Presentazione di Mario Monti ................................ . V
Prefazione ........................................... . VII
I Curatori ........................................... . IX
Gli Autori ........................................... . XI
Parte Prima
IL DIRITTO DELLA CONCORRENZA
Sezione I
PRINCIPI GENERALI
CAPITOLO I
LA CONCORRENZA NELL’ORDINAMENTO
di Marco Zotta, Ilaria Guadagno e Raimondo Iusto
Sezione Prima - La concorrenza nella Costituzione e nei trattati
1. La concorrenza nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea ........ . 3
1.1. Il primato europeo ................................ . 3
1.2. Le attuali disposizioni di principio ...................... . 4
1.3. Le novità del Trattato di Lisbona ....................... . 7
1.4. L’economia sociale di mercato ......................... . 10
2. La tutela della concorrenza nell’ordinamento giuridico italiano ......... . 13
2.1. Il difficile cammino della concorrenza nella Costituzione ......... . 13
2.2. La giurisprudenza costituzionale ........................ . 17
2.2.1. La prima fase: la concorrenza come rischio e la deferenza al
legislatore ................................. . 17
2.2.2. La seconda fase: la concorrenza come vantaggio e il riferimento
all’utilità sociale ............................. . 19
2.2.3. La terza fase: la concorrenza come “materia trasversale†e la tendenza
accentratrice ............................... . 21
3. Conclusioni ....................................... . 29
Sezione Seconda - Enforcement e competition policy
4. La competition policy .................................. . 30
5. Il rapporto tra teorie economiche della concorrenza e competition policy .... . 33
6. L’esperienza statunitense e l’esperienza europea. Sistemi di competition policy a
confronto ........................................ . 39
XIII
7. Le fonti normative comunitarie e nazionali a tutela della concorrenza e del
mercato ......................................... . 43
8. Riferimenti bibliografici ................................ . 51
CAPITOLO II
LA NOZIONE DI IMPRESA
di Sergio Fiorentino e Andrea Giorgi
1. L’impresa: una nozione propedeutica all’applicazione del diritto antitrust ... . 53
2. Il rapporto tra nozione codicistica e nozione antitrust d’impresa. Cenni .... . 57
3. La nozione economico-funzionale di impresa del diritto europeo della concorrenza ........................................... . 60
4. L’esercizio di un’attività economica in un contesto di mercato ......... . 61
5. L’irrilevanza dello scopo di lucro .......................... . 62
6. L’esercizio di pubblici poteri e lo svolgimento di attività di carattere sociale . . 64
7. La dottrina della singola unità economica: substrato teorico e conseguenze
applicative ....................................... . 69
7.1. L’esclusione delle intese infragruppo dal perimetro di applicazione dei
divieti antitrust ................................. . 70
7.2. L’imputazione dell’infrazione anticoncorrenziale alla società madre nell’ambito della relazione parent-subsidiary .................. . 73
CAPITOLO III
IL MERCATO RILEVANTE
di Michele Carpagnano
1. Premessa ........................................ . 79
2. La nozione di mercato rilevante, tra soft law e certezza giuridica ........ . 80
3. Il mercato rilevante e l’analisi delle pressioni concorrenziali ........... . 81
4. Il mercato del prodotto in termini di sostituibilità sul versante della domanda . 82
5. Il mercato del prodotto in termini di sostituibilità sul versante dell’offerta . . . 86
6. Il mercato geografico ................................. . 89
7. La definizione del mercato rilevante nell’analisi concorrenziale delle intese restrittive della concorrenza ................................. . 92
8. La definizione del mercato rilevante nell’analisi concorrenziale dell’abuso di
posizione dominante .................................. . 95
9. La definizione del mercato rilevante nell’analisi concorrenziale delle concentrazioni ........................................... . 96
CAPITOLO IV
IL MERCATO RILEVANTE NELL’ERA DIGITALE
di Roberto Alimonti e Francesca Arduini
1. Introduzione ...................................... . 98
2. La definizione del mercato rilevante ......................... . 99
2.1. Requisiti per la definizione del mercato rilevante e il dibattito sul digitale . 101
2.2. Una lunga crociata contro la definizione del mercato rilevante ...... . 102
3. La definizione del mercato rilevante nell’era digitale: nuove sfide? ....... . 106
INDICE SOMMARIO
XIV
4. L’importanza di un ampio contesto di riferimento ................ . 109
4.1. Introduzione .................................. . 109
4.2. La sostituibilità dal lato dell’offerta ..................... . 110
4.3. Sfruttamento del potere di mercato tra i diversi mercati ed effetti conglomerali ...................................... . 112
