INTRODUZIONE
1. Precisazioni terminologiche e ragioni dello studio. Alla ricerca di un
«principio di liberalizzazione amministrativa» delle attività economiche
nel diritto italiano ed europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . XIII
2. Fondamento giuridico e contenuto del principio di liberalizzazione
amministrativa delle attività economiche, tra «Rule of Law» e «Rule of
Reason» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . XXII
3. (Segue) Il ruolo della Corte di giustizia nella modulazione del rigido
schema principio-libertà/eccezione-deroga desumibile dal diritto
primario europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . XXIV
4. L’incidenza del principio di liberalizzazione di matrice europea sugli
ordinamenti nazionali. Premesse di metodo e piano della ricerca . . . . . . XXX
5. (Segue) L’analisi delle (principali) ricadute delle libertà di circolazione
sui poteri autoritativi nazionali di controllo delle attività economiche
private quale obiettivo centrale dell’indagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . XXXIII
Parte Prima
FONDAMENTO GIURIDICO E SIGNIFICATO
DEL PRINCIPIO DI LIBERALIZZAZIONE
DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE PRIVATE
NELLA LEGISLAZIONE E GIURISPRUDENZA EUROPEA
CAPITOLO I
IL PRINCIPIO DI LIBERALIZZAZIONE
NEL DIRITTO DEI TRATTATI UE
1. Il fondamento giuridico del principio di «liberalizzazione amministrativa
» dell’accesso alle attività economiche private: lo schema regolalibertà/
eccezione-limite contenuto nei Trattati e i primi temperamenti
introdotti dalla Corte di giustizia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
X INDICE
CAPITOLO II
LA PECULIARE ACCEZIONE DEL PRINCIPIO DI
LIBERALIZZAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA EUROPEA:
LA «RULE OF REASON» E I CORRETTIVI
ALLA TRADIZIONALE «RULE OF LAW»
DESUMIBILE DAI TRATTATI UE
1. Primo corollario alla tradizionale «Rule of Law» desumibile dai Trattati
UE. Le deroghe al principio di ragionevolezza elaborate dalla Corte di
giustizia: anche gli scopi economici, in alcuni casi, possono giustificare
restrizioni alle libertà di circolazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
2. (Segue) L’escamotage ideato dalla Corte di giustizia per superare le
rigidità dei Trattati: le ragioni di tipo economico possono giustificare
misure restrittive nazionali indistintamente applicabili, altrimenti vietate,
se sono lo «strumento» per perseguire finalità di natura precauzionale . . . 43
3. (Segue) Gli altri argomenti utilizzati dalla giurisprudenza europea per
giustificare le deroghe alle libertà di circolazione fondate su esigenze di
natura economica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
4. Secondo corollario alla tradizionale «Rule of Law». La dilatazione del
principio di non discriminazione: anche misure indistintamente applicabili,
se ingiustificate, possono determinare in via indiretta discriminazioni
vietate dall’ordinamento europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
5. (Segue) Le aperture della Corte di giustizia in tema di misure «puramente
interne» e di «discriminazioni c.d. alla rovescia»: l’obbligo di liberalizzazione
ridimensiona indirettamente la condizione della «intracomunitarietà
» degli scambi sancita dai Trattati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
6. Terzo corollario alla «Rule of Law». Rafforzamento del principio di
proporzionalità: l’«avocazione» da parte della Corte di giustizia del
sindacato sulla necessarietà e adeguatezza delle misure restrittive
nazionali e le ricadute sugli ordinamenti degli Stati membri, tra obblighi
di deregolazione e di semplificazione dei controlli amministrativi
preventivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
CAPITOLO III
IL PRINCIPIO DI LIBERALIZZAZIONE NELLA
LEGISLAZIONE DERIVATA DELL’UNIONE EUROPEA
1. La progressiva incidenza del diritto europeo dell’economia sui sistemi
nazionali: dalle cautele iniziali del Trattato all’ingerenza del diritto
derivato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
2. Le ricadute sulla sovranità nazionale, anche in tema di politica
sociale, delle diverse tecniche di liberalizzazione europee finalizzate
all’instaurazione di un mercato comune. Il riconoscimento e la
salvaguardia delle esigenze «precauzionali»: da limiti oggettivi alle
libertà economiche a situazioni giuridiche soggettive immediatamente
protette . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123
INDICE XI
3. La discrezionalità accordata alle Istituzioni comunitarie e la conseguente
resistenza della normativa derivata dell’Unione alle disposizioni sulle
libertà di circolazione previste dal Trattato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
139
4. Quarto corollario alla tradizionale «Rule of Law» desumibile dai Trattati
UE: il test di «coerenza e sistematicità» elaborato dalla Corte di giustizia
come correttivo delle derive giurisprudenziali riscontrate . . . . . . . . . . . . . 146
Parte Seconda
LA «LIBERALIZZAZIONE AMMINISTRATIVA»
DELL’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE
NELL’ORDINAMENTO ITALIANO
CAPITOLO I
IL PRINCIPIO DI LIBERALIZZAZIONE
NEL DIRITTO ITALIANO
1. La (pseudo)liberalizzazione delle attività economiche compiuta dal
legislatore italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163
2. Ricapitolazione degli strumenti di attuazione del principio di liberalizzazione
introdotti dalla legislazione precedente: il periodo 2008-2010 . . 172
3. La liberalizzazione settoriale dei decreti Bersani e l’attuazione solo
parziale delle aperture contenute nella legge Bassanini . . . . . . . . . . . . . . . 178
4. De iure condendo: prospettive di liberalizzazione amministrativa nel
ddl. «Concorrenza» 2015 e nei decreti attuativi della legge Madia n.
