- D.Lgs. 212/2015 Un nuovo statuto per la vittima del reato
- D.Lgs.29/2016 La risoluzione dei conflitti di giurisdizione
- D.Lgs. 31/2016 Il riconoscimento dei provvedimenti assunti in absentia
- D.Lgs. 34/2016 Le squadre investigative comuni
- D.Lgs. 35/2016 L’esecuzione dei provvedimenti giudiziari di blocco dei beni e di sequestro
- D.Lgs. 36/2016 “Fungibilità europea” e misure alternative alla detenzione
- D.Lgs 37/2016 Il reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie
- D.Lgs. 38/2016 Il reciproco riconoscimento alle sentenze e alle decisioni di sospensione condizionale in vista della sorveglianza
- Il casellario giudiziario europeo
- D.Lgs. 184/2016 Il diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del M.A.E.
1. Le (ulteriori) norme in materia di cooperazione giudiziaria pag. 7
1.1. Premessa pag. 7
1.2. Il contatto “diretto” fra gli organi interessati e la disponibilità “europea” alla condivisione delle informazioni fra gli Stati dell’Unione pag. 8
1.3. Il consolidamento del mutuo riconoscimento dei provvedimenti “europei” pag. 10
1.4. Il prossimo mutamento dello spazio giuridico europeo e dell’assistenza tradizionale pag. 11
2. Il d.lgs. 15 dicembre 2015, n. 212: un nuovo statuto per la vittima del reato pag. 11
2.1. L’adeguamento dell’Italia alla direttiva 2012/29/UE pag. 11
2.2. Le modifiche all’art. 90 c.p.p.: a) la perizia per l’accertamento della minore età pag. 13
2.3. (segue) b) l’estensione dei soggetti che possono esercitare le facoltà e i diritti in caso di decesso della persona offesa in conseguenza del reato pag. 15
2.4. Il nuovo sistema informativo pag. 15
2.5. (segue) La comunicazione dell’evasione e della scarcerazione alle persone offese dei delitti commessi con violenza alla persona pag. 18
2.6. La condizione di particolare vulnerabilità pag. 21
2.7. Il diritto all’interpretazione e alla traduzione pag. 23
2.8. Le modifiche alle norme di attuazione del codice di rito in tema di proposizione o presentazione di denuncia o querela pag. 25
3. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 29: la risoluzione dei conflitti di giurisdizione pag. 26
3.1. Il procedimento parallelo nella cooperazione internazionale pag. 26
3.2. Il procedimento parallelo e la nozione di stessi fatti pag. 28
3.3. L’autorità procedente pag. 29
3.4. L’obbligo di contatto pag. 30
3.5. Obbligo di fornire risposta alla richiesta proveniente da altro Stato membro pag. 35
3.6. Contenuto della richiesta e della risposta pag. 36
3.7. L’obbligo di consultazioni dirette pag. 38
3.8. Sospensione del procedimento e del processo. Effetti della concentrazione pag. 43
4. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 31: il riconoscimento dei provvedimenti assunti in absentia pag. 46
4.1. Il processo in absentia nel panorama europeo pag. 46
4.2. La modifica alla disciplina del M.A.E. pag. 48
4.3. Le modifiche al d.lgs. 7 settembre 2010, n. 161 pag. 50
4.4. Profili di compatibilità con la nuova disciplina dell’assenza pag. 50
5. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 34: l’attuazione delle squadre investigative comuni nell’ordinamento italiano pag. 52
5.1. Fonti e ratio dell’istituto pag. 52
5.2. La disciplina prevista dalla decisione quadro istitutiva delle squadre investigative comuni pag. 53
5.3. L’attuazione nell’ordinamento italiano: il d.lgs. 34/2016 pag. 54
5.4. Modalità e vicende della costituzione pag. 57
5.5. L’utilizzazione degli atti d’indagine pag. 59
5.6. (segue) L’utilizzazione delle informazioni pag. 61
5.7. La responsabilità civile dello Stato pag. 62
6. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 35: l’esecuzione nell’Unione europea dei provvedimenti giudiziari di blocco dei beni o di sequestro pag. 63
6.1. La nuova disciplina dell’euro-sequestro già verso la transizione: dalla decisione quadro 2003/577/GAI alla direttiva 2014/41/UE pag. 63
6.2. L’ordine europeo di sequestro pag. 64
6.3. Le due diverse finalità dell’ordine europeo di sequestro pag. 65
6.4. L’ambito di applicazione pag. 66
6.5. L’autorità giudiziaria italiana competente sulla richiesta di esecuzione di un provvedimento di sequestro europeo pag. 68
6.6. Problematiche di esecuzione e localizzazione dell’oggetto del provvedimento di blocco o sequestro pag. 69
6.7. Il riconoscimento, l’esecuzione del sequestro o il diniego del riconoscimento pag. 70
6.8. I tempi di esecuzione dell’euro-sequestro e l’efficacia del vincolo pag. 71
6.9. L’impugnazione dell’esecuzione pag. 73
6.10. L’emissione da parte dell’autorità giudiziaria italiana del provvedimento europeo di blocco o sequestro pag. 74
7. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 36: “fungibilità europea” e misure alternative alla detenzione pag. 76
7.1. Ratio e finalità della decisione quadro 2009/829/GAI pag. 76
7.2. Le coordinate generali del d.lgs. 36/2016 pag. 77
7.3. Profili statici: le regole sulla competenza pag. 78
7.4. Il contenuto della decisione de libertate pag. 80
7.5. La procedura attiva pag. 81
7.6. La procedura passiva pag. 83
7.7. (segue) Il procedimento e gli effetti del riconoscimento pag. 85
7.8. (segue) I motivi di rifiuto pag. 86
8. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 37: il reciproco riconoscimento delle sanzioni pecuniarie. La reductio ad unum dei modelli esecutivi delle decisioni pag. 87
8.1. Il contesto della “euro-esecuzione” pag. 87
8.2. Le coordinate generali del d.lgs. 37/2016 pag. 87
8.3. Il modello esecutivo “attivo”: a) la legittimazione e il procedimento pag. 89
8.4. (segue) b) la riassunzione del potere esecutivo pag. 90
8.5. Il modello esecutivo “passivo”: a) competenza e procedimento pag. 90
8.6. (segue) b) i motivi di rifiuto e gli effetti del riconoscimento pag. 93
8.7. Verso un unico modello esecutivo delle decisioni pag. 95
9. Il d.lgs. 15 febbraio 2016, n. 38: il reciproco riconoscimento alle sentenze e alle decisioni di sospensione condizionale in vista della sorveglianza delle misure di sospensione condizionale e delle sanzioni sostitutive pag. 95
9.1. L’obiettivo del reciproco riconoscimento delle decisioni penali pag. 95
9.2. Il decreto di attuazione della decisione quadro pag. 96
9.3. L’ambito di applicazione della nuova disciplina pag. 97
9.4. Il procedimento pag. 99
9.5. Il riconoscimento delle decisioni pag. 101
9.6. La fase di esecuzione pag. 106
9.7. La cessazione e la rimessione della competenza pag. 107
10. Il casellario giudiziario europeo pag. 107
10.1. La circolazione delle informazioni estratte dai casellari nazionali pag. 107
10.2. L’architettura del casellario giudiziale europeo nelle decisioni quadro pag. 108
10.3. Il d.lgs. 12 maggio 2016, n. 73 e l’attuazione della decisione quadro 2008/675/GAI pag. 109
10.4. Il d.lgs. 12 maggio 2016, n. 74 e l’attuazione della decisione quadro 2009/315/GAI pag. 111
10.5. Il d.lgs. 12 maggio 2016, n. 75 e l’attuazione della decisione quadro 2009/316/GAI. Il sistema ECRIS pag. 116
10.6. Il principio di assimilazione delle sentenze. La funzione SAGACE pag. 119
11. Il d.lgs. 15 settembre 2016, n. 184: il diritto di avvalersi di un difensore nel procedimento penale e nel procedimento di esecuzione del M.A.E. pag. 120
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