Il volume consente una conoscenza completa ed aggiornata sia di istituti da sempre al centro del dibattito dottrinale e giurisprudenziale, quali il licenziamento, trattato in tutti i suoi profili teorici e pratici - con ricognizione aggiornatissima delle sentenze più rilevanti della Suprema Corte, anche a Sezioni Unite, aventi ad oggetto le note riforme del 2012 e del 2015 (legge Fornero e Jobs Act) -, sia di altri più tradizionali (quali la malattia del lavoratore, congedi, il danno, la prescrizione, le rinunzie e transazioni), comunque oggetto di non trascurabile contenzioso, o di quelli - si pensi alle dimissioni - attualmente ripensati dal legislatore in un¿ottica maggiormente garantistica per il prestatore di lavoro. Ampio spazio è dedicato al regime dei fenomeni - del trasferimento di azienda, dell'appalto, del lavoro nei gruppi di impresa, del distacco - espressione di un nuovo modello organizzativo dell'attività di impresa e, al contempo, generatori di problematiche, spesso spinose, non sempre risolvibili sulla base di un espresso o chiaro apparato normativo di riferimento. Ogni questione è trattata - in modo lineare e sintetico - con particolare attenzione agli sviluppi pratici ed applicativi, senza trascurare gli inquadramenti sistematici della materia.
1
Sospensioni del rapporto. Malattia. Infortunio.
Congedi, permessi, aspettative
di LOREDANA MICCICHÈ
I - Profili generali
1. Le ipotesi di sospensione del rapporto di lavoro e la disciplina
generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
2. Il fondamento sistematico della sospensione . . . . . . . . . . . . . . . . 4
II - La malattia del prestatore di lavoro
3. La nozione di malattia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
3.1. Casistica: le assenze per accertamenti clinici preventivi e successivi
allo stato morboso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
3.1.1. Casistica: cure termali e trattamenti estetici . . . . . . . 9
3.1.2. Interruzione volontaria o spontanea di gravidanza. . . 10
3.1.3. Abuso di alcool o di sostanze stupefacenti. . . . . . . . 11
4. Le prestazioni economiche in costanza di malattia . . . . . . . . . . . . 12
4.1. I soggetti tenuti alla erogazione del trattamento. . . . . . . . . . 12
4.2. La natura giuridica del trattamento economico . . . . . . . . . . 14
4.3. Esclusione dell’obbligo di corrispondere il trattamento
economico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
5. Il computo dell’anzianità di servizio durante la malattia . . . . . . . . . 16
5.1. Il conseguimento del diritto alla promozione automatica . . . . 16
5.2. La maturazione del diritto alle ferie . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
6. Gli obblighi del prestatore di lavoro in costanza di malattia: generalità . 18
6.1. La comunicazione della malattia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
6.1.1. La certificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
6.1.2. Inadempimento dell’obbligo di giustificazione . . . . . 21
6.2. Il rispetto degli obblighi di correttezza e buona fede durante lo
stato di malattia: il rifiuto delle cure, lo svolgimento di attivitÃ
lavorativa o extraprofessionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
6.3. La visita di controllo: nozione e finalità . . . . . . . . . . . . . . . 24
6.3.1. L’obbligo di reperibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
6.3.2. Le conseguenze dell’assenza alla visita: decadenza dal
trattamento economico e sanzioni disciplinari . . . . . 28
7. Il diritto del lavoratore alla conservazione del posto . . . . . . . . . . . 31
7.1. Periodo di comporto: definizione e tipologie. . . . . . . . . . . . 31
7.1.1. Calcolo del periodo di comporto. . . . . . . . . . . . . . 32
7.1.2. Collocazione in ferie del lavoratore malato e
aspettativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
7.2. Licenziamento per superamento del periodo di comporto: le
questioni principali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
7.3. L’efficacia del licenziamento intimato in costanza di malattia . 38
III - Altre ipotesi di sospensione per fatto del lavoratore
