Premessa ................................................................................................................................. XIII
CAPITOLO 1 IL COINVOLGIMENTO DEL PROFESSIONISTA NEL
RIEQUILIBRIO DEI DESTINI DELL’IMPRESA
1. Il consulente come figura « transizionale » ................................................... 2
1.1. Le altre caratterizzazioni del ruolo del consulente rispetto all’impresa
committente ............................................................................... 4
1.2. I contratti di finanziamento ...................................................................... 7
2. Il concetto d’azienda dal punto di vista giuridico e aziendalistico. le
condizioni di efficienza. il trasferimento .......................................................... 7
3. Le fasi della vita dell’azienda. La crisi. Il risanamento ................................. 9
4. Il piano di risanamento interno e quello attestato. Diversità di rilevanza
...................................................................................................................................... 11
4.1. Il piano attestato strumento privatistico tipico ............................... 14
4.2. Il ruolo del professionista e quello del giudice ................................. 15
5. L’attestazione del professionista ........................................................................ 16
6. Inquadramento giuridico del piano di risanamento attestato ............... 18
6.1. Attestazione del professionista e verifica ex ante del giudice
per l’esenzione dalla revocatoria ............................................................ 19
6.2. Effetti dell’omologazione del tribunale degli accordi di ristrutturazione:
l’esenzione dalla revocatoria .............................................. 21
6.2.1. Effetti dell’omologazione sulla materia penale ................... 22
6.3. L’esercizio dei poteri officiosi del giudice e la doverosità della
verifica di fattibilità del piano di risanamento attestato ............... 23
6.3.1. Il giudizio « prognostico » di attuabilità del piano di risanamento
attestato nel regime normativo anteriore alla
novella del 2012 ............................................................................... 24
CAPITOLO 2 IL SINDACATO DEL GIUDICE SUGLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE
DEI DEBITI
1. Inquadramento dell’istituto della ristrutturazione del debito dai punti
di vista economico-aziendalistico e giuridico ............................................... 29
1.1. Il contenuto dell’operazione di ristrutturazione del debito ........ 32
1.2. Quali in sintesi le forme di ristrutturazione del debito annoverate
dall’ordinamento? ................................................................................ 34
1.3. La disciplina delle esenzioni ..................................................................... 37
1.4. Il piano di ristrutturazione finanziaria dell’impresa ........................ 37
1.4.1. Proposta e Piano di ristrutturazione: aspetti separati della
correlata vicenda .......................................................................... 39
1.5. Le prospettive dei creditori estranei ..................................................... 41
1.6. Prededuzione dei crediti nell’ambito degli accordi di ristrutturazione
dei debiti .......................................................................................... 43
1.7. Accordo di ristrutturazione dei debiti e sindacato giurisdizionale
........................................................................................................................... 45
1.8. Gli accordi di ristrutturazione dei debiti e i piani attestati di
risanamento nella prospettiva della legge delega .......................... 48
2. Le tipologie di ristrutturazione del debito e richiami sull’intervento
dell’autorità giudiziaria in funzione di controllo ........................................... 49
2.1. Perfezionamento dell’accordo. I creditori estranei: gli effetti in
caso di fallimento .......................................................................................... 52
2.2. L’esperienza della ristrutturazione del debito nell’ambito del
settore pubblico con autorizzazione della giunta regionale ...... 54
3. Disciplina e inquadramento dell’istituto della ristrutturazione del debito
................................................................................................................................... 56
3.1. Crediti tributari e contributivi .................................................................. 60
4. Il controllo del tribunale sulla ristrutturazione del debito d’impresa ... 60
4.1. La natura del controllo svolto dal tribunale ....................................... 64
4.2. La tesi della variazione dell’oggetto del sindacato del giudice . 65
4.3. L’attività di verifica svolta dal tribunale ............................................... 66
4.4. Il controllo di merito del tribunale ......................................................... 66
4.4.1. L’attività di verifica del giudice ................................................... 68
5. La natura giuridica dell’accordo di ristrutturazione dei debiti ................ 70
6. Il giudizio di omologazione svolto in forma semplificata secondo il rito
camerale. La competenza del tribunale ........................................................... 72
6.1. L’omologazione. Lo scopo ........................................................................ 73
6.2. L’esercizio del potere del tribunale di diniego dell’omologa dell’accordo
di ristrutturazione e suoi effetti .......................................... 75
7. La relazione dell’esperto, che ha effetti processuali, è da pubblicare
nel registro delle imprese? ..................................................................................... 77
7.1. Poteri del tribunale e relazione del professionista ......................... 78
8. L’inibizione del giudice delle azioni cautelari ed esecutive: quale natura
è da attribuire al giudizio? ............................................................................. 80
8.1. Occorre che il debitore offra la prova della trattativa in corso
con i creditori? ................................................................................................ 82
8.2. Nella fase preliminare il tribunale esercita un controllo solo
formale o anche sostanziale? .................................................................. 83
