INDICE SOMMARIO CAPITOLO 1 TRUFFA E INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA di Luca Fanfani 1. Premessa .................................... . 2 1.1. Il delitto di truffa: un passepartout per la tutela della gestione del risparmio ................................ . 2 2. Cenni storici .................................. . 6 3. Il bene giuridico tutelato ........................... . 6 4. Soggetto agente ................................ . 7 5. Il soggetto passivo ............................... . 8 6. La condotta decettiva, l’induzione in errore e l’atto di disposizione patrimoniale ..................................... . 10 6.1. Gli obblighi comportamentali degli intermediari ......... . 15 6.2. La condotta decettiva nella negoziazione di strumenti finanziari; la truffa c.d. “auto-evidente” ...................... . 17 6.3. La negoziazione fraudolenta del prodotto finanziario non truffaldino “in sé” ............................... . 20 6.4. Il confine sottile fra mera violazione dei doveri informativi ed illecito penale .............................. . 22 6.5. Le qualità personali e il ruolo della vittima nella valutazione del fatto ................................... . 24 7. L’ingiusto profitto e il danno. Il momento consumativo ......... . 31 7.1. Natura e perfezionamento del danno nella negoziazione fraudolenta di strumenti finanziari ......................... . 36 7.2. Momento consumativo e perdita definitiva del patrimonio .... . 44 7.3. Momento consumativo, bond e default dell’emittente ....... . 48 7.4. Tempus commissi delicti e strumenti derivati connotati da rapporto rischio-rendimento perverso ..................... . 50 7.5. Transazioni novative nei contratti derivati truffaldini e dies a quo della prescrizione ........................... . 53 8. Accertamento della truffa e operazioni di finanza derivata. Il “teorema del valore zero” dello swap all’atto della stipula ................ . 55 8.1. L’“equità economica” di uno swap con valore alla stipula diverso da zero ................................... . 61 8.2. Il fair value quale profitto definitivamente realizzato? ....... . 69 V 9. L’elemento soggettivo ............................. . 74 9.1. Concezione economica e giuridica del danno e accertamento del dolo ................................... . 76 9.2. Quando il silenzio dell’intermediario è reticente e malizioso? E quando no? ............................... . 80 10. Illiceità penale della condotta e invalidità del contratto truffaldino ... . 88 11. Violazione degli obblighi di comportamento dell’intermediario e rimedi civilistici ..................................... . 91 11.1. La violazione dei doveri comportamentali dell’intermediario: dal porto sicuro delle Sezioni Unite 2007 alle incerte rotte giurisprudenziali nel mare magnum dei contratti atipici di investimento . . 94 11.2. Il giudizio di immeritevolezza del contratto atipico di investimento . 96 11.3. Violazioni di obblighi informativi e assenza di alea razionale nei contratti derivati ............................ . 102 11.4. Anarchia rimediale e incertezza dei rapporti, è tempo che intervenga il legislatore? .......................... . 105 12. In conclusione ................................. . 109 CAPITOLO 2 ESERCIZIO ABUSIVO DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA E IPOTESI CONTRAVVENZIONALI LEGATE ALLA GESTIONE PATRIMONIALE di Stefano Pelizzari 1. Premessa .................................... . 113 1.1. La ratio della tutela in materia di intermediazione finanziaria . . . 115 2. Il bene giuridico tutelato dall’art. 166 TUF. Fattispecie monoffensiva o plurioffensiva? ................................. . 117 3. L’abusivismo finanziario: un reato comune ................. . 119 3.1. Gli intermediari finanziari non sono pubblici ufficiali né soggetti incaricati di pubblico servizio .................... . 121 4. Cosa si intende per “prodotto e strumento finanziario” ......... . 123 5. La condotta illecita ex art. 166 TUF. I presupposti della professionalità e pubblicità .................................... . 