Introduzione ............................................................................................. XIII
CAPITOLO I
L’ESPERIENZA DEI TOXIC TORTS NEGLI STATI UNITI
1. «A new kind of case»............................................................................ 1
2. Il cuore dei toxic torts: l’accertamento della “cause in fact†............... 3
2.1. La “general causation†(la sentenza Daubert) .............................. 5
2.2. La “specific causation†................................................................... 11
2.2.1. “Indeterminate defendants†e “Market Share Liabilityâ€
(il caso del DES) .................................................................. 15
3. L’approccio “collettivo†ai toxic torts: sguardo d’insieme .................. 17
4. Le class actions ..................................................................................... 19
4.1. Breve inquadramento dell’istituto ................................................ 20
4.2. “Damage class actions†e toxic torts: un connubio difficile .......... 22
4.2.1. Prima fase: anni ’70-’80 (il caso Yandle) ............................. 23
4.2.2. Verso la seconda fase: la tesi di Rosenberg ......................... 25
4.2.3. Seconda fase: anni ’80-’90 (il caso Agent Orange) ............. 28
4.2.4. Terza fase: la sentenza Amchem della Corte Suprema ed il
suo “chilling effect†sulle class actions ................................ 33
5. Le azioni di “public nuisance†nei processi contro le multinazionali
del tabacco ........................................................................................... 36
5.1. “Public nuisanceâ€: una figura di illecito collettivo ....................... 38
5.2. Un attore collettivo: lo Stato (le c.d. azioni “Parens Patriaeâ€) .... 40
5.3. “Public nuisance†e nesso causale ................................................. 41
6. Le “preemption defenses†.................................................................... 43
7. Conclusioni .......................................................................................... 46
CAPITOLO II
L’ESPERIENZA ITALIANA: I TOXIC CASES NEL PROCESSO PENALE
1. I toxic cases in Italia: dalle malattie professionali ai “disastri sanitari†50
2. I processi per omicidio colposo e lesioni personali colpose conseguenti
a esposizione ad amianto ..................................................................... 54
2.1. L’amianto e le sue vittime ............................................................. 57
2.2. Il tema della causalità : l’alternativa di fondo tra paradigma
omissivo improprio e paradigma commissivo ............................. 62
2.3. (segue): la ricostruzione del nesso eziologico tra esposizione ed
evento lesivo .................................................................................. 64
2.3.1. Casistica sull’asbestosi ........................................................ 67
2.3.2. Casistica sul tumore polmonare ......................................... 68
2.3.3. Casistica sul mesotelioma ................................................... 71
2.4. (segue): L’evitabilità dell’evento lesivo nei reati omissivi impropri 86
2.5. (segue): Il problema del carattere “meramente congetturaleâ€
del decorso causale alternativo .................................................... 89
2.6. (segue): I criteri di selezione della legge di copertura attendibile .. 91
2.7. Il tema della colpa ......................................................................... 94
2.7.1. Colpa specifica e generica ................................................... 95
2.7.2. Concretizzazione del rischio ............................................... 101
2.7.3. Evitabilità dell’evento ......................................................... 102
2.7.4. Profili soggettivi della colpa ............................................... 104
3. Il caso del Petrolchimico di Porto Marghera ..................................... 104
3.1. Le indagini ed i capi di imputazione ............................................ 106
3.2. La sentenza del Tribunale di Venezia ........................................... 110
3.2.1. I reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose: il
nesso di causalità ................................................................. 110
3.2.2. (segue): la colpa ................................................................... 117
3.2.3. Conclusioni ......................................................................... 121
3.2.4. I reati contro l’incolumità pubblica ................................... 122
3.3. La sentenza della Corte d’Appello di Venezia ............................. 127
3.3.1. I reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose: il
nesso di causalità ................................................................. 128
3.3.2. (segue): la colpa ................................................................... 128
3.3.3. Conclusioni ......................................................................... 131
3.3.4. I reati contro l’incolumità pubblica ................................... 131
3.4. La sentenza della Cassazione ........................................................ 137
3.4.1. I reati di omicidio colposo e lesioni personali colpose: il
nesso causale ....................................................................... 137
3.4.2. (segue) la colpa .................................................................... 138