8.3. Improcedibilità della domanda ............................................................... 84
9. La materia delle opposizioni ................................................................................. 84
9.1. Termine utile alla proposizione dell’opposizione: decorrenza.
Sospensione feriale ...................................................................................... 85
9.1.1. Forma e termine decadenziale: ambiti ulteriori .................. 86
9.2. Le questioni di legittimazione all’esercizio dell’opposizione all’omologa
dell’accordo ............................................................................... 87
9.2.1. La legittimazione all’esercizio dell’opposizione: ambiti
riassuntivi ............................................................................................ 89
9.3. Motivi del ricorso ........................................................................................... 90
9.4. La reclamabilità in appello del decreto del tribunale e l’impugnazione
del decreto del giudice di appello ..................................... 91
9.5. La legittimazione passiva in sede di legittimità ............................... 93
10. Il controllo del giudice ............................................................................................. 94
10.1. Il controllo svolto dal tribunale nell’ambito del profilo formale e
sostanziale ....................................................................................................... 96
10.2. I limiti dell’indagine giurisdizionale della fattibilità dell’accordo
di ristrutturazione ......................................................................................... 99
10.3. L’esito del controllo condotto dal tribunale. La pubblicazione
del decreto ....................................................................................................... 101
11. Il trattamento dei crediti tributari e contributivi .......................................... 103
12. Il reclamo nella sua articolazione compiuta .................................................. 105
12.1. Legittimazione al reclamo e rito: cenni ............................................... 107
12.2. Il rito applicabile in sede di reclamo in particolare ......................... 108
12.3. Esperimento del rimedio in sede di legittimità avverso il provvedimento
prestato sul reclamo al giudice di seconde cure ..... 109
13. L’eventualità di un controllo successivo del tribunale: esclusione ...... 110
CAPITOLO 3 LA RESPONSABILITÀ DEL PROFESSIONISTA
1. Natura dell’obbligazione assunta dal professionista .................................. 114
2. Il parametro della diligenza ed il giudizio di adeguatezza ........................ 116
3. Le varie ipotesi di responsabilità contrattuale del professionista ......... 117
3.1. Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale del professionista
.................................................................................................................... 120
4. La responsabilità civile del professionista attestatore in particolare ... 121
4.1. La responsabilità del professionista attestatore verso il debitore:
ipotesi particolare ................................................................................... 123
5. La tesi della responsabilità extracontrattuale del professionista nei
confronti dei creditori del proponente l’accordo ......................................... 125
6. La responsabilità da contatto sociale del professionista .......................... 127
7. La prova del danno .................................................................................................... 130
8. I vari aspetti tecnici del reato punito dalla legge fallimentare ex art.
236-bis............................................................................................................................. 132
8.1. Le ragioni della scelta del legislatore in favore della istituzione
del presidio penale ....................................................................................... 135
8.2. La previsione penale per la condotta del professionista: sintesi
del tema ............................................................................................................ 138
9. Il professionista ausiliario del giudice: esclusione ....................................... 138
10. Sull’ipotesi di responsabilità disciplinare del professionista attestatore
avvocato ................................................................................................................... 139
