag. 59
6. La chiusura del fallimento in pendenza di cause: problemi giuridici, procedimentali e fiscali nella applicazione dell’istituto pag. 62
6.1. Premessa pag. 62
6.2. I problemi di carattere giuridico, operativo e tributario nello specifico pag. 64
L’AUTORE
Mauro Vitiello
Presidente della Sezione Fallimentare del Tribunale di Bergamo. Coordinatore scientifico de «Ilfallimentarista.it» e codirettore della collana Il nuovo Fallimento (Giuffrè editore).
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