8. La sospensione della prestazione per ragioni di interesse pubblico:
aspettative e permessi per funzioni pubbliche elettive . . . . . . . . . . 40
8.1. I permessi per motivi elettorali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
9. La sospensione della prestazione per ragioni di carattere personale:
congedi per la formazione e permessi per motivi di studio . . . . . . . 41
9.1. Congedi per eventi e cause particolari . . . . . . . . . . . . . . . . 43
2
Il trasferimento d’azienda
di ILARIO ALVINO
1. La continuità dei rapporti di lavoro in caso di trasferimento d’azienda:
la ratio della disciplina e la molteplicità degli interessi coinvolti . . . . 47
2. L’oggetto del trasferimento: le nozioni di azienda e di ramo di azienda. 50
2.1. La definizione dell’oggetto del trasferimento alla luce della
giurisprudenza della Corte di Giustizia UE sull’ambito di applicazione
della direttiva 2001/23/CE . . . . . . . . . . . . . . . . 52
2.2. Azienda e ramo di azienda nella giurisprudenza italiana . . . . 61
3. Gli strumenti giuridici che configurano un trasferimento ai sensi
dell’art. 2112 c.c. e la questione dell’applicabilità all’ipotesi della
successione nell’esecuzione di un contratto di appalto . . . . . . . . . . 68
4. Il trasferimento di attività svolte da pubbliche amministrazioni ad altri
soggetti pubblici o privati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
5. L’impugnazione del trasferimento d’azienda e il regime delle
decadenze . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
6. Gli effetti del trasferimento di azienda sul rapporto di lavoro e la tutela
dei crediti del lavoratore trasferito. L’individuazione dei lavoratori
appartenenti alla struttura oggetto di trasferimento . . . . . . . . . . . . 86
6.1. Continuità del rapporto di lavoro e conservazione dei diritti alle
dipendenze del cessionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
6.2. La successione fra contratti collettivi applicabili al rapporto di
lavoro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 91
6.3. L’obbligazione solidale fra cedente e cessionario per i crediti
che il lavoratore aveva al tempo del trasferimento . . . . . . . . 95
6.4. Trasferimento d’azienda, licenziamento e dimissioni per giusta
causa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 98
7. La procedura di informazione e consultazione sindacale. . . . . . . . . 102
8. Crisi aziendale, procedure concorsuali e trasferimento d’azienda . . . 107
3
Comando e distacco
di SILVIA CIUCCIOVINO
1. La nozione e le fonti di disciplina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 115
2. L’incidenza del distacco sul rapporto di lavoro e la ripartizione dei
poteri e delle obbligazioni tra distaccante e distaccatario . . . . . . . . 118
3. I presupposti del distacco: l’interesse del distaccante e la temporaneitÃ
del distacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
3.1. L’esecuzione di una « determinata » attività lavorativa . . . . . 124
4. Il consenso del lavoratore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
5. Il distacco nei gruppi di imprese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 126
6. Il distacco nelle reti di impresa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 128
7. Distacco irregolare e sanzioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131
8. Il distacco transnazionale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
4
Il contratto di appalto
di FABIOLA LAMBERTI
1. Inquadramento giuridico della fattispecie . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
2. La permanenza del divieto di dissociazione fra titolarità formale del
rapporto ed effettiva utilizzazione della prestazione di lavoro e la
difficoltà di accertarne la sussistenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
2.1. Criteri interpretativi per la valutazione dell’appalto lecito . . . 140
2.2. Il requisito dell’organizzazione produttiva: esercizio dei poteri
datoriali e limiti al potere di controllo del committente. . . . . 141
2.3. L’utilizzo di beni di proprietà del committente/appaltante . . . 143
2.4. La capacità imprenditoriale e l’assunzione del rischio di