4.4. È ragionevole utilizzare ancora gli strumenti di policy già esistenti e, in
particolare, la definizione del mercato rilevante? .............. . 115
5. La definizione del mercato rilevante nell’ambito delle esternalità di rete e delle
piattaforme ....................................... . 118
5.1. Introduzione .................................. . 118
5.2. Cos’è una piattaforma? ............................ . 118
5.3. Come procedere alla definizione del mercato rilevante nel caso delle
piattaforme? ................................... . 121
5.3.1. È preferibile definire i mercati rilevanti separatamente per ciascun
versante di una piattaforma o per la piattaforma nel suo insieme? . 122
5.3.2. Un approccio a mercato unico può portare a definire un perimetro
del mercato rilevante troppo ampio ................. . 125
5.3.3. Un approccio a mercato unico può portare a definire il mercato
rilevante in maniera troppo ristretta ................. . 127
5.4. Il ricorso a un approccio a mercati separati per la definizione dei mercati
rilevanti ..................................... . 129
5.4.1. Come si applica il test del monopolista ipotetico su un versante di
una piattaforma? ............................ . 129
6. Come definire i mercati rilevanti quando le imprese non competono (solo) sul
prezzo .......................................... . 133
6.1. Concorrenza sulla qualità ........................... . 134
6.2. Concorrenza sui dati .............................. . 135
6.3. Conclusioni ................................... . 137
7. Conclusioni: in che direzione si sta muovendo la politica della concorrenza? . . 137
8. Riferimenti bibliografici ................................ . 142
Sezione II
LE INTESE RESTRITTIVE DELLA CONCORRENZA
CAPITOLO V
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE
di Salvatore Lamarca e Andrea Aguggia
1. Le intese orizzontali .................................. . 145
1.1. Introduzione generale: le norme sostanziali ................. . 145
1.2. L’efficacia diretta dell’art. 101 TFUE .................... . 151
1.3. La nozione di impresa nell’ambito dell’applicazione delle intese e gli
accordi infragruppo .............................. . 155
1.4. Intesa e comportamento unilaterale ..................... . 159
1.5. Oggetto ed effetto anticoncorrenziale .................... . 162
1.6. Pregiudizio sensibile al commercio degli Stati membri .......... . 165
1.7. Le forme di collusione disciplinate dall’art. 101 TFUE .......... . 168
1.7.1. Accordo ................................. . 168
INDICE SOMMARIO
XV
1.7.2. Pratica concordata ........................... . 169
1.7.3. Le decisioni di associazioni di imprese ............... . 171
1.8. Irrilevanza della qualificazione dell’illecito ................. . 172
1.9. La prova dell’illecito .............................. . 174
1.10. Le fattispecie di intesa orizzontale ...................... . 179
1.10.1. I Cartelli ................................ . 179
1.10.2. Gli scambi di informazioni ...................... . 184
1.10.3. Gli Accordi di Cooperazione ..................... . 188
1.11. Cenni sulle imprese comuni .......................... . 197
2. Le intese verticali ................................... . 199
2.1. I principi generali in tema di accordi verticali, restrizioni anticoncorrenziali
ed efficienze nell’applicazione dell’art. 101 TFUE ............. . 199
2.2. La disciplina delle fattispecie più tipiche di restrizioni verticali (sintesi) . 202
2.3. Conclusioni ................................... . 214
3. Riferimenti bibliografici ................................ . 216
CAPITOLO VI
IL BID RIGGING
di Carlo Edoardo Cazzato
1. Diritto antitrust e appalti pubblici .......................... . 218
2. AGCM e appalti pubblici .............................. . 221
3. L’enforcement negli appalti pubblici ......................... . 226
4. Bid rigging e sanzioni antitrust ............................ . 234
5. Riferimenti bibliografici ................................ . 239
CAPITOLO VII
LE ESENZIONI
di Simone Gambuto
1. Le esenzioni individuali ................................ . 241
1.1. Le condizioni di esenzione .......................... . 242
1.2. Le considerazioni di efficienza in tempi di pandemia in uno schema di
esenzione “eccezionale†............................ . 248
2. Le esenzioni per Categoria .............................. . 253
2.1. La definizione di accordo di distribuzione ................. . 266
3. Le restrizioni verticali ................................. . 267
4. I modelli di distribuzione che non rientrano nel campo di applicazione dell’art.
101, 1 TFUE ...................................... . 270
4.1. I contratti di agenzia commerciale ...................... . 270
4.2. Accordi di importanza minore e PMI .................... . 273
5. L’applicazione del regolamento di esenzione per categoria ............ . 274
5.1. Genesi ed evoluzione della valutazione competitiva degli accordi di distribuzione in Europa e negli Stati Uniti .................... . 274
5.2. Restrizioni fondamentali: imposizione dei prezzi di rivendita ....... . 278
5.3. Restrizioni fondamentali: territoriali e di clientela ............. . 283
5.4. La distribuzione esclusiva ........................... . 286
5.4.1. Nozione di concessione di vendita in esclusiva .......... . 286
5.5. La distribuzione selettiva o canalizzata ................... . 290
INDICE SOMMARIO
XVI
5.5.1. La distribuzione selettiva qualitativa, quantitativa, mista ..... . 295
5.5.2. Distribuzione selettiva: vendite passive e vendite attive, geoblocking ................................. . 296
5.5.3. Distribuzione selettiva e la restrizione “per oggetto†all’utilizzo di
siti comparativi ............................. . 306
5.6. Restrizioni escluse dall’esenzione di blocco del reg. 330 ......... . 307
5.6.1. Obblighi di non concorrenza in vigenza dell’accordo di distribuzione ................................... . 308
5.6.2. Obblighi di non concorrenza applicabili dopo la scadenza dell’accordo di distribuzione ......................... . 309
5.6.3. Il boicottaggio collettivo ....................... . 310
6. Analisi concorrenziale di un accordo non coperto dall’esenzione di blocco . . . 310
6.1. Gli effetti restrittivi della concorrenza cumulativi: revoca dell’esenzione di
blocco ...................................... . 310
6.2. Gli effetti restrittivi della concorrenza cumulativi: disapplicazione del reg.
330 per regolamento ad hoc ......................... . 311
6.2.1. La ‘doppia soglia’ nella valutazione di impatto concorrenziale nel
reg. 330. La quota di mercato del distributore ........... . 313
6.3. Analisi di un accordo di distribuzione che non ricade nell’esenzione di
blocco: metodologia di analisi e onere della prova ............. . 313
6.4. Alcuni esempi delle linee guida: il monomarchismo ............ . 314
6.5. Alcuni esempi delle linee guida: il franchising. Nozione ......... . 317
6.5.1. Il caso Pronuptia e le sue ricadute ................. . 320
6.5.2. Il caso Apple in Francia tra esclusiva, selettiva e franchising . . . 323
Sezione III
GLI ABUSI DI POSIZIONE DOMINANTE
CAPITOLO VIII
GLI ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA FATTISPECIE
di Federico Marini Balestra
1. Premessa ........................................ . 325
2. L’impresa ........................................ . 336
3. Il presupposto: l’individuazione del mercato rilevante .............. . 338
4. L’accertamento di una posizione dominante .................... . 340
5. Altri fattori che attribuiscono una posizione dominante ............. . 343
6. La posizione dominante collettiva .......................... . 347
7. Gli effetti sugli scambi infra-comunitari ...................... . 350
8. Gli effetti anti-competitivi della condotta contestata ............... . 353
9. La speciale responsabilità ............................... . 367
10. Elemento soggettivo .................................. . 369
11. Casi particolari: superdominanza e mercati emergenti .............. . 375
12. La giustificazione obiettiva .............................. . 377
13. La classificazione degli abusi di posizione dominante ............... . 378
14. Conclusioni ....................................... . 382
INDICE SOMMARIO
XVII
CAPITOLO IX
LE FATTISPECIE TIPICHE
di Ilaria Guadagno e Raimondo Iusto
1. Introduzione ...................................... . 384
2. Le ipotesi tipiche di abuso di posizione dominante ................ . 388
2.1. L’imposizione (diretta e indiretta) di prezzi d’acquisto, di vendita o di altre
condizioni di transazione inique (abusi di sfruttamento) ......... . 389
2.2. La limitazione della produzione, degli sbocchi o dello sviluppo tecnico a
danno dei consumatori (pratiche escludenti) ................ . 394
2.2.1. (Segue). Predatory pricing ...................... . 396
2.2.2. (Segue). Gli sconti ........................... . 398
2.2.3. (Segue). Rifiuto di contrarre ..................... . 404
2.2.4. (Segue) Rapporti di esclusiva ..................... . 408
2.3. L’applicazione di condizioni dissimili per prestazioni equivalenti nei rapporti con
gli altri contraenti, con svantaggio concorrenziale (pratiche discriminatorie) . 409
2.4. La subordinazione della conclusione di contratti all’accettazione di prestazioni supplementari non connesse oggettivamente agli stessi (pratiche
leganti) ...................................... . 412
3. Riferimenti bibliografici ................................ . 416
CAPITOLO X
IL MARGIN SQUEEZE
di Alessandro Boso Caretta e Bice Di Sano
1. Definizione ....................................... . 418
2. Il margin squeeze come fattispecie autonoma di abuso .............. . 419
2.1. Margin squeeze, prezzi eccessivi e prezzi predatori ............ . 419
2.2. Margin squeeze e rifiuto a contrarre ..................... . 422
3. Elementi del margin squeeze.............................. . 425
4. Elementi non rilevanti ................................. . 426
5. L’effetto escludente .................................. . 427