CAPITOLO 4 IL SOVRAINDEBITAMENTO ED IL CONTROLLO DEL
TRIBUNALE
1. Le tre figure di procedura concorsuale previste dalla vigente l. n.
3/2012. Le prospettive di riforma ...................................................................... 144
2. Proposizione del piano del consumatore ........................................................ 147
3. Omologazione del piano del consumatore .................................................... 149
4. L’attività di verifica esperita dal giudice ........................................................... 150
5. Il giudizio di meritevolezza. Esame subiettivo ed esame obiettivo del
giudice ............................................................................................................................ 150
5.1. La qualità soggettiva di consumatore dell’istante e l’esame del
giudice ............................................................................................................... 152
5.2. Quali sono i presupposti di ammissibilità di accordo e piano del
consumatore? ................................................................................................. 153
6. Il ruolo del tribunale .................................................................................................. 155
7. La procedura di omologa e il giudizio di meritevolezza del tribunale in
difetto di volontario sovraindebitamento ....................................................... 156
8. Il giudice può omologare il piano del consumatore in caso di indebitamento
globale dovuto ad attività a sostegno della vita professionale
di un terzo? ................................................................................................................... 158
9. Esercizio dell’azione di impugnazione in sede di legittimità . InammissibilitÃ
.............................................................................................................................. 162
10. Il decreto di omologa nell’ambito delle tre distinte procedure ............. 162
11. Accordo sulla composizione della crisi ............................................................ 164
12. La liquidazione dei beni del debitore sovraindebitato ............................... 166
12.1. La liquidazione del patrimonio del debitore su iniziativa di questi
......................................................................................................................... 167
12.2. La liquidazione dei beni del debitore su iniziativa d’ufficio ........ 168
CAPITOLO 5 IL RUOLO AFFIDATO ALL’ISTITUTO DEL CONCORDATO
CON RISERVA
1. L’istituto del concordato con riserva ................................................................. 172
1.1. Il ricorso ed il carteggio che l’accompagna ....................................... 174
1.2. Il controllo di legittimità del tribunale .................................................. 175
2. La domanda di ammissione all’istituto del concordato preventivo con
riserva .............................................................................................................................. 176
2.1. Chi sottoscrive la domanda di accesso al concordato preventivo
con riserva? ................................................................................................ 180
3. I poteri del tribunale: fissazione termini ........................................................... 181
3.1. Ambiti interpretativi in tema di fissazione del termine da parte
del giudice ........................................................................................................ 185
3.2. Il termine assegnato e gli obblighi informativi periodici soggiacciono
a sospensione feriale? .................................................................... 188
4. Poteri del tribunale e loro esercizio ................................................................... 193
5. La nomina da parte del tribunale del commissario giudiziale ................ 195
6. Abuso del processo e domanda di ammissione al concordato con
riserva .............................................................................................................................. 201
7. Sull’assegnazione del termine dal tribunale e sull’impugnazione del
decreto relativo .......................................................................................................... 202
8. Il potere sanzionatorio del giudice sulla violazione degli obblighi informativi
del debitore ............................................................................................... 203
9. L’esercizio dei poteri del tribunale per l’ipotesi di violazione degli
obblighi imposti al debitore ................................................................................... 208
10. Non reclamabilità del decreto di revoca e negazione di ulteriore proroga
.................................................................................................................................. 210
CAPITOLO 6 IL CONCORDATO LIQUIDATORIO E IL CONTROLLO
DEL TRIBUNALE
1. Il concordato preventivo ........................................................................................ 214
2. Approvazione ed omologa del piano e rischi per i creditori causati
dalla condotta del debitore ................................................................................... 216
3. L’omologazione del tribunale. Gli obblighi di versamento IVA ............... 219
4. Il controllo della fase liquidatoria. La tutela del terzo ................................ 222
5. L’omologazione del tribunale ............................................................................... 223
6. La verifica del tribunale in materia di inammissibilità della proposta.
Ammissibilità della dilazione del pagamento dei crediti privilegiati .... 226
7. La verifica a posteriori dello stato di insolvenza dell’imprenditore.
Effetti ............................................................................................................................... 228
8. Il tribunale quale soluzione adotta a fronte di un abuso della domanda?
.................................................................................................................................... 230
9. Il concordato preventivo con transazione fiscale ........................................ 232
9.1. Verifica del tribunale e ammissibilità della proposta concordataria
con falcidia di tributi IVA e ritenute alla fonte ........................ 236
9.2. Verifica del tribunale operata sul piano: crediti privilegiati ......... 237
10. Controllo in sede di omologazione della proposta di composizione di
crisi da sovraindebitamento. Il creditore ipotecario ................................... 238
11. Stato di crisi dell’impresa, ricostruzione dell’istituto concordatario,
ratio e natura ............................................................................................................... 239
12. Controllo del rispetto del divieto di alterazione dell’ordine legittimo di
prelazione ..................................................................................................................... 244
13. Soddisfacimento in misura percentuale minima dei chirografari. Questioni
di interpretazione della norma ................................................................ 247
CAPITOLO 7 LA DELICATA MATERIA DEI CONTRATTI PENDENTI
1. La disciplina .................................................................................................................. 252
2. Sulla nozione di “contratto pendente†............................................................. 257