impresa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145
2.5. I tratti distintivi tra l’appalto e le figure giuridiche affini . . . . 147
3. Le sanzioni di tipo amministrativo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 149
3.1. La costituzione del rapporto di lavoro in capo al committente
pseudo-appaltante e gli effetti degli atti compiuti dal
pseudo-appaltatore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152
4. Le previsioni relative alla responsabilità solidale . . . . . . . . . . . . . . 155
4.1. La responsabilità solidale per crediti retributivi e previdenziali
dei lavoratori impiegati nell’appalto . . . . . . . . . . . . . . . . . 157
4.2. La responsabilità solidale per debiti fiscali, contributivi e assicurativi
verso terzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159
4.3. La derogabilità collettiva alla disciplina della solidarietà . . . . 160
4.4. Il “non-referendum†e le previsioni della l. n. 49/2017 . . . . . 161
4.5. La responsabilità negli appalti pubblici . . . . . . . . . . . . . . . 163
5. Le tutele esperibili in caso di successione di appalti . . . . . . . . . . . 164
5.1. Le clausole sociali previste dalla contrattazione collettiva in
materia di successione di appalti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 166
5.2. La compatibilità delle clausole sociali di fonte collettiva o di
previsione amministrativa con i principi nazionali ed europei . 169
5.3. La dicotomia tra licenziamento collettivo o licenziamento individuale
plurimo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171
6. La posizione del committente in relazione agli obblighi di sicurezza
nell’appalto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174
6.1. Le verifiche sull’idoneità dell’appaltatore . . . . . . . . . . . . . . 176
6.2. L’attività di informazione e coordinamento e la redazione del
Documento di Valutazione Rischi e del DUVRI . . . . . . . . . 176
6.3. L’evidenza dei costi della sicurezza e la necessaria riconoscibilitÃ
del personale dipendente dall’appaltatore . . . . . . . . . . . 178
5
Il rapporto di lavoro nei gruppi di impresa
di STEFANIA BRUN
1. Il fenomeno dei gruppi di imprese nella prassi e l’ambito di applicazione
dell’indagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181
2. I gruppi di imprese e il ruolo del diritto del lavoro nell’approccio al
fenomeno tra frizioni e punti di contatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183
3. Segue. I principi (giuslavoristici) di “effettività †e di “bilateralità †. . 184
4. I riferimenti normativi del gruppo di imprese nel diritto commerciale. 187
5. I riferimenti normativi del gruppo nel diritto del lavoro nazionale e
dell’Unione europea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 189
6. Segue. Il controverso giudizio di sintesi attribuibile alle norme del
diritto del lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 192
7. Il rilievo giuridico assegnato alla relazione di gruppo nel rapporto di
lavoro dalla giurisprudenza: la teorizzazione del “centro unico di
interessi†. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 193
8. La declinazione concreta degli indici di sussistenza di un “centro unico
di interessiâ€: in particolare, l’influsso dell’art. 2497, 1° co., c.c. sull’indice
giurisprudenziale relativo all’utilizzazione “promiscua†delle prestazioni
lavorative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
9. Le incertezze in ordine alle conseguenze giuridiche dell’esistenza degli
indici sintomatici di un “centro unico di interessiâ€: l’applicazione dello
schema sanzionatorio relativo al divieto di interposizione di
manodopera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201
10. Le recenti aperture verso l’applicazione dell’istituto della codatorialitÃ
dei rapporti di lavoro in capo alle imprese del gruppo. . . . . . . . . . 203
11. La “forzatura†della coimputazione del rapporto di lavoro a tutte le
imprese in presenza di un gruppo genuino ex art. 2497, 1° co., c.c. . 207
12. Gruppi di imprese e approccio giurisprudenziale orientato alle conseguenze
caso per caso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