6. I test di prezzo ..................................... . 429
7. La verifica della replicabilità ............................. . 432
8. Il margin squeeze nel settore delle telecomunicazioni ............... . 434
8.1. Le decisioni della Commissione europea .................. . 434
8.2. Le decisioni dell’AGCM ............................ . 436
8.3. Alcune decisioni di altre autorità nazionali ................. . 438
8.3.1. Francia ................................. . 438
8.3.2. Regno Unito .............................. . 440
8.3.3. Belgio .................................. . 441
9. Il margin squeeze in altri settori industriali ..................... . 441
9.1. Le decisioni della Commissione europea .................. . 442
9.2. Le decisioni dell’AGCM ............................ . 443
9.3. Alcune decisioni di altre autorità nazionali ................. . 445
9.3.1. Francia ................................. . 445
9.3.2. Regno Unito .............................. . 445
9.3.3. Spagna ................................. . 446
9.3.4. Portogallo ................................ . 447
INDICE SOMMARIO
XVIII
CAPITOLO XI
ABUSI E IP
di Pietro Merlino e Marianna Meriani
1. Premessa ........................................ . 448
2. Il rifiuto di licenza di un DPI quale possibile abuso di posizione dominante . . . 449
3. Abuso del sistema brevettuale e di altre procedure regolatorie ......... . 454
4. Brevetti essenziali all’implementazione di uno standard e abuso di posizione
dominante ....................................... . 462
4.1. Il c.d. patent ambush quale abuso di posizione dominante: il caso Rambus . . 463
4.2. SEP e azioni inibitorie: i casi Samsung e Motorola e la sentenza Huawei/
ZTE ....................................... . 465
CAPITOLO XII
BIG DATA E ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
di Guido Bellitti
1. Big Data: nozione e implicazioni ........................... . 472
1.1. Il crescente interesse per i Big Data ..................... . 472
1.2. Una definizione di Big Data .......................... . 473
1.3. La filiera dei Big Data e i mercati rilevanti ................. . 475
1.4. Problemi attinenti alla natura dei dati .................... . 477
2. Gli strumenti offerti dal diritto della concorrenza: un’analisi degli interventi a
livello europeo ..................................... . 479
2.1. Introduzione .................................. . 479
2.2. Il rifiuto di fornire determinati dati: una casistica risalente nel tempo . . . 481
2.3. I recenti interventi della Commissione .................... . 482
3. Big Data e Autorità nazionali: l’esempio del Bundeskartellamt nel caso Facebook
ed il recente intervento dell’AGCM contro Google ................ . 484
4. Gli ulteriori interventi delle altre autorità di concorrenza nazionali: necessità di
maggiore coordinamento? .............................. . 488
5. Prospettive future ................................... . 490
5.1. La decisione Facebook: a che punto siamo? ................ . 490
5.2. Altre soluzioni per far fronte a Big Data e piattaforme .......... . 491
5.3. Reports, policies e regolazione ........................ . 494
5.4. Algoritmi ed intelligenza artificiale: uno sguardo al futuro ........ . 497
CAPITOLO XIII
L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA
di Alberto Corduas
1. Premessa ........................................ . 500
2. Le origini di una nozione ambigua ......................... . 502
2.1. La ricerca dei criteri tramite la giurisprudenza europea sull’applicazione
degli articoli 101 e 102 TFUE ........................ . 502
2.2. La ricerca dei criteri estesa nell’ambito della giurisprudenza europea sul
controllo delle concentrazioni ......................... . 507
3. Le difficoltà di una nozione raramente praticata .................. . 514
3.1. Una nozione difficilmente applicabile nell’ambito dell’articolo 102 TFUE . 514
INDICE SOMMARIO
XIX
3.2. Una nozione più facilmente applicabile attraverso il controllo delle concentrazioni .................................... . 519
4. Conclusione ....................................... . 524
CAPITOLO XIV
L’ABUSO DI DIPENDENZA ECONOMICA E LA SUA RILEVANZA
PER LA TUTELA DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
di Enrico Spagnolello
1. Introduzione ...................................... . 528
2. L’abuso di dipendenza economica: origine della fattispecie ........... . 529
3. La nozione di impresa nell’abuso di dipendenza economica ........... . 534
4. L’ambito di applicazione oggettivo ......................... . 535
5. Gli elementi costitutivi della fattispecie: la dipendenza economica ....... . 537
6. ...l’abuso ........................................ . 541
7. La rilevanza antitrust dell’abuso di dipendenza economica ........... . 547
8. La disciplina dell’abuso di dipendenza economica nella prassi dell’AGCM . . . 551
Sezione IV
IL PROCEDIMENTO ANTITRUST
CAPITOLO XV
IL PROCEDIMENTO ANTITRUST
di Paolo Ziotti e Isabella Perego
1. La competenza delle Autorità antitrust ....................... . 559
2. L’input del procedimento e la fase preistruttoria ................. . 567
3. L’avvio del procedimento ............................... . 576
4. Le garanzie procedimentali .............................. . 604
5. L’istruttoria antitrust ................................. . 618
6. La conclusione del procedimento .......................... . 632
6.1. La sanzione antitrust .............................. . 632
6.2. Gli impegni ................................... . 655
6.3. L’archiviazione ................................. . 663
7. Le misure cautelari .................................. . 664
8. Il settlement ...................................... . 671
Sezione V
LE ALTRE CONSEGUENZE DELL’ILLECITO ANTITRUST
CAPITOLO XVI
LA NULLITÀ DEI CONTRATTI
di Pierluigi Tonnara
1. La nullità nella legge antitrust............................. . 677
2. La nullità delle intese ................................. . 680
3. La sorte dei contratti a valle ............................. . 683
3.1. Nullità dei contratti a valle .......................... . 685
INDICE SOMMARIO
XX
3.2. Nullità totale o parziale? ........................... . 688
4. Questioni processuali ................................. . 689
5. Il caso delle fidejussioni omnibus e del tasso Euribor ............... . 691
6. Le altre ipotesi di nullità : abuso di posizione dominante e abuso di dipendenza
economica ....................................... . 693
CAPITOLO XVII
LA PARTECIPAZIONE ALLE GARE PUBBLICHE
di Carlo Edoardo Cazzato
1. L’illecito professionale ................................ . 696
2. Il self-cleaning ...................................... . 714
CAPITOLO XVIII
LA RILEVANZA PENALE DELL’ILLECITO ANTITRUST
di Ilaria Curti
1. Gli illeciti antitrust e la scelta della sanzione amministrativa in alternativa alla
sanzione penale .................................... . 723
2. Il concetto penalistico di atti di concorrenza .................... . 727
3. Condotte anticoncorrenziali e reati nel settore degli appalti pubblici ...... . 731
4. Condotte anticoncorrenziali e reati nel settore privato .............. . 735
Sezione VI
I SERVIZI DI INTERESSE GENERALE
CAPITOLO XIX
I SERVIZI DI INTERESSE GENERALE NEL CONTESTO
DEGLI INTERVENTI DELLA COMMISSIONE E DEGLI APPROCCI
NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CGUE
di Antonio Fico e Umberto Chianese
1. La ricostruzione nozionistica dei Servizi di Interesse Generale. I Servizi di
interesse economico generale ............................. . 743
2. L’organizzazione e il finanziamento dei SIEG nel mercato interno ....... . 747
2.1. Gli approcci divergenti nella giurisprudenza della CGUE: la tesi “aiuto di
stato†e la tesi “compensativa†........................ . 750
2.2. La giurisprudenza altalenante della CGUE: le sentenze FFSA, Ferrigna e La
Poste ....................................... . 751
2.3. La sentenza Altmark: l’approccio “ambiguo†elaborato CGUE ..... . 754
2.4. (Segue) I principali profili di criticità relativi all’applicazione delle condizioni Altmark. Il caso BUPA ......................... . 757
2.5. (Segue) La giurisprudenza BUPA: un caso isolato? ............ . 761
3. Il Pacchetto Monti Kreous: il corpus normativo post-Altmark .......... . 762
3.1. La valutazione di impatto delle misure previste dal Pacchetto Monti. . . . 764
4. Il pacchetto Almunia ................................. . 765
INDICE SOMMARIO
XXI
5. La compatibilità degli aiuti di importanza minore “de minimis†concessi ad
imprese che forniscono servizi di interesse economico generale con le norme del
TFUE: il regolamento (UE) n. 360/2012 ...................... . 768
6. Riflessioni conclusive ................................. . 770
Sezione VII
IL SINDACATO DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
CAPITOLO XX
IL SINDACATO DEL GIUDICE AMMINISTRATIVO
di Fabio Elefante
1. Giurisdizione del giudice amministrativo sugli atti dell’AGCM in materia antitrust . 773
2. Il rito abbreviato .................................... . 778
3. Le azioni esperibili .................................. . 781
4. La legittimazione ad agire e l’interesse a ricorrere ................. . 783
5. Gli atti impugnabili .................................. . 786
6. Natura e limiti del sindacato di legittimità del giudice amministrativo sugli atti
dell’AGCM: Full jurisdiction o judicial deference? ................. . 787
7. Natura e limiti del sindacato di merito del giudice amministrativo sulle sanzioni . 797
CAPITOLO XXI
IL SINDACATO DEL GIUDICE COMUNITARIO
di Fabio Elefante
1. Il ruolo della Corte di giustizia e del Trib. UE .................. . 799
2. I provvedimenti impugnabili e la legittimazione attiva a proporre il ricorso per
annullamento ...................................... . 801
3. L’interesse ad agire e le azioni esperibili ...................... . 803
4. Natura e limiti del sindacato di legittimità ..................... . 807
5. Natura e limiti del controllo di merito sulle sanzioni ............... . 809
