Premessa .............................................................................................................. 1
CAPITOLO I
LE ORIGINI E GLI SVILUPPI DELLA DEFINIZIONE
DI ORGANIZZAZIONE CRIMINALE
1. Premessa ....................................................................................................... 9
2. Tra organised crime, criminal organisation e illegal enterprise .......................... 12
2.1. Dalle indagini empiriche alla disciplina: gli approcci legislativi statunitensi
....................................................................................................... 17
2.1.1. La responsabilità penale “composita†........................................... 26
3. Verso una definizione (euro)unitaria di organizzazione criminale ................... 33
4. Il modello di organizzazione criminale nella Convenzione delle Nazioni Unite
del 2000 ......................................................................................................... 41
5. Le ripercussioni della definizione internazionale sul diritto dell’Unione europea:
la decisione-quadro 2008/841/GAI .......................................................... 48
5.1. Le condotte di partecipazione all’organizzazione criminale nella decisionequadro
2008/841/GAI .................................................................................... 55
6. Verso un ravvicinamento delle legislazioni nazionali nella lotta contro la
criminalità organizzata? ............................................................................... 59
6.1. Conspiracy, reato associativo e compartecipazione criminosa: il multiforme
approccio degli Stati dell’aerea UE nel contrasto alla criminalitÃ
organizzata ............................................................................................. 65
7. I riflessi delle disarmoniche discipline nazionali in materia di criminalitÃ
organizzata sulla cooperazione giudiziaria ..................................................... 69
7.1. (…) nel “dialogo†tra sistemi di civil law e sistemi di common law ............ 73
7.2. (…) e nelle relazioni tra ordinamenti dotati della fattispecie associativa . 75
8. Il persistente richiamo alla compagine criminale nelle sollecitazioni de lege
ferenda del Parlamento europeo: tra illegal enterprise e metodo mafioso ........... 78
CAPITOLO II
CORREDO EMPIRICO E RILEVANZA DELLE CONDOTTE ESTERNE
NELLA MUTEVOLE TIPIZZAZIONE DELLA CRIMINALITÀ DI GRUPPO
1. Le ragioni di un’indagine storica ................................................................... 83
2. La prima codificazione del reato associativo tra sedizione e brigantaggio ........ 88
288 Declinazioni preternazionali della criminalità organizzata
3. L’influenza del modello francese sulle codificazioni dell’Italia preunitaria ..... 95
3.1. La comitiva armata ................................................................................ 98
4. Il distinto modello sperimentato dal codice toscano del 1853 ......................... 103
5. La tipizzazione del supporto (dall’) esterno all’associazione criminale nel
codice napoleonico e nelle codificazioni preunitarie ........................................ 107
5.1. L’assistenza alla comitiva armata nel cuneo tra partecipazione all’associazione
criminale e compartecipazione nel reato-scopo ........................... 112
5.2. L’assenza di una fattispecie sui generis per le condotte di sostegno all’associazione
nel codice toscano del 1853 ..................................................... 114
6. La definitiva emancipazione dal riferimento al banditismo: l’associazione per
delinquere nel codice Zanardelli ...................................................................... 115
6.1. La fattispecie “ibrida†dei corpi armati per commettere un reato determinato
.................................................................................................... 122
6.2. Le condotte di ausilio alla compagine criminale “fuori dei casi di complicità â€
.................................................................................................. 125
7. Il reato associativo nel codice del 1930: l’affrancamento dall’organizzazione
delle bande nei reati politici ........................................................................... 128
7.1. Le associazioni illecite con finalità non delittuosa ................................... 132
8. Il ritorno della dimensione empirica nei reati di associazione introdotti dalla
legislazione di età repubblicana ..................................................................... 138
8.1. (…) e lo scollamento dal contesto esperienziale nel reato di associazione
con finalità di terrorismo ........................................................................ 143
9. La “tenuta†dell’associazione di tipo mafioso ................................................ 156
10. L’improponibilità di una definizione unitaria di « organizzazione criminale »
in diritto penale sostanziale e la geometria variabile della « criminalità organizzata
» nella disciplina penale processuale .............................................. 164
CAPITOLO III
I REATI DI ASSOCIAZIONE
TRA OBBLIGHI DI INCRIMINAZIONE E GARANZIE PENALI
1. La delimitazione dell’indagine alla criminalità organizzata comune............... 175
2. La nozione di “organizzazione criminale†tra obblighi di incriminazione e
formante giurisprudenziale ............................................................................ 179
2.1. La dubbia verosimiglianza di un soddisfacimento degli impegni di penalizzazione
al di qua della fattispecie di associazione ................................. 185
3. Il profilo strutturale del paradigma associativo comune: le indicazioni letterali
e sistematiche .......................................................................................... 189
3.1. La distinzione tra pactum e societas sceleris nell’interpretazione dottrinale
............................................................................................................ 194
3.2. Lo standard organizzativo nella giurisprudenza in materia di associazione
per delinquere comune ....................................................................... 199
3.2.1. (…) e finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ............................. 204
4. Associazione, organizzazione, movimento e gruppo ....................................... 210
5. L’inconciliabilità dello standard minimo assunto dalla giurisprudenza con il
requisito dell’organizzazione insito nell’associazione e la necessaria autonomia
della compagine sociale come ente criminogeno ...................................... 214
6. Alcuni corollari: a) il contenuto tipico delle condotte di associazione ............. 222
7. Segue: b) la questione del concorso esterno nei reati associativi ...................... 225
8. La soddisfazione, de lege lata, degli obblighi di penalizzazione di fonte internazionale
ed europea: a) la nozione di gruppo criminale organizzato ................ 233
8.1. (…) e di organizzazione criminale ............................................................. 238
9. Segue: b) le condotte di partecipazione al gruppo criminale organizzato e all’organizzazione
criminale ............................................................................... 240
CAPITOLO IV
SULLA VIA DI DAMASCO
VERSO L’ABBANDONO DELLA FATTISPECIE
DI ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE COMUNE
1. La storia insegna ma non ha scolari (?) ........................................................... 243
2. Una questione preliminare: associazione, organizzazione o gruppo? ................ 247
3. La dubbia praticabilità della via indicata dalla politica criminale europea .... 247
4. Quo vadis? .................................................................................................... 249
5. La questione del numero dei sodali ................................................................ 250
6. La tipizzazione delle condotte di associazione ................................................ 253
7. Quale destino per le condotte di supporto all’associazione? ........................... 257
8. Irrilevanza penale delle associazioni minori e horror vacui .............................. 261
9. Una proposta de lege ferenda .......................................................................... 262
Indice bibliografico ............................................................................................... 265
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