12.1. Le conseguenze derivanti dall’esistenza di un “centro unico di
interessiâ€. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
13. L’influenza dell’“unitarietà †del gruppo sul calcolo del numero di
dipendenti ai fini dell’applicazione della disciplina sul licenziamento. 211
14. Segue. L’influenza dell’“unitarietà †del gruppo sull’accertamento del
giustificato motivo oggettivo di licenziamento . . . . . . . . . . . . . . . 213
15. La “mobilità †infra-gruppo: il distacco (rinvio) e la sospensione del
primo contratto con riassunzione presso altra impresa del gruppo . . 215
16. Segue. Le questioni connesse alla mobilità del lavoratore da un’impresa
all’altra: il mutamento di mansioni e l’esercizio del potere disciplinare. 217
6
Il licenziamento
I - Il licenziamento in generale
di LUIGI DI PAOLA
1. Il licenziamento in generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 221
2. La rinnovazione e reiterazione del licenziamento . . . . . . . . . . . . . 225
3. La revoca del licenziamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 227
4. La decorrenza del licenziamento e l’effetto sospensivo . . . . . . . . . . 228
5. Il licenziamento intimato da soggetto diverso dal titolare del rapporto. 230
5.1. Segue. Licenziamento e somministrazione di lavoro irregolare. 232
5.2. Segue. Licenziamento e appalto non genuino . . . . . . . . . . . 234
5.3. Segue. Licenziamento e distacco illegittimo . . . . . . . . . . . . . 235
5.4. Segue. Licenziamento e trasferimento d’azienda invalido . . . . 235
II - Le tutele per i “vecchi†e per i “nuovi assuntiâ€
di LUIGI DI PAOLA
1. Le varie forme di tutela avverso il licenziamento individuale illegittimo
per i vecchi assunti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 237
2. Il requisito occupazionale per l’applicabilità della tutela reintegratoria
“attenuata†e di quella indennitaria “forte†o “debole†. . . . . . . . . 242
3. Le varie forme di tutela avverso il licenziamento individuale illegittimo
per i nuovi assunti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243
4. Le organizzazioni di tendenza. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 246
5. Limiti dei rimedi di diritto comune avverso il licenziamento . . . . . . 246
6. L’ambito di applicabilità delle tutele previste dal d.lg. n. 23/2015 . . 249
III - Il licenziamento nullo
di MARCELLO BASILICO
1. Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 253
2. La disciplina generale del licenziamento nullo . . . . . . . . . . . . . . . 254
3. Il licenziamento discriminatorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 255
3.1. I fattori di rischio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 257
3.1.1. L’handicap ed il licenziamento del lavoratore disabile. 264
3.2. I caratteri comuni della discriminazione. . . . . . . . . . . . . . . 266
3.3. La prova della discriminazione nel licenziamento. . . . . . . . . 269
4. Il licenziamento per matrimonio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271
5. Il licenziamento per maternità e paternità . . . . . . . . . . . . . . . . . . 272
6. Il licenziamento per motivo illecito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274
7. Gli altri casi di nullità del licenziamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 276
8. Il licenziamento per superato comporto di malattia . . . . . . . . . . . . 280
IV - Il licenziamento orale
di LUIGI DI PAOLA
1. Il licenziamento orale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 282
2. Segue. Revoca, convalida, offerta di conciliazione . . . . . . . . . . . . . 284
3. L’onere della prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 285
V - Il licenziamento disciplinare
di ILEANA FEDELE
1. Il licenziamento disciplinare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 289
2. I presupposti: il “giustificato motivo soggettivo†e la giusta causa. . . 290
3. Le tutele avverso il licenziamento disciplinare ingiustificato nel sistema
sanzionatorio del nuovo art. 18 St. lav.: la reintegrazione “attenuataâ€
(4° co.) e l’indennità “forte†(5° co.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 294