3.4.3. I reati contro l’incolumità pubblica ................................... 144
4. Il caso Eternit ....................................................................................... 148
4.1. La struttura originaria dell’imputazione (le malattie-infortunio
dei lavoratori ed il disastro sia interno che esterno) .................... 153
4.2. La sentenza del Tribunale di Torino ............................................ 157
4.2.1. La struttura dell’imputazione secondo il Tribunale: separazione
tra i capi di imputazione e disastro ambientale soltanto esterno 157
4.2.2. Le statuizioni del Tribunale sul capo A): tanti reati ex
art. 437 co. 2 c.p. quante sono le malattie-infortunio ....... 159
4.2.3. Le statuizioni del Tribunale sul capo B): il disastro
ambientale esterno “perdurante†...................................... 161
4.2.4. La posizione del Tribunale in merito all’ambiguità di
fondo tra pericolo e danno ................................................. 164
4.3. La sentenza della Corte d’Appello di Torino ............................... 165
4.3.1. La struttura dell’imputazione secondo la Corte d’Appello:
il disastro ambientale sia interno che esterno ..................... 166
4.3.2. Le statuizioni della Corte d’Appello sul capo A): prescrizione ... 169
4.3.3. Le statuizioni della Corte d’Appello sul capo B): gli elementi
del disastro ambientale interno ed esterno ......................... 170
4.3.4. La posizione della Corte d’Appello in ordine all’ambiguitÃ
di fondo tra pericolo e danno: il «fenomeno epidemico»
e la «causalità collettiva» ..................................................... 175
4.4. Le statuizioni civili a favore delle vittime persone fisiche ........... 178
4.5. La sentenza della Cassazione ........................................................ 183
4.5.1. Confutazione dell’ipotesi accusatoria e delle statuizioni di
merito in ordine al momento consumativo del disastro ....... 184
4.5.2. Il disastro ambientale secondo la Cassazione: nozione e
momento consumativo ....................................................... 186
5. Il caso Ilva ............................................................................................ 190
5.1. L’indagine “Ambiente Svendutoâ€, i capi di imputazione e le fasi
salienti del procedimento cautelare .............................................. 192
5.2. Le statuizioni del Tribunale del riesame ...................................... 198
5.2.1. La perizia epidemiologica assunta nell’incidente probatorio .. 199
5.2.2. Gli elementi integranti i reati contestati ............................. 201
5.2.3. (segue): in particolare, l’illiceità delle emissioni ................ 206
5.3. L’ordinanza della Corte d’assise sulle parti civili ......................... 210
5.4. I decreti “salva Ilva†e la sentenza costituzionale n. 85/2013
(in attesa della pronuncia della Corte di Strasburgo) ................. 212
6. Il caso Tirreno Power .......................................................................... 219
6.1. Il sequestro preventivo per “disastro sanitario†(e lo stralcio
dell’omicidio colposo plurimo) .................................................... 220
6.2. L’illiceità delle emissioni della centrale termoelettrica ................ 223
6.3. La colpa al metro del principio di precauzione ........................... 225
CAPITOLO III
CAUSALITÀ ED EVENTO NEI TOXIC CASES
1. I toxic cases incentrati sui reati contro la persona ............................... 231
1.1. Evidenza epidemiologica e causalità individuale ......................... 233
1.2. I criteri di selezione della legge scientifica di copertura .............. 240
1.3. La c.d. condotta alternativa lecita ................................................ 244
1.4. Bilancio dell’esperienza giurisprudenziale dagli anni ’90 ad oggi .. 251
2. I toxic cases incentrati sui reati contro l’incolumità pubblica ............ 253
2.1. La problematica categoria giurisprudenziale del “disastro
ambientale†ex art. 434 c.p. ......................................................... 254
2.2. Dal disastro “ambientale†al disastro “sanitarioâ€. Critiche alle
interpretazioni (ulteriormente) evolutive del disastro innominato .. 259
3. L’evidenza epidemiologica al crocevia tra pericolo e danno .............. 262
3.1. Un’indispensabile premessa sulla scientificità dell’epidemiologia .. 264
3.2. Elementi di epidemiologia: studio di coorte, rischio relativo e
rischio attribuibile ........................................................................ 266
3.3. Il problema della rilevanza penale della “quota in eccesso†di eventi lesivi 274
3.3.1. L’accertamento alternativo della vittima: una possibile via
d’uscita dal dilemma? ......................................................... 275
3.3.2. (segue): valutazioni critiche ................................................ 279
3.3.3. (segue): la quota in eccesso epidemiologicamente accertata
come “evento collettivo†..................................................... 282
3.3.4. Dall’accertamento alternativo della vittima alla “vittima non
identificata†......................................................................... 284
4. Ulteriori profili inerenti all’accertamento degli eventi lesivi su base
epidemiologica ..................................................................................... 293
4.1. La successione dei garanti (ed un cenno alla prospettiva della
responsabilità autonoma dell’ente) .............................................. 294