6. La tutela cautelare ................................... . 810
7. Il rinvio pregiudiziale ................................. . 810
Sezione VIII
IL PRIVATE ENFORCEMENT
CAPITOLO XXII
ASPETTI GENERALI DEL PRIVATE ENFORCEMENT
di Giovanni Scoccini
1. I fondamenti del private antitrust enforcement .................. . 815
2. Il rapporto tra private e public enforcement .................... . 817
3. La Direttiva 2014/104/UE .............................. . 819
3.1. La genesi della Direttiva ............................ . 819
3.2. L’attuazione della direttiva in Italia ..................... . 823
INDICE SOMMARIO
XXII
CAPITOLO XXIII
LA LEGITTIMAZIONE GIUDIZIALE ANTITRUST
di Giovanni Scoccini
1. Introduzione ...................................... . 827
2. La legittimazione attiva ................................ . 827
3. La legittimazione degli acquirenti indiretti ..................... . 829
4. La legittimazione dell’acquirente indiretto e l’eccezione di trasferimento del
danno a valle ...................................... . 832
5. L’eccezione di trasferimento del prezzo nell’ordinamento dell’Unione europea . 834
6. La legittimazione passiva dell’impresa ........................ . 837
6.1. La responsabilità della controllante ..................... . 839
6.2. La responsabilità delle società controllate .................. . 840
7. La responsabilità solidale passiva .......................... . 842
7.1. Le eccezioni al regime della solidarietà ................... . 844
7.2. La deroga alla responsabilità solidale per l’impresa beneficiaria dell’immunità ........................................ . 844
7.3. La deroga alla responsabilità solidale per le PMI ............. . 845
CAPITOLO XXIV
LA PRESCRIZIONE DEL DIRITTO AL RISARCIMENTO DEL DANNO ANTITRUST
di Giovanni Scoccini
1. Introduzione ...................................... . 847
2. La lungolatenza del danno antitrust e il principio di effettività ......... . 848
3. La Direttiva sul risarcimento del danno antitrust ................. . 850
4. L’attuazione della Direttiva in Italia ......................... . 850
5. La disciplina del dies a quo .............................. . 851
6. Gli effetti del public enforcement sulla prescrizione ................ . 853
7. La sospensione della prescrizione in pendenza dei procedimenti di un’autoritÃ
della concorrenza ................................... . 855
CAPITOLO XXV
CONDOTTA ILLECITA E ELEMENTO PSICOLOGICO
di Luca Baccaro
1. Cenni .......................................... . 859
2. Elemento soggettivo e azioni risarcitorie ...................... . 860
CAPITOLO XXVI
IL NESSO CAUSALE
di Claudio Lombardi
1. Il nesso di causalità nelle azioni di danno antitrust ................ . 863
2. La funzione del nesso di causalità .......................... . 865
3. Causalità generale e causalità individuale ...................... . 866
4. Il nesso eziologico nel codice civile ......................... . 867
5. Causalità di fatto .................................... . 868
INDICE SOMMARIO
XXIII
6. Causalità giuridica ................................... . 870
7. Approcci quantitativi o scalari ............................ . 871
8. Teorie del rischio e teorie della probabilità .................... . 872
9. Prevedibilità ...................................... . 873
10. Cause sopravvenute .................................. . 873
11. Il nesso di causalità secondo il diritto europeo .................. . 874
12. Convergenza dei diversi approcci al nesso di causalità .............. . 875
13. Il nesso di causalità secondo le Corti dell’UE ................... . 876
14. La prova del nesso causale .............................. . 877
15. L’onere probatorio ................................... . 880
16. Lo standard probatorio ................................ . 882
17. Le presunzioni in materia di causalità ........................ . 883
18. La perdita di chance .................................. . 885
19. La prova del nesso causale nel diritto della concorrenza dell’UE ........ . 887
20. Il nesso di causalità nelle azioni “passing-on†................... . 887
21. Causalità materiale nelle azioni passing on...................... . 888
22. Causalità giuridica nelle azioni passing on ...................... . 889
23. Prezzi ombrello .................................... . 890
24. Nesso di causalità ed umbrella pricing ........................ . 891
CAPITOLO XXVII
IL DANNO SUBITO
di Giacomo Capodaglio e Carlo Scarpa
1. Principio generale: Analisi controfattuale (but for) ................ . 893
1.1. Fattispecie e soggetti .............................. . 894
1.2. La quantificazione del danno ......................... . 896
2. La quantificazione del danno da intese ....................... . 897
2.1. Gli effetti di un’intesa ............................. . 898
2.2. Il danno da manipolazione del prezzo: struttura logica .......... . 900
2.3. L’overcharge .................................. . 903
2.3.1. Scelta del metodo da utilizzare .................... . 904
2.3.2. Metodi comparativi .......................... . 905
2.3.2.1. Comparazione nel tempo ................. . 906
2.3.2.2. Comparazione in altri mercati geografici (cd. yardstick) . 910
2.3.2.3. Comparazione nel tempo e in altri mercati ....... . 912
2.3.3. Metodi basati su indicatori di costo ................. . 913
2.3.4. Metodi basati su indicatori finanziari ................ . 914
2.3.5. Metodi strutturali ........................... . 915
2.4. La traslazione degli effetti a valle e il vero e proprio danno ....... . 917
2.4.1. Passing-on offensivo .......................... . 921
2.5. Il danno generato dall’effetto sui volumi e la perdita di chance ..... . 922
2.6. Il danno da intese escludenti ......................... . 924
3. La quantificazione del danno da abusi di posizione dominante ......... . 925
3.1. Prezzi eccessivi ................................. . 926
3.2. Pratiche escludenti ............................... . 929
3.3. La quantificazione del danno da margin squeeze .............. . 934
3.3.1. La “theory of harm†.......................... . 935
3.3.2. L’identificazione dell’illecito ..................... . 936
INDICE SOMMARIO
XXIV
3.3.3. La quantificazione del danno ..................... . 938
3.3.4. Margin squeeze e prezzo eccessivo ................. . 939
4. Il danno a seguito di aiuti di stato illeciti ...................... . 940
4.1. I soggetti ..................................... . 941
4.2. Gli effetti di un aiuto di stato ........................ . 942
4.3. Conclusione: un evento piuttosto raro .................... . 945
5. Ulteriori aspetti .................................... . 946
5.1. Durata ed effetto di trascinamento ...................... . 946
5.2. Le vendite trainate ............................... . 947
5.3. Interessi e attualizzazione ........................... . 948
6. Giurisprudenza sul quantum ............................. . 949
6.1. Intese ....................................... . 950
6.1.1. Italia ................................... . 950
6.1.1.1. Assicurazioni RC auto ................... . 950
6.1.2. Unione Europea ............................ . 951
6.1.2.1. Autoscuole (Austria) .................... . 951
6.1.2.2. Vitamine (Germania) .................... . 952
6.1.2.3. Asfalto (Finlandia) ..................... . 952
6.1.2.4. Autocarri (Spagna) ..................... . 953
6.1.2.5. Autocarri (Germania) ................... . 954
6.1.2.6. Buste di carta (Spagna) .................. . 954
6.1.2.7. Cavi elettrici sottomarini (Regno Unito) ......... . 955
6.1.2.8. Infrastrutture ferroviarie (Francia) ............ . 955
6.1.2.9. Zucchero (Spagna) ..................... . 955
6.2. Abusi di posizione dominante ........................ . 956
6.2.1. Italia ................................... . 956
6.2.1.1. Bitume ............................ . 956
6.2.1.2. Pacchetti turistici ...................... . 956
6.2.1.3. Servizi telefonici ....................... . 957
6.2.1.4. Subconcessione di uffici .................. . 957
6.2.2. Unione Europea ............................ . 958
6.2.2.1. Servizi informativi telefonici (Spagna) .......... . 958
6.2.2.2. Servizi telefonici (Francia) ................. . 958
6.2.2.3. Lotterie (Germania) .................... . 958
7. Riferimenti bibliografici ................................ . 959
CAPITOLO XXVIII
LA DISCIPLINA SPECIALE DELLE PROVE NEL PRIVATE
ANTITRUST ENFORCEMENT
di Giovanni Scoccini e Luca Baccaro
Sezione Prima - La disciplina dell’esibizione delle prove
1. Introduzione ...................................... . 962
2. L’esibizione rivolta alle parti o a terzi ........................ . 965
3. La tutela delle informazioni riservate ........................ . 968
4. La divulgazione delle prove incluse nel fascicolo di un’autorità garante della
concorrenza ....................................... . 971
5. L’esibizione giudiziale e l’accesso amministrativo agli atti ............ . 974
INDICE SOMMARIO
XXV
6. Il regime sanzionatorio ................................ . 976
7. I procedimenti di istruzione preventiva ....................... . 977
Sezione Seconda - Il valore probatorio delle decisioni antitrust
8. Premessa ........................................ . 978
9. Le decisioni della Commissione ........................... . 978
10. Le decisioni dell’AGCM, delle altre ANC e il rinvio pregiudiziale ....... . 982
CAPITOLO XXIX
LA TUTELA COLLETTIVA
di Jacopo Nisticò
1. Il ruolo della tutela collettiva ............................. . 987
1.1. (Segue): il dialogo in sede europea ...................... . 990
1.2. (Segue): la tutela collettiva in Italia ..................... . 995
2. La nuova class action .................................. . 998
2.1. L’oggetto: le situazioni giuridiche tutelate .................. . 999
2.2. I soggetti: legittimazione attiva e passiva .................. . 999
2.3. Il procedimento ................................. . 1002
2.3.1. La prima fase: l’introduzione dell’azione .............. . 1002
2.3.2. (Segue): la decisione sull’ammissibilità e il relativo provvedimento . 1004