3.1. I casi di reintegrazione attenuata (4° co. nuovo art. 18 St. lav.). 296
3.2. L’ambito di applicazione della tutela indennitaria forte (5° co.
nuovo art. 18 St. lav.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 305
4. La tutela avverso il licenziamento disciplinare ingiustificato nel d.lg. 4
marzo 2015, n. 23 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306
5. La ripartizione dell’onere della prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314
VI - Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo
di LUIGI DI PAOLA e ILEANA FEDELE
1. Nozione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317
2. Il licenziamento motivato da ragioni inerenti l’impresa. . . . . . . . . . 317
2.1. L’obbligo di repêchage . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 322
3. Il licenziamento per impossibilità sopravvenuta . . . . . . . . . . . . . . 326
4. Il licenziamento per scarso rendimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329
5. La procedura conciliativa introdotta dalla legge n. 92/2012. . . . . . . 330
6. Il regime sanzionatorio previsto dall’art. 18 legge n. 300/1970 . . . . . 331
7. Il regime sanzionatorio nel d.lg. n. 23/2015 . . . . . . . . . . . . . . . . . 333
VII - I vizi formali e procedurali
di LUIGI DI PAOLA
1. L’illegittimità del licenziamento individuale per vizi formali e
procedurali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 335
2. La violazione del requisito di motivazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . 339
3. Ipotesi di vizi procedurali eventualmente rilevanti sul piano
dell’ingiustificatezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 341
4. I vizi del meccanismo disciplinare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 342
5. La violazione della procedura di cui all’art. 7 della legge n. 604/1966. 349
6. La sussistenza “anche†della nullità o inefficacia del licenziamento o di
un difetto di giustificazione dello stesso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 350
VIII - Il licenziamento collettivo
di GIOVANNI MIMMO
1. La nozione di licenziamento collettivo e la distinzione con il licenziamento
individuale per giustificato motivo oggettivo . . . . . . . . . . . . 352
2. Le ipotesi di licenziamento collettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 353
2.1. Il c.d. collocamento in mobilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354
2.2. Licenziamento collettivo per riduzione del personale . . . . . . 355
2.2.1. Il requisito dimensionale dell’azienda . . . . . . . . . . . 355
2.2.2. Il numero dei licenziamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . 356
2.3. Il licenziamento per cessazione dell’attività . . . . . . . . . . . . . 358
2.4. Esclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 358
3. La procedura di licenziamento collettivo: la comunicazione di avvio
della procedura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 359
3.1. L’esame congiunto e l’intervento della parte pubblica. . . . . . 361
3.1.1. Conclusione dell’esame congiunto: l’accordo . . . . . . 363
3.1.2. L’accordo e l’efficacia sanante di vizi della comunicazione. 363
3.1.3. Il mancato accordo e l’intimazione dei licenziamenti . 366
3.2. Comunicazione conclusiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 366
4. I criteri di scelta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 369
4.1. L’ambito aziendale per l’individuazione dei lavoratori da
licenziare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 370
4.2. I criteri convenzionali o legali di scelta . . . . . . . . . . . . . . . 371
5. L’ambito del sindacato giudiziario nel licenziamento collettivo. . . . . 373
6. Le conseguenze dell’invalidità del licenziamento . . . . . . . . . . . . . . 374
6.1. Vizi della procedura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 375
6.2. Distinzione tra vizi della procedura e violazione dei criteri di
scelta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 377
7. Conseguenze derivanti dalla reintegrazione dei lavoratori ingiustamente
licenziati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378
8. Licenziamento collettivo dei dirigenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 379
IX - Rilevanza dei motivi del licenziamento e sindacato giudiziale
di LUIGI DI PAOLA
1. Rilevanza dei motivi del licenziamento e sindacato giudiziale con
riguardo ai vizi sostanziali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 382
2. La tutela in caso di motivazione non veritiera del licenziamento . . . 384
X - La disciplina sanzionatoria
di LUIGI DI PAOLA
1. La disciplina sanzionatoria correlata al licenziamento individuale
illegittimo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 387
2. Segue. L’aliunde perceptum e percipiendum . . . . . . . . . . . . . . . . . 393
3. Gli oneri contributivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 395
4. L’opzione per l’indennità sostitutiva della reintegrazione e l’invito a
riprendere servizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 397
XI - Le decadenze
di LUIGI DI PAOLA
1. L’impugnativa del licenziamento e le decadenze . . . . . . . . . . . . . . 400
2. L’impedimento della decadenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 402
XII - Il licenziamento del dirigente
di GIOVANNI MIMMO
1. Il licenziamento del dirigente quale ipotesi di licenziamento ad nutum. 408
1.1. Le limitazioni al libero licenziamento del dirigente. . . . . . . . 410
2. Il concetto di giustificatezza del licenziamento . . . . . . . . . . . . . . . 413
3. La disciplina sanzionatoria in ipotesi di licenziamento inefficace, nullo,
illegittimo o ingiustificato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 415
XIII - Il preavviso di licenziamento
di GIOVANNI MIMMO
1. Funzione e ambito di applicazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 417