126 5.1. L’abusivismo finanziario: norma a più fattispecie e disposizione a più norme ................................ . 128 5.2. Reato abituale o eventualmente abituale? .............. . 130 6. Un reato a dolo generico ........................... . 132 7. Il momento consumativo: un delitto eventualmente permanente .... . 132 8. I rapporti con altri reati. In particolare con il delitto di truffa ..... . 135 9. L’inasprimento del trattamento sanzionatorio. Il problema del ne bis in idem (rinvio) .................................. . 137 10. Il reato di gestione infedele di cui all’art. 167 TUF ............ . 139 10.1. La tutela dei risparmiatori: una norma monoffensiva ....... . 140 10.2. La necessaria qualifica di intermediario finanziario ........ . 141 10.3. I presupposti della condotta: la situazione di conflitto di interesse . 142 INDICE SOMMARIO VI 10.4. Il problema della riserva di legge e il dovere di astensione .... . 144 10.5. Una contravvenzione a dolo specifico ................ . 146 10.6. L’effettivo nocumento al patrimonio del cliente e il momento consumativo .............................. . 147 10.7. L’art. 2634 c.c. e l’art. 167 TUF: un rapporto di genus ad speciem. 148 10.8. Il profilo sanzionatorio ........................ . 149 11. Il reato di confusione di patrimoni ex art. 168 TUF (cenni) ....... . 150 12. In conclusione ................................. . 152 CAPITOLO 3 GLI ABUSI DI MERCATO di Michele Bencini e Virginia Todini 1. Premessa .................................... . 153 1.1. La Direttiva 89/592/CEE anti-insider trading ............ . 154 1.2. Segue. La Direttiva 2003/6/CE sul market abuse .......... . 156 1.3. Segue. Una nuova riforma del market abuse: il Regolamento (UE) 596/2014 e la Direttiva 2014/57/UE ................ . 159 1.4. Il d.lgs. n. 107/2018 e le sue criticità ................ . 164 2. L’abuso di informazioni privilegiate ..................... . 169 2.1. L’evoluzione storica della disciplina nazionale dell’insider trading . 169 2.2. Il bene giuridico tutelato ....................... . 174 2.3. L’informazione privilegiata ...................... . 177 2.3.1. Il carattere “preciso” ..................... . 180 2.3.2. Il carattere non (ancora) pubblico ............. . 185 2.3.3. La price sensitivity ....................... . 188 2.4. I soggetti attivi ............................. . 195 2.4.1. Gli insider primari ...................... . 195 2.4.2. Gli insider secondari ..................... . 199 2.4.3. Gli insider criminali ...................... . 200 2.5. Le condotte vietate .......................... . 202 2.5.1. Il trading ............................ . 204 2.5.2. Il tipping............................. . 206 2.5.3. Il tuyautage ........................... . 211 2.6. L’elemento soggettivo ......................... . 213 2.7. Il momento consumativo e la competenza per territorio ..... . 213 2.8. Il trattamento sanzionatorio ..................... . 216 2.9. L’illecito amministrativo (art. 187-bis TUF) ............ . 217 3. La manipolazione del mercato ........................ . 219 3.1. Il contesto storico economico e l’evoluzione normativa ...... . 220 3.2. Rapporto tra le diverse figure di aggiotaggio ............ . 222 3.3. Il bene giuridico tutelato ....................... . 227 3.4. L’informazione privilegiata e l’ambito applicativo ......... . 228 3.5. I soggetti attivi ............................. . 230 3.6. Le condotte vietate .......................... . 231 INDICE SOMMARIO VII 3.7. L’offensività della condotta. Idoneità in concreto ......... . 239 3.8. Elemento soggettivo .......................... . 243 3.9. Momento consumativo, tentativo e competenza per territorio . . . 244 3.10. Trattamento sanzionatorio ...................... . 248 3.11. Fattispecie contravvenzionale e illeciti amministrativi ....... . 249 4. Gli aspetti comuni tra gli abusi di mercato ................. . 256 4.1. Le esenzioni .............................. . 257