2.3.3. La seconda fase: trattazione, istruzione e decisione ........ . 1006
2.3.4. L’adesione post sententiam ...................... . 1010
2.3.5. La terza fase: liquidazione ...................... . 1013
2.3.6. L’impugnazione della sentenza e del decreto di liquidazione . . . 1014
2.3.7. Modalità di soddisfazione degli aderenti e chiusura della procedura
di adesione ............................... . 1018
2.4. L’azione inibitoria collettiva .......................... . 1021
3. Riferimenti bibliografici ................................ . 1022
CAPITOLO XXX
L’ARBITRABILITÀ DELLE CONTROVERSIE ANTITRUST
di Francesca Salerno
1. Premessa ........................................ . 1024
2. Le soluzioni offerte dal diritto comunitario .................... . 1025
3. Le soluzioni offerte dal diritto italiano ....................... . 1027
3.1. Sulla impossibilità per gli arbitri di conoscere delle controversie in materia
antitrust perché devolute all’AGO per competenza esclusiva, funzionale e
inderogabile ................................... . 1029
3.2. Sulla impossibilità per gli arbitri di conoscere delle controversie in materia
antitrust in quanto relative a diritti indisponibili .............. . 1030
3.3. Sulla impossibilità per gli arbitri di conoscere delle controversie in materia
antitrust in quanto relative a questioni di nullità dei contratti ...... . 1033
INDICE SOMMARIO
XXVI
Sezione IX
IL MERGER CONTROL
CAPITOLO XXXI
IL CONTROLLO DELLE CONCENTRAZIONI
di Enzo MarasÃ
1. Finalità del controllo delle concentrazioni e nozioni preliminari ........ . 1037
1.1. La necessità di norme antitrust specifiche per le concentrazioni ..... . 1042
1.2. Gli obiettivi specifici dell’ordinamento UE e italiano ........... . 1044
1.3. Poteri di intervento ex ante e ex post .................... . 1046
1.4. Soglie di notifica obbligatoria ed effetti sostanziali sulla politica di controllo . 1048
2. La nozione giuridica di concentrazione ....................... . 1052
2.1. La nozione di impresa nelle concentrazioni ................. . 1053
2.1.1. Le imprese comuni .......................... . 1058
2.1.2. Soggetti a cui può essere attribuito il controllo di imprese .... . 1062
2.2. La nozione di controllo nelle concentrazioni ................ . 1063
2.2.1. Controllo esclusivo di diritto ..................... . 1065
2.2.2. L’ipotesi “ibrida†delle opzioni di acquisto o vendita ....... . 1067
2.2.3. Controllo di fatto ........................... . 1068
2.2.4. Controllo positivo e controllo negativo ............... . 1071
2.2.5. Decisioni sulla gestione dell’impresa rilevanti per il controllo . . . 1072
2.2.6. Controllo congiunto .......................... . 1075
2.2.7. Controllo congiunto di fatto ..................... . 1078
2.3. Stabilità e durata del controllo ........................ . 1080
2.4. I passaggi di controllo che costituiscono concentrazioni ......... . 1081
2.5. Il principio di unitarietà : operazioni in successione e interconnesse ... . 1082
3. Dimensione della concentrazione e ripartizione della competenza ....... . 1089
3.1. Il calcolo del fatturato rilevante per il superamento delle soglie di notifica . 1089
4. La procedura di notifica e di istruttoria delle concentrazioni .......... . 1093
4.1. L’obbligo di notifica preventiva e le conseguenze della violazione .... . 1096
4.2. Modalità della notifica e poteri istruttori dell’AGCM ........... . 1102
4.3. Possibili esiti del procedimento in Fase 1 e in Fase 2 ........... . 1106
Sezione X
GLI AIUTI DI STATO
CAPITOLO XXXII
LA DISCIPLINA DEGLI AIUTI DI STATO
di Marco Serpone
1. Introduzione ...................................... . 1111
1.1. La ratio della disciplina ............................ . 1111
1.2. Classificazione: rinvio ............................. . 1112
1.3. Il regime dell’incompatibilità ......................... . 1112
2. Ambito di applicazione ................................ . 1115
2.1. Nozione di impresa ed esercizio di poteri pubblici ............ . 1115
2.2. Nozione di aiuto di Stato ........................... . 1119
INDICE SOMMARIO
XXVII
2.2.1. Risorse statali .............................. . 1119
2.2.2. Vantaggio ................................ . 1126
2.2.3. Selettività ................................ . 1129
2.2.4. Incidenza sugli scambi e sulla concorrenza ............. . 1131
3. Le deroghe al principio di incompatibilità ..................... . 1133
3.1. Aiuti compatibili di diritto .......................... . 1134
3.2. Aiuti che possono essere dichiarati compatibili ............... . 1135
3.3. Il regolamento generale di esenzione per categoria ............ . 1141
4. Procedura ........................................ . 1142
4.1. Aiuti nuovi e aiuti esistenti .......................... . 1142
4.2. La notifica dei nuovi aiuti: la pre-notifica .................. . 1144
4.3. La fase di esame preliminare ......................... . 1145
4.4. Il procedimento di indagine formale ..................... . 1146
4.5. Gli aiuti illegali: in particolare il ruolo dei giudici nazionali ....... . 1148
Sezione XI
L’ADVOCACY
CAPITOLO XXXIII
I POTERI DI ADVOCACY
di Irene Picciano
1. La politica della concorrenza nell’esercizio dei poteri di advocacy ........ . 1157
2. L’attività di segnalazione e i pareri ex art. 21 ................... . 1165
3. I pareri ex art. 22 ................................... . 1171
4. I pareri ex art. 21-bis.................................. . 1183
5. Le indagini conoscitive dell’Autorità ........................ . 1191
Sezione XII
LA COMPLIANCE ANTITRUST
CAPITOLO XXXIV
LA COMPLIANCE ANTITRUST
di Valerio Mosca
1. L’adozione delle Linee Guida ............................ . 1201
2. Obiettivi delle Linee Guida ............................. . 1205
3. Contenuto dei programmi di compliance antitrust ................. . 1206
3.1. Requisiti generali (par. 4-7 delle Linee Guida.) ............... . 1206
3.2. Identificazione e valutazione del rischio antitrust specifico dell’impresa
(par. 8-10 delle Linee Guida) ......................... . 1209
3.3. Attività di formazione e know-how (par. 11-12 delle Linee Guida) ... . 1210
3.4. Sistemi di gestione dei processi a rischio antitrust (par. 13 delle Linee
Guida) ...................................... . 1211
3.5. Sistema di incentivi (par. 14 delle Linee Guida) .............. . 1213
3.6. Auditing e miglioramento continuo del programma (par. 15-16 delle Linee
Guida) ...................................... . 1213
4. L’adozione di un programma di compliance come circostanza attenuante ... . 1214
INDICE SOMMARIO
XXVIII
4.1. Aspetti generali ................................. . 1214
4.2. L’adeguatezza del programma alla prevenzione degli illeciti antitrust (par.
22 delle Linee Guida) ............................. . 1217
4.3. L’effettiva ed efficace attuazione del programma (par. 23 delle Linee
Guida) ...................................... . 1218
5. L’ammontare della riduzione delle sanzioni .................... . 1219
5.1. Programmi di compliance antitrust adottati dopo l’avvio del procedimento
istruttorio (par. 27-29 delle Linee Guida) .................. . 1219
5.2. Programmi di compliance antitrust adottati prima dell’avvio del procedimento istruttorio ................................ . 1220
5.2.1. Programmi efficaci (par. 30-32 delle Linee Guida) ........ . 1220
5.2.2. Programmi manifestatamente inadeguati (par. 33-35 delle Linee
Guida) .................................. . 1221
5.2.3. Programmi non manifestatamente inadeguati (par. 36-39 delle Linee Guida) ............................... . 1222
5.3. Ulteriori criteri per la riduzione della sanzione ............... . 1223
