INDICE
Ringraziamenti .................................... . XI
CAPITOLO I
INTRODUZIONE: OGGETTO DELLO STUDIO
E PIANO DELL’ESPOSIZIONE
1. Le recenti novità in materia di « assetti organizzativi adeguati » introdotte dal nuovo codice della crisi e dell’insolvenza ........... . 1
2. Rilevanza delle novità normative rispetto ad alcune vexatae questiones
del cd. “diritto della crisiâ€: a) BJR e « crisi »; e b) interesse sociale e « crisi »...................................... . 4
3. Piano dell’esposizione ............................. . 7
CAPITOLO II
IL SIGNIFICATO SISTEMATICO DELLA BJR: ATIPICITÀ DELL’OBBLIGAZIONE GESTORIA
E SPECIALITÀ DEL CANONE DI DILIGENZA
4. La « obbligazione gestoria »: lo statuto “contraddittorio†dell’« imprenditore » e la sua incidenza sulla struttura “atipica†dell’obbligazione. . 9
4.1. Premessa: i doveri dell’« imprenditore »/« proprietario versus i
doveri dell’« amministratore »/« gestore » dell’impresa ..... . 9
4.2. Lo statuto “ontologicamente†contraddittorio dell’imprenditore:
facies schumpeteriana e facies weberiana ............. . 12
4.3. La struttura eccezionale dell’obbligazione gestoria quale prestazione afferente alla gestione di un’impresa altrui ........ . 15
4.4. Alcune considerazioni di law and economics ........... . 20
5. La “gestione normativa†della “ingestibile†« obbligazione gestoria »: a)
la diligentia quam suis della lex quod Nerva ............... . 22
6. (segue) b) la moderna regola giurisprudenziale di “insindacabilità delle
scelte di merito gestorio†o BJR. ...................... . 25
6.1. L’art. 2392, cod. civ., vecchio testo e l’evoluzione giurisprudenziale del canone di diligenza gestoria................ . 25
6.2. La giurisprudenza italiana nel vigore dell’art. 2392, cod. civ.,
vecchio testo: un’ideale continuità con il diritto romano .... . 29
6.3. La diligenza gestoria quale non-irrazionalità : ignorantia aleae
non excusat; scientia aleae excusat................. . 30
7. (segue) c) la riforma del 2003. La « diligenza richiesta dalla natura
dell’incarico », il dovere di « agire in modo informato » e il dovere di
istituire « assetti organizzativi adeguati » ................. . 37
7.1. Il “nuovo†art. 2932, cod. civ.: la natura dell’incarico e le
specifiche competenze degli amministratori............ . 37
7.2. Primo corollario del dovere di diligenza gestoria: il dovere di « agire in modo informato » (art. 2381, comma 6°, cod. civ.). . 40
7.3. Secondo corollario del dovere di diligenza gestoria: il dovere di
istituire « assetti organizzativi adeguati » (art. 2381, comma 5°,
cod. civ.) ................................ . 41
7.4. Il dovere di « agire in modo informato » e il dovere di istituire « assetti organizzativi adeguati »: doveri gestori non-autonomi . 44
7.5. Una precisazione: la rilevanza del nesso di causalità nel giudizio
di responsabilità ............................ . 49
7.6. Alcune considerazioni conclusive .................. . 50
8. Scelte gestorie e scelte organizzative: applicazione dell’immutato canone di diligenza come non-irrazionalità e, dunque, della BJR .... . 51
CAPITOLO III
L’ADEGUATEZZA DEGLI ASSETTI ORGANIZZATIVI
NELLA RILEVAZIONE DELLA EMERGING INSOLVENCY: LA BJR NELLA « CRISI » 9. L’esplicita funzionalizzazione degli assetti organizzativi alla tempestiva
rilevazione della « crisi » e il § 91, Abs. 2, AktG: breve excursus
comparatistico ................................. . 57
10. Il dovere di tempestiva rilevazione della crisi: “nuova†rule o “vecchioâ€
standard? Alcune considerazioni sistematiche .............. . 65
11. Il significato normativo di « crisi » alla luce della legge speciale: inidoneità ex se della natura « oggettiva » o « quantitativa » della « crisi » ai
fini della generazione di rules in luogo di standards........... . 69
11.1. La nozione di « crisi »: gli artt. 2 e 13, CCII ........... . 69
11.2. L’obbligo di tempestiva rivelazione dello « stato di crisi » quale
standard e non quale rule ...................... . 71
12. La tempestività nella rilevazione della « crisi »: rule o standard? ... . 74
13. Il dovere di « reazione » a fronte di uno « stato di crisi »: conseguenze
sistematiche, ai fini della “misurazione†della BJR, della sua riconduzione a (vera) rule o a (mero) standard .................. . 79
13.1. Le possibili interpretazioni del “nuovo†art. 2086, comma 2°,
ultima parte, cod. civ ......................... . 79
13.2. Conseguenze dell’adesione all’una piuttosto che all’altra interpretazione del “nuovo†art. 2086, comma 2°, ultima parte, cod.