3. La norma ed il sindacato del giudice ................................................................. 259
3.1. L’eccezione di cui all’art. 163-bis l. fall. ................................................ 263
4. Il potere autorizzativo del tribunale ................................................................... 265
4.1. L’orientamento maggioritario sull’esercizio del potere del tribunale
di convocazione dell’altra parte contrattuale .................... 268
5. Applicabilità dell’istituto dello scioglimento o della sospensione dai
contratti in essere anche al concordato con riserva .................................. 269
6. I contratti riguardanti operazioni di straordinaria amministrazione .... 271
7. Mancata comunicazione del provvedimento di autorizzazione del
giudice e il sindacato del giudice sull’istanza di scioglimento ............... 273
8. Il contraddittorio tra le parti contrattuali. L’intervento del giudice ...... 275
9. Non sottoponibile ad impugnazione in sede di legittimità il decreto
del tribunale che dispone la sospensione di contratti in esecuzione . 277
10. L’inizio della decorrenza del termine per reclamare il provvedimento
del tribunale o del giudice delegato. Profili rimediali: cenni .................... 281
CAPITOLO 8 L’ISTITUTO DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE
1. La disciplina dell’istituto nella legge fallimentare ........................................ 286
2. Il ruolo del giudice nell’ambito della valutazione della proposta concordataria
...................................................................................................................... 288
3. Il sindacato esercitato dal giudice ...................................................................... 290
3.1. Il sindacato officioso del giudice in ordine al profilo della fattibilitÃ
economica del piano concordatario. Il punto qualificante
del concordato con continuità aziendale .......................................... 293
3.2. La verifica diretta dei presupposti di fattibilità del piano ............. 297
4. Qualificazione della continuità aziendale ........................................................ 301
4.1. La tesi che estende l’applicazione della norma anche all’affitto
di ramo d’azienda .......................................................................................... 302
5. Il controllo del tribunale sulla fattibilità giuridica della proposta concordataria
...................................................................................................................... 306
6. Il giudizio sulla fattibilità del piano ..................................................................... 308
7. La moratoria nei pagamenti .................................................................................. 310
8. Sospensione dei pagamenti: il Durc. La prosecuzione dell’attivitÃ
d’impresa ....................................................................................................................... 312
9. La prosecuzione dei rapporti contrattuali con la p.a. ................................. 316
CAPITOLO 9 FINANZIAMENTO E CONTINUITÀ AZIENDALE NEL
CONCORDATO PREVENTIVO E NEGLI ACCORDI DI
RISTRUTTUAZIONE DEI DEBITI
1. Disciplina della materia ........................................................................................... 322
2. Il concetto di migliore soddisfazione dei creditori ...................................... 325
3. Ammissibile l’autorizzazione in difetto di un piano? .................................. 327
4. L’ipotesi di istanza del debitore che si pone fuori dell’ambito applicativo
della norma .......................................................................................................... 330
5. L’attestazione del professionista ........................................................................ 332
6. Continuazione dei vincoli negoziali e autorizzazione a nuova finanza . 334
6.1. La qualificazione delle prestazioni professionali ............................. 334
6.2. Il controllo esperito dal tribunale sulla relazione del professionista
attestatore ............................................................................................ 335
7. Il controllo eseguito dal giudice .......................................................................... 337
8. Il subprocedimento di revoca dell’ammissione al concordato preventivo
................................................................................................................................... 338
8.1. Pagamenti eseguiti in difetto di autorizzazione del tribunale.
Effetti .................................................................................................................. 341
9. L’autorizzazione alla conclusione di finanziamenti prededucibili ........ 342
10. Autorizzazione al pagamento di prestazioni di beni e servizi essenziali
per l’attività d’impresa. Il divieto di pagamento di crediti anteriori ...... 344
11. Impugnabile il provvedimento che revochi l’autorizzazione alla contrazione
di nuova finanza? ..................................................................................... 347
CAPITOLO 10 GLI ACCORDI CON INTERMEDIARI FINANZIARI E
LE CONVENZIONI DI MORATORIA
1. Disciplina degli accordi ............................................................................................ 350
1.1. Le condizioni previste per l’omologa e la natura giuridica degli
accordi di intermediazione finanziaria ................................................. 353
2. La disciplina della convenzione di moratoria ................................................. 355
2.1. Estensione degli effetti dell’accordo a terzi ...................................... 357
2.2. In punto di procedura e rispetto della regolarità ............................ 359
2.3. Opposizione del creditore finanziario non aderente e ruolo del
tribunale ............................................................................................................ 362
3. Gli altri effetti di legge .............................................................................................. 367
CAPITOLO 11 LA RIFORMA DELLA DISCIPLINA DELLE PROCEDURE
DI CRISI E DELL’INSOLVENZA
1. Il varo della decretazione delegata .................................................................... 370
2. Riforma del lessico, procedura e adozione di un unico modello processuale
......................................................................................................................... 371
3. I gruppi di imprese secondo i criteri direttivi dettati dalla legge delega ... 375
4. Le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi ................ 378
5. La liquidazione giudiziale ....................................................................................... 381
6. L’esdebitazione ........................................................................................................... 383
7. La procedura che impegni un organismo societario................................... 384
Bibliografia................................................................................................................................ 387
Giurisprudenza ...................................................................................................................... 389
Indice analitico ...................................................................................................................... 393
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