5.3.1. Imprese recidive (par. 40-41 delle Linee Guida) ......... . 1223
5.3.2. Programmi di compliance e impegni (par. 42 delle Linee Guida) . 1223
5.3.3. Programmi di compliance nell’ambito di gruppi di imprese (par.
43-44 delle Linee Guida) ....................... . 1224
5.3.4. Circostanze aggravanti connesse ai programmi di compliance (par.
45-47 delle Linee Guida) ....................... . 1225
6. Prassi decisionale dell’AGCM e giurisprudenza in materia di compliance antitrust. 1225
7. La gestione delle ispezioni antitrust ......................... . 1227
7.1. Il potere dell’AGCM di condurre ispezioni ................. . 1227
7.2. Limiti all’esercizio dei poteri ispettivi .................... . 1230
7.3. Documenti acquisiti nel corso delle ispezioni ................ . 1233
7.4. Luoghi oggetto di accertamento ispettivo .................. . 1235
7.5. Lo svolgimento di ispezioni in un altro Stato Membro .......... . 1237
Parte II
IL DIRITTO DEI CONSUMATORI
Sezione XIII
PRINCIPI GENERALI
CAPITOLO I
LA TUTELA DEL CONSUMATORE NELL’ORDINAMENTO COMUNITARIO
di Simone Gambuto
1. Principi di Diritto comunitario ............................ . 1241
1.1. Il New Deal for Consumers .......................... . 1245
1.2. L’enforcement .................................. . 1249
INDICE SOMMARIO
XXIX
CAPITOLO II
LA TUTELA DEL CONSUMATORE NELL’ORDINAMENTO NAZIONALE
di Fausto Caronna
1. Diritto nazionale .................................... . 1253
1.1. Premessa ..................................... . 1253
1.2. Le origini del diritto dei consumatori in Italia: breve excursus storico . . 1254
1.3. Il codice del consumo nel sistema delle fonti di diritto dei consumatori . 1259
1.4. I principi e i diritti fondamentali dei consumatori ............. . 1265
1.5. Conclusioni ................................... . 1276
1.6. Riferimenti bibliografici ............................ . 1278
Sezione XIV
LE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E AGGRESSIVE
CAPITOLO III
LE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE
di Giusi Bruno
1. La disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette e la sua ratio .... . 1281
2. Rapporti tra la disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette ed il diritto
generale ......................................... . 1284
2.1. In particolare, rapporti con il diritto penale ................ . 1292
3. Ambito soggettivo di applicazione della disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette ...................................... . 1298
4. Ambito oggettivo di applicazione della disciplina in materia di pratiche commerciali scorrette ...................................... . 1304
5. Pratiche commerciali ingannevoli .......................... . 1312
5.1. Azioni ingannevoli ............................... . 1312
5.2. Omissioni ingannevoli ............................. . 1317
5.3. Black list di pratiche commerciali ingannevoli ............... . 1320
5.4. De iure condendo in materia di pratiche commerciali ingannevoli .... . 1324
6. Riferimenti bibliografici ................................ . 1328
CAPITOLO IV
LE PRATICHE COMMERCIALI AGGRESSIVE
di Arturo Leone
1. Premessa: la struttura delle pratiche commerciali aggressive ........... . 1330
2. Presupposti ....................................... . 1334
2.1. Le molestie ................................... . 1334
2.2. La coercizione ................................. . 1338
2.3. L’indebito condizionamento ......................... . 1339
2.4. Gli elementi per la valutazione dell’aggressività .............. . 1345
2.5. Pratiche aggressive e consumer rights; autonomia delle norme ...... . 1352
2.6. Imputabilità della pratica nel caso di interposizione di terzi ....... . 1354
2.7. Pratiche aggressive e rimedi civilistici. In particolare spunti per l’applicazione della responsabilità da contatto sociale ................ . 1357
INDICE SOMMARIO
XXX
3. La black list ...................................... . 1362
3.1. I rilievi critici della dottrina alla scelta tecnica legislativa della black list. La
sentenza del Cons. St. n. 2414/2020 sulla valenza della clausola generale
dell’art. 20 del c. cons. ai fini dell’individuzione come PCS non tipizzate
come ingannevoli o aggressive o non inquadrabili in liste nere (di cui agli
artt. 23-26) ................................... . 1362
3.2. Esame delle singole fattispecie ........................ . 1365
4. Riferimenti bibliografici ................................ . 1375
CAPITOLO V
L’ENFORCEMENT DELL’AGCM
di Maria Grazia D’Auria
1. Il ruolo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’applicazione
del diritto antitrust .................................. . 1377
1.1. La cooperazione tra le Autorità ai sensi della regolamentazione europea. Il
contesto normativo di riferimento comunitario e nazionale ........ . 1381
1.2. La competenza dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
(AGCM) alla luce dell’articolo 27 del Codice del Consumo ....... . 1389
1.3. L’input del procedimento ........................... . 1399
1.4. L’avvio del procedimento: la fase pre-istruttoria e la moral suasion ... . 1405
1.5. Le garanzie procedimentali .......................... . 1406
1.6. Le misure cautelari ............................... . 1413
1.7. La fase istruttoria ................................ . 1419
1.8. Gli impegni ................................... . 1423
1.9. La conclusione del procedimento ...................... . 1434
1.10. La sanzione ................................... . 1436
1.11. L’inottemperanza ................................ . 1443
2. Il sindacato del Giudice amministrativo ...................... . 1444
3. La giurisdizione del giudice ordinario. Il private enforcement........... . 1447
4. Riferimenti bibliografici ................................ . 1453
Sezione XV
PUBBLICITÀ INGANNEVOLE E COMPARATIVA ILLECITA
CAPITOLO VI
IL D.LGS. N. 145 DEL 2017: AMBITO APPLICATIVO E RAPPORTO CON LE NORME
IN TEMA DI PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE
di Valerio Mosca
1. Ambito applicativo del D.lgs. n. 145/07 e rapporto con la normativa in materia di
pratiche commerciali scorrette ............................ . 1457
2. Il professionista come soggetto responsabile del messaggio pubblicitario .... . 1459
3. Il professionista come soggetto destinatario del messaggio pubblicitario .... . 1460
4. Aspetti generali relativi all’accertamento dell’illiceità della pubblicità tra imprese . 1462
5. La pubblicità ingannevole .............................. . 1466
5.1. Aspetti generali ................................. . 1466
5.2. Elementi di valutazione dell’ingannevolezza ................. . 1468
INDICE SOMMARIO
XXXI
6. La pubblicità comparativa .............................. . 1474
6.1. Aspetti generali ................................. . 1474
6.2. Le condizioni di liceità della pubblicità comparativa ........... . 1475
7. Trasparenza della pubblicità ............................. . 1480
8. Prodotti pericolosi per la salute e la sicurezza ................... . 1482
9. Tutela amministrativa e giurisdizionale ....................... . 1483
Sezione XVI
CONSUMATORI E CONTRATTI
a cura di Francesca Vessia
CAPITOLO VII
I CONTRATTI DEI CONSUMATORI
di Maria Stella Resta
1. Il rapporto di consumo ................................ . 1491
1.1. Considerazioni introduttive .......................... . 1491
1.2. L’evoluzione delle norme consumeristiche a livello comunitario e nazionale . 1492
1.3. (Segue) Le spinte verso la modernizzazione e il rafforzamento della tutela