4.2. Il risarcimento del danno alle persone fisiche ............................. 295
5. Epidemiologia e reati contro l’ambiente ............................................. 297
6. Epidemiologia e riforma dei reati alimentari ...................................... 300
7. Conclusioni .......................................................................................... 303
CAPITOLO IV
COLPA, DOLO E RISCHIO CONSENTITO NEI TOXIC CASES
Sezione I
Colpa e dolo nei toxic cases: stato dell’arte
1. I quesiti sollevati dalla casistica. Uno sguardo d’insieme ................... 309
2. Gli orientamenti giurisprudenziali emersi dalla casistica esaminata .. 310
2.1. Orientamenti giurisprudenziali sulla colpa .................................. 311
2.2. Orientamenti giurisprudenziali sul dolo ...................................... 315
3. Le posizioni della dottrina ................................................................... 316
3.1. La posizione fedele al modello “classico†della colpa ................. 317
3.2. Le aperture al principio di precauzione ....................................... 324
3.3. Il principio di precauzione come fonte dell’obbligo di condividere
informazioni con le autorità pubbliche (la tesi di Forti) .............. 329
3.4. Le posizioni della dottrina sul dolo.............................................. 333
4. Sintesi delle posizioni emerse .............................................................. 334
Sezione II
Il problema del “rischio consentito†in diritto penale
5. Conoscenze sui rischi e rischio consentito.
Tesi di fondo ........................................................................................ 335
6. Le origini del pensiero sul rischio consentito ..................................... 340
6.1. La comparsa della categoria a cavallo tra XIX e XX secolo ....... 342
6.2. Il rischio consentito nella teoria dell’adeguatezza sociale ........... 345
7. L’approdo del rischio consentito nell’ordinamento italiano .............. 348
7.1. Il pensiero di Antolisei ................................................................. 349
7.2. Rischio consentito e concezione normativa della colpa: le opere
di Gallo e Marinucci ...................................................................... 350
8. L’attuale posizione del rischio consentito nella teoria della colpa ..... 354
8.1. La nozione di rischio consentito come “rischio residuale†impermeabile
alla colpa generica .......................................................... 355
8.2. L’individuazione delle aree di rischio consentito ......................... 360
8.3. I criteri dei bilanciamenti di interessi........................................... 369
8.4. Rischio consentito e tutela dell’affidamento ................................ 374
8.5. I casi eccezionali nei quali il limite del rischio consentito non
opera (i “limiti del limiteâ€) ........................................................... 378
8.6. Rischio consentito e disciplina della colpa nel progetto Grosso ....... 384
8.7. Rischio consentito e reati dolosi ................................................... 386
9. Rischio consentito e reati omissivi impropri ....................................... 390
10. Il rischio consentito come causa di giustificazione ............................. 392
11. Rischio consentito e “causalità della colpa†....................................... 396
12. Il principio di precauzione nella prospettiva della distinzione tra
rischio consentito e rischio illecito ...................................................... 398
13. Orientamenti giurisprudenziali sul rischio consentito ....................... 401
14. La natura giuridica del rischio consentito tra tipicità , antigiuridicitÃ
e colpevolezza ...................................................................................... 406
15. Conclusioni e linee di prosecuzione dell’indagine ............................. 408
Sezione III
Rischio consentito e toxic cases
16. La distinzione tra rischio consentito e rischio illecito nei toxic cases:
introduzione ......................................................................................... 410
17. (segue): alcuni settori paradigmatici ................................................... 412
17.1. Fumo di tabacco (in particolare, responsabilità penale dei
produttori di sigarette per gli effetti cancerogeni del fumo?) ..... 412
17.2. Inquinamento atmosferico (in particolare, responsabilità penale
del Sindaco per i danni alla salute cagionati dalle emissioni
inquinanti del traffico cittadino?) ............................................... 422
17.3. Danno da prodotto (in particolare, responsabilità penale dei
produttori di telefoni cellulari per eventuali danni alla salute
da esposizione alle onde elettromagnetiche?)............................ 432
18. (segue): riesame della casistica italiana alla luce del rischio consentito .. 435
18.1. Il caso di Porto Marghera ........................................................... 436
18.2. La casistica in materia di amianto .............................................. 441
18.3. Il caso Ilva ................................................................................... 445
18.4. Il caso Tirreno Power ................................................................. 448
19. Prospettive nei rapporti tra prova epidemiologica e rischio consentito .. 451
19.1. “Numero attribuibile†di eventi lesivi e scorporo della “quota
lecita†di danno ........................................................................... 451
19.2. Il rischio consentito come criterio di ripartizione della respon
sabilità tra attori privati e decision makers pubblici ................. 454
CONCLUSIONI
I TOXIC CASES TRA EVIDENZA EPIDEMIOLOGICA
E RISCHIO CONSENTITO
Considerazioni finali .................................................................................. 459
Bibliografia ............................................................................................. 469
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