124/2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184
CAPITOLO II
PROFILI CRITICI
1. L’inadeguatezza degli strumenti utilizzati dal legislatore italiano per
dare attuazione al principio di «liberalizzazione amministrativa» delle
attività economiche private. Anche se la giurisprudenza amministrativa
più recente sembra ridimensionare la questione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
2. Il «mito» della liberalizzazione negli strumenti giuridici utilizzati dal
legislatore per adeguare l’ordinamento nazionale agli standard europei . 206
3. (Segue): L’uso della SCIA in luogo delle autorizzazioni preventive
illegittime: è davvero uno strumento di liberalizzazione? . . . . . . . . . . . . . 214
4. Il rinvio alla Costituzione, ai principi e alle norme sovranazionali quale
fondamento giuridico delle politiche di liberalizzazione avviate dal
legislatore italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 223
5. La libertà di iniziativa economica privata tra diritto soggettivo e interesse
legittimo. Una rilettura «comunitariamente orientata» dei limiti
sanciti dalla Costituzione italiana alle libertà economiche . . . . . . . . . . . . . 228
XII INDICE
CAPITOLO III
PROFILI RICOSTRUTTIVI.
LE RICADUTE SOSTANZIALI
DELLE LIBERTÀ DI CIRCOLAZIONE
SUL SISTEMA AMMINISTRATIVO NAZIONALE
IN FUNZIONE DELL’APERTURA DEI MERCATI INTERNI
1. L’incidenza nell’ordinamento italiano dei principi sulle libertà economiche
di circolazione: dalla legittimità formale interna alla legalità sostanziale
europea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 252
2. La «depurazione» del concetto di «liberalizzazione amministrativa» e le
sue ricadute sul sistema italiano: autorizzazioni a scopo «precauzionale
», «puramente economico» e «misto» al vaglio di legittimità nazionale
e compatibilità europea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265
3. Le ricadute sulla tradizionale classificazione delle autorizzazione economiche
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 269
4. La rimodulazione degli interessi pubblici di rilievo comunitario e puramente
interno: tra interessi particolarmente qualificati ed esigenze imperative
di interesse generale; interessi economici e meri interessi di fatto . . . . . 313
5. La trasposizione nell’ordinamento nazionale degli obblighi e dei diritti
che discendono dai principi in materia di libertà economiche di circolazione
mutuati dal sistema europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327
6. La rilevanza degli «obblighi europei» nel diritto interno: A) il regime
giuridico applicabile alle leggi e agli atti amministrativi italiani in contrasto
con i divieti che discendono dalle libertà economiche di circolazione . 331
6.1. Il regime applicabile al provvedimento adottato sulla base di una
legge italiana in contrasto con le libertà economiche europee:
autorizzazioni amministrative fondate su esigenze puramente o
prevalentemente economiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341
6.2. Il regime degli atti amministrativi generali di pianificazione
territoriale e programmazione economica in contrasto con il diritto
europeo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 370
6.3. Le ricadute dell’illegittimità/disapplicazione delle disposizioni
italiane anticomunitarie sulla disciplina delle attività economiche
subordinate a presentazione della SCIA . . . . . . . . . . . . . . . . . 394
7. (Segue) B) I «comandi» che discendono dal «principio di liberalizzazione
amministrativa» delle attività economiche private: i parametri stabiliti dal
diritto europeo nei procedimenti di autorizzazione a scopo precauzionale e
la loro incidenza sulla discrezionalità del potere delle autorità nazionali di
conformazione della libertà di iniziativa economica privata . . . . . . . . . . . . 404
8. La rilevanza dei «diritti europei» nell’ordinamento interno. L’incidenza
delle libertà di circolazione sulla qualificazione delle situazioni giuridiche
soggettive dei privati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421
Indice degli Autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 445
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