dei consumatori nell’ottica dell’armonizzazione della disciplina comunitaria: il New Deal for Consumers ........................ . 1494
1.4. L’ambito soggettivo di applicazione delle disposizioni riguardanti i “contratti dei consumatori†............................. . 1497
1.5. (Segue) Il problema della qualificazione del professionista come consumatore e il criterio del collegamento funzionale del contratto con l’attivitÃ
esercitata ..................................... . 1500
1.6. L’art. 39 cod. cons. e i rapporti con l’art. 5, commi 2 e 3, della direttiva
2005/29/CE e con le norme del codice di settore sulle pratiche commerciali
scorrette e ingannevoli: la “profilazione†del consumatore ........ . 1503
1.7. L’ambito oggettivo e i diversi tipi di contratti disciplinati alla luce della
differente modalità di stipulazione degli stessi ............... . 1505
2. Obblighi informativi e diritto di ripensamento del consumatore ........ . 1509
CAPITOLO VIII
LE CLAUSOLE VESSATORIE
di Maria Stella Resta
1. Le clausole vessatorie nel codice del consumo: la ratio dell’istituto, alla luce della
sua evoluzione normativa ............................... . 1513
2. Aspetti sostanziali ................................... . 1514
2.1. L’ambito soggettivo di applicazione delle norme .............. . 1514
2.2. L’ambito di applicazione oggettivo: il rapporto con le clausole vessatorie di
cui agli artt. 1341 e 1342 c.c. e la teoria del “terzo contratto†...... . 1517
2.3. (Segue) L’interferenza tra le norme del codice del consumo e quelle
codicistiche e i suoi riflessi sul piano della tutela del consumatore ... . 1519
2.4. “Buona fede†soggettiva e oggettiva e “squilibrio†contrattuale ..... . 1522
2.5. (Segue) Il legame tra buona fede e squilibrio “a danno del consumatore†. 1524
2.6. Il “significativo†squilibrio contrattuale e il sindacato di vessatorietà ex artt.
INDICE SOMMARIO
XXXII
34 e 35 cod. cons ................................ . 1526
2.7. La c.d. grey list. Le clausole limitative della responsabilità del professionista
e quelle che limitano o rendono gravoso il diritto di agire in giudizio del
consumatore ................................... . 1529
2.8. (Segue) Le clausole che attribuiscono poteri unilaterali al professionista o
limitano l’esercizio di un diritto sostanziale da parte del consumatore e le
eccezioni previste dalla legge ......................... . 1533
2.9. La nullità di protezione e la c.d. black list .................. . 1538
3. Profili processuali ................................... . 1540
3.1. L’azione inibitoria ex artt. 37 e 140 cod. cons. (cenni) .......... . 1540
3.2. La tutela amministrativa: il controllo anticipato di vessatorietà dell’AGCM
a tutela del consumatore ............................ . 1543
CAPITOLO IX
I CONTRATTI A DISTANZA
di Arianna Cisternino
1. I contratti a distanza: definizione e ambito di applicazione della disciplina . . . 1546
2. Evoluzione della disciplina e implementazione delle tecniche di tutela del consumatore .......................................... . 1548
3. Profili di tutela del consumatore ........................... . 1553
4. Gli obblighi di informazione ............................. . 1554
4.1. Violazione dei doveri informativi in merito alla garanzia legale di conformità ....................................... . 1560
4.2. Violazione dei doveri informativi in merito all’esercizio del diritto di recesso ...................................... . 1562
5. Lo jus poenitendi .................................... . 1564
5.1. L’esercizio del diritto di recesso e gli obblighi delle parti ......... . 1569
5.2. I casi di esclusione del diritto di recesso .................. . 1572
5.3. Apposizione di ostacoli all’esercizio del diritto di recesso: la fornitura
onerosa del servizio in pendenza del c.d. periodo di recesso ....... . 1574
6. Altre pratiche commerciali scorrette nell’ambito della contrattazione a distanza.
Attivazione di forniture non richieste ........................ . 1577
6.1. (Segue). Informazioni ingannevoli e mancata consegna dei prodotti acquistati online .................................... . 1580
CAPITOLO X
MULTIPROPRIETÀ, PRODOTTI PER LE VACANZE E SERVIZI TURISTICI
di Nicolò Muciaccia
1. I contratti di timesharing ed i servizi turistici nella cornice delle PCS ..... . 1583
2. Rapporto di consumo e attività ........................... . 1588
3. La disciplina sulle pratiche sleali nella prospettiva europea e la ratio dell’intervento dell’Antitrust: il caso degli strumenti di tutela del viaggiatore in una
dimensione rimediale ................................. . 1593
4. Il problema del rapporto tra clausola generale, norme intermedie e disposizioni di
dettaglio ......................................... . 1600
5. La nozione di “consumatore medioâ€: ricostruzione teorica e prassi applicative . 1608
5.1. Il parametro del “consumatore medio†nei contratti di timesharing ... . 1612
INDICE SOMMARIO
XXXIII
6. I servizi turistici e l’intermediazione online ..................... . 1622
7. La nuova class action quale strumento di tutela dei multiproprietari e dei
“viaggiatoriâ€. Rinvio con qualche spunto di riflessione .............. . 1633
Sezione XVII
LA SICUREZZA DEI PRODOTTI
a cura di Francesca Vessia
CAPITOLO XI
LA RESPONSABILITÀ DEL PRODUTTORE
di Elisabetta Cecchet
1. Introduzione: la legislazione europea sui prodotti ................. . 1639
2. La responsabilità del produttore: i soggetti responsabili e la messa in circolazione;
la legittimazione attiva dell’azione .......................... . 1641
3. Ambito oggettivo di applicazione della disciplina: la nozione di prodotto ... . 1646
4. Il difetto del prodotto: a) il ruolo degli standard produttivi ........... . 1652
4.1. (Segue) b) i difetti di progettazione e fabbricazione ............ . 1656
4.2. (Segue) c) I difetti informativi ........................ . 1657
5. Il danno risarcibile ................................... . 1659
6. Il nesso eziologico tra difetto e danno ....................... . 1662
7. Le cause di esclusione della responsabilità ..................... . 1665
8. L’onere probatorio ................................... . 1668
9. Prescrizione e decadenza ............................... . 1672
10. Le ulteriori azioni esperibili dal danneggiato .................... . 1676
11. La garanzia legale di conformità e le garanzie convenzionali ........... . 1681
12. I rimedi esperibili: a) la tutela ripristinatoria; b) la riduzione del prezzo; c) la
risoluzione del contratto ............................... . 1688
Sezione XVIII
L’ACCESSO ALLA GIUSTIZIA
a cura di Francesca Vessia
CAPITOLO XII
LE TUTELE INDIVIDUALI DEL CONSUMATORE
di Susanna Lopopolo
1. L’itinerario normativo per il riconoscimento delle tutele consumeristiche e l’incidenza del diritto europeo ............................... . 1691
2. Le forme di tutela del consumatore: il c.d. “doppio binario†di protezione . . . 1695
3. Le nullità di protezione nel codice del consumo ................. . 1697
3.1. La legittimazione ad agire del consumatore e l’uso selettivo delle nullità di
protezione .................................... . 1698
3.2. La rilevabilità d’ufficio delle nullità di protezione ............. . 1702
4. Annullabilità ...................................... . 1704
4.1. La rilevanza probatoria dell’accertamento della pratica commerciale scorretta nel giudizio civile di annullamento ................... . 1708
INDICE SOMMARIO
XXXIV
5. Le azioni risarcitorie per pratiche commerciali scorrette tra responsabilità precontrattuale, contrattuale ed extra-contrattuale .................. . 1711
CAPITOLO XIII
LE TUTELE COLLETTIVE DEL CONSUMATORE
di Susanna Lopopolo
1. Le azioni inibitorie come tecnica di tutela specifica contro le pratiche commerciali
scorrette ......................................... . 1717
1.1. La “nuova†azione inibitoria collettiva ex art. 840-sexiesdecies c.p.c.:
legittimazione ad agire ............................. . 1720
1.2. L’ambito di applicazione ........................... . 1723
1.3. I rimedi accessori all’inibitoria collettiva e le misure coercitive ...... . 1725
1.4. Il rapporto tra l’azione inibitoria collettiva e l’azione di classe: divieto di
cumulo ...................................... . 1729
2. La “nuova†class action della legge 12 aprile 2019, n. 31 ............. . 1730
2.1. Alcune considerazioni introduttive sulla efficacia dell’azione di classe a
dieci anni dalla sua introduzione: tanti casi ma pochi risarcimenti .... . 1731
2.2. La legittimazione ad agire dei consumatori ................. . 1733
2.2.1. La legittimazione attiva ........................ . 1733
2.2.2. La legittimazione passiva e la nozione di “impresa†dell’art. 840-bis
c.p.c ................................... . 1736
2.3. Le situazioni giuridiche soggettive tutelate ................. . 1739
2.3.1. Il perimetro dell’“omogeneità †dei diritti individuali ....... . 1740
2.3.2. La risarcibilità del danno non patrimoniale attraverso l’azione di
classe .................................. . 1745
2.4. Tecniche, modalità ed effetti dell’adesione alla class action ........ . 1749
2.5. Le composizioni amichevoli della lite di classe ............... . 1753
2.5.1. Gli accordi transattivi e conciliativi prima della sentenza di classe . 1753
2.5.2. (segue) dopo la sentenza di classe .................. . 1755
3. La “class action europea†nella Direttiva (UE) 2020/1828 ............ . 1758
3.1. Brevi cenni sul contesto normativo europeo ................ . 1758
3.2. L’ambito di applicazione e la legittimazione ad agire ........... . 1760
3.3. La natura dell’azione e gli effetti del giudicato ............... . 1762
Parte III
COMPETENZE RESIDUALI DELL’AUTORITÀ ANTITRUST
a cura di Francesca Vessia
Sezione XIX
IL RATING DI LEGALITÀ
CAPITOLO I
RATING DI LEGALITÀ: ASPETTI SOSTANZIALI E PROCEDURALI
di Giovanna Maria Flavia Nitti
1. Lineamenti dell’istituto ................................ . 1767
INDICE SOMMARIO
XXXV
1.1. Quadro normativo ............................... . 1767
1.2. Le ultime modifiche al Regolamento (2018 e 2020) ............ . 1768
1.3. Obiettivi e caratteri generali dell’istituto .................. . 1772
1.4. Le premialità derivanti dal rating ....................... . 1775
2. Aspetti sostanziali ................................... . 1777
2.1. I requisiti soggettivi per l’attribuzione del rating .............. . 1777
2.2. I requisiti oggettivi minimi per l’attribuzione del rating .......... . 1779
2.3. La “riabilitazioneâ€, le deroghe al possesso dei requisiti ai fini dell’attribuzione del rating e le misure di self cleaning ................. . 1783
2.4. I criteri incrementali del punteggio ..................... . 1786
3. Aspetti procedurali .................................. . 1788
3.1. Presentazione della domanda di attribuzione e di rinnovo e comunicazioni
sulle variazioni concernenti i requisiti .................... . 1788
3.2. La fase istruttoria e le verifiche dell’AGCM ................ . 1789
3.3. Accoglimento della domanda ed iscrizione nell’elenco delle imprese con
rating di legalità ................................. . 1792
3.4. Provvedimento di diniego ........................... . 1792
3.5. Revoca, sospensione, riduzione del rating .................. . 1793
4. Problemi interpretativi e di coordinamento .................... . 1794
4.1. La necessaria compensazione del rating di legalità nella valutazione dell’offerta tecnica ................................... . 1794
4.2. Natura del controllo dell’AGCM sui requisiti per il miglioramento del
punteggio .................................... . 1796
5. Effetti e contributo innovativo del rating di legalità ................ . 1799
5.1. Effetti sul mercato e diffusione dell’istituto ................. . 1799
5.2. Rating di legalità e tutela del consumatore ................. . 1802
5.3. Una forma di enforcement di alcune misure di RSI? ............ . 1803
5.4. Conclusioni ................................... . 1805
Sezione XX
IL CONFLITTO DI INTERESSI
CAPITOLO II
CONFLITTO DI INTERESSI: AMBITO DI APPLICAZIONE E DISCIPLINA
di Nicolò Muciaccia
1. Ambito di applicazione ................................ . 1807
2. Nozione di conflitto di interessi e conflitto di interessi per incompatibilità . . . 1809
2.1. Fattispecie di incompatibilità : cariche o uffici diversi dal mandato parlamentare e non inerenti alle funzioni dei titolari di carica di governo . . . 1814
2.1.1. (Segue) enti di diritto pubblico ................... . 1817
2.1.2. (Segue) società aventi fini di lucro e attività di rilievo imprenditoriale ................................... . 1823
2.1.3. (Segue) attività professionali o di lavoro autonomo ........ . 1831
2.1.4. (Segue) impiego o lavoro pubblico o privato ............ . 1835
2.2. Le incompatibilità post-carica ......................... . 1836
3. Conflitto di interessi per incidenza sul patrimonio ................ . 1840
4. Disciplina – L’obbligo di astensione ........................ . 1843
INDICE SOMMARIO
XXXVI
4.1. Nomina di uno o più institori da parte dell’imprenditore individuale e cenni
di diritto comparato allo strumento del blind trust ............ . 1846
4.2. La partecipazione ai procedimenti in materia di conflitto di interessi . . . 1850
4.3. Poteri e funzioni dell’AGCM nel conflitto di interessi .......... . 1852
4.4. Profili sanzionatori ............................... . 1855
4.5. La pubblicità dei provvedimenti ....................... . 1857
Sezione XXI
RELAZIONI COMMERCIALI IN MATERIA DI CESSIONE
DI PRODOTTI AGRICOLI E AGROALIMENTARI
CAPITOLO III
ANTITRUST E PRODOTTI AGROALIMENTARI
di Giovanna Ginex
1. Mercato dei prodotti agricoli e agroalimentari, relazioni commerciali e cessione
dei prodotti ....................................... . 1861
2. Mercato dei prodotti agricoli e agroalimentari, regole di concorrenza, e interessi
di produttori, distributori e consumatori ...................... . 1863
3. La dimensione del mercato e il contesto nazionale ................ . 1866
4. Le funzioni dell’AGCM nella regolazione dei comportamenti degli operatori
alimentari ........................................ . 1867
4.1. Il controllo sulle regole di concorrenza ................... . 1870
4.2. (Segue) Il contrasto alle intese restrittive della concorrenza ....... . 1873
4.3. (Segue) Il contrasto alle pratiche commerciali scorrette .......... . 1874
4.4. (Segue) Il contrasto alla pubblicità comparativa .............. . 1877
4.5. (Segue) Il contrasto alle pratiche commerciali sleali ............ . 1878
5. Altre funzioni dell’AGCM: poteri di vigilanza sul rispetto delle norme di forma e
di contenuto dei contratti di cessione di prodotti agroalimentari ........ . 1881
6. Sguardo al quadro delle tutele amministrative, nazionale ed europea, e civilistiche . 1884
7. Il procedimento dell’AGCM nella disciplina di settore .............. . 1885
8. Lo “squilibrio significativo†negli interventi dell’AGCM: casistica ....... . 1887
9. Realtà e prospettive delle regole europee nella disciplina delle pratiche commerciali sleali ........................................ . 1890
10. I percorsi delle tutele civilistiche nel settore agroalimentare ........... . 1893
11. Considerazioni di sintesi ............................... . 1895
Indice analitico ........................................ . 1899