2. Durata e decorrenza del termine di preavviso . . . . . . . . . . . . . . . 419
3. Efficacia del preavviso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 420
4. L’indennità sostitutiva del preavviso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 421
4.1. Indennità sostitutiva del preavviso e licenziamento illegittimo
nell’ambito della tutela reintegratoria e della tutela
indennitaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 422
7
Le dimissioni e la risoluzione consensuale
di ROBERTO ROMEI
1. Profili generali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 427
2. Il campo di applicazione della nuova procedura . . . . . . . . . . . . . . 430
3. Il preavviso. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 432
4. La giusta causa di dimissioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 433
5. L’ annullamento delle dimissioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435
6. Specifiche ipotesi di dimissioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 437
7. La risoluzione consensuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 440
8. La revoca delle dimissioni o della risoluzione consensuale . . . . . . . 442
8
La certificazione
di ROBERTO ROMEI
1. La procedura di certificazione dei contratti: natura ed oggetto. . . . . 445
2. Organi e procedura di certificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 448
3. Gli effetti della certificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 450
4. Le azioni esperibili avverso il provvedimento di certificazione . . . . . 451
5. Autonomia negoziale assistita e derogabilità assistita . . . . . . . . . . . 453
9
Prescrizione e decadenza
di FEDERICO ROSELLI
1. Tempo e perdita del diritto soggettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 457
2. La prescrizione come effetto d’inerzia imputabile . . . . . . . . . . . . . 458
3. Le posizioni del titolare e del soggetto passivo del diritto . . . . . . . . 459
4. Efficacia preclusiva della prescrizione e casi eccezionali di efficacia
estintiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 464
5. Situazioni soggettive sottoposte a prescrizione . . . . . . . . . . . . . . . 466
6. Diritti imprescrittibili del prestatore di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . 469
7. La decorrenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 470
8. Segue. Diritto alla rendita per malattia professionale e diritto al
risarcimento del danno da omessa contribuzione previdenziale . . . . 475
9. La sospensione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 476
10. L’interruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 478
11. Interruzione con atto giudiziale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 481
12. Legittimazione all’atto interruttivo e suo destinatario . . . . . . . . . . . 482
13. L’eccezione d’interruzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 484
14. Interruzione per effetto di riconoscimento. . . . . . . . . . . . . . . . . . 484
15. Durata della prescrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 486
16. Prescrizioni presuntive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 487
17. La decadenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 489
10
Rinunzie e transazioni
di FEDERICO ROSELLI
1. La formazione dell’art. 2113 c.c . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495
2. I soggetti protetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 497
3. Le disposizioni inderogabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 498
4. Inderogabilità della norma e indisponibilità dei diritti soggettivi. AnnullabilitÃ
e nullità degli atti dismissivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 499
5. I rimedi di diritto comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 502
6. Atti negoziali su diritti disponibili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 503
7. Il termine di decadenza. Bilanciamento degli interessi ad opera del
legislatore. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 506
8. Atti di rinuncia o di transazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507
9. Impugnazione della rinuncia o della transazione. La legittimazione. . 509
10. Decorrenza del termine di decadenza dal potere di impugnare . . . . 511
11. Effetto dell’impedimento della decadenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . 513
12. L’impedimento quale atto ricettizio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514
13. Rinunce e transazioni quali espressioni di autonomia privata assistita. 516
11
Il danno nel rapporto di lavoro
di GIOVANNI MIMMO
1. La responsabilità del datore di lavoro per danni causati dal lavoratore
a terzi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 525
1.1. Regresso del datore di lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 527
2. La responsabilità del datore di lavoro per violazione degli obblighi di
sicurezza (art. 2087 c.c.) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528
2.1. L’ambito della responsabilità del datore di lavoro . . . . . . . . 529
2.2. Ipotesi di responsabilità del datore di lavoro. . . . . . . . . . . . 532
2.2.1. Segue. Fatto illecito del terzo . . . . . . . . . . . . . . . . 534
2.3. Nesso causale e concorso di colpa del lavoratore . . . . . . . . . 535
2.4. Onere della prova . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 538
2.5. Onere di allegazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 539
2.6. Danno risarcibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 540
2.6.1. Modalità di quantificazione del danno. Il metodo
tabellare. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 546
2.6.2. Il c.d. danno differenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 548
Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 553
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