civ. in termini di responsabilità degli amministratori ...... . 84
14. Il dovere di « reazione » a fronte di uno « stato di crisi » (alla luce delle
norme di diritto privato concorsuale): rule o standard? ........ . 90
14.1. Il dovere di « reazione » quale rule: i principali argomenti a
sostegno di questa tesi ........................ . 90
VIII INDICE
14.2. Il dovere di « reazione » quale standard: i principali argomenti a
sostegno di questa tesi ........................ . 91
15. Il dovere di « reazione » a fronte di uno « stato di crisi » (alla luce delle
norme di diritto penale concorsuale): conferma indiretta della piena
“vigenza†della BJR fino alla « insolvenza » e, dunque, anche nella
« crisi »...................................... . 95
15.1. Le disposizioni penali in materia di bancarotta semplice .... . 95
15.2. La prima fattispecie: il c.d. ritardato “fallimento†(astensione dal
richiedere la dichiarazione di apertura della propria liquidazione
giudiziale) con aggravio del dissesto (art. 323, comma 1°, lett. d, CCII)................................... . 96
15.3. La seconda fattispecie: il compimento di operazioni di grave
imprudenza per ritardare l’apertura della liquidazione giudiziale
(art. 323, comma 1°, lett. c, CCII) ................. . 99
15.4. La terza fattispecie: le operazioni di pura sorte o manifestamente
imprudenti (art. 323, comma 1°, lett. b, CCII).......... . 101
15.5. Alcune considerazioni conclusive .................. . 102
16. Responsabilità da « aggravio della crisi »: non-autonomia sistematica
della fattispecie................................. . 105
17. Conclusioni ................................... . 107
CAPITOLO IV
INTERESSE SOCIALE E « CRISI » 18. L’intestazione soggettiva dell’obbligo di istituire « assetti organizzativi
adeguati » anche al fine della « tempestiva rilevazione della crisi » e
dell’obbligo di attivarsi per il superamento e il recupero della continuitÃ
aziendale: indice di neoistituzionalismo? ................. . 109
18.1. I termini del problema ........................ . 109
18.2. La tesi neo-istituzionalistica ..................... . 111
19. Irrilevanza dell’imputazione soggettiva del canone di corretta gestione
ai fini della identificazione degli interessi (dei soci versus dei creditori)
rilevanti ai fini della definizione del canone deontico dell’azione gestoria. Critica della tesi neo-istituzionalistica ................. . 115
19.1. L’argomento logico: una inutile (o forse impossibile) sanzione
civilistica ................................ . 116
19.2. L’argomento sistematico: il dovere di diligenza quale agency
problem ................................. . 119
19.3. La tesi del dovere di protezione dell’imprenditore nei confronti
dei terzi: gli artt. 41, Cost. e 2497, cod. civ ........... . 120
19.4. Critica della tesi del dovere di protezione dell’imprenditore nei
confronti dei terzi ........................... . 122
20. La disciplina della responsabilità degli amministratori nei confronti dei
creditori sociali: irrilevanza degli « interessi dei creditori » ai fini della
valutazione della diligenza della gestione dell’impresa non insolvente . 123
20.1. La lettura restrittiva degli « obblighi conservativi » di cui all’art.
2394, cod. civ. ............................. . 123
INDICE IX
20.2. La lettura estensiva degli « obblighi conservativi » di cui all’art.
2394, cod. civ. ............................. . 126
21. La rilevanza degli « interessi dei creditori » nelle procedure di regolazione della crisi e dell’insolvenza disciplinate dal codice della crisi. . . 131
21.1. L’art. 4, comma 2°, lett. c, CCII .................. . 131
21.2. L’art. 84, comma 2°, ultima parte, CCII.............. . 132
22. Conclusioni ................................... . 133
CAPITOLO V
SUL C.D. DIRITTO AZIONARIO DELLA « CRISI » 23. Regime gestorio della società per azioni « nella crisi »: esiste un diritto
(azionario) della « crisi »? .......................... . 135
24. La disciplina dei « poteri degli amministratori » all’occorrenza di una
causa di scioglimento: la BJR non subisce alcuna modifica “interna†in
ragione dello stato di « crisi » ........................ . 140
25. Conclusioni ................................... . 143
25.1. De iure condito ............................ . 143
25.2. De iure condendo ........................... . 144
Bibliografia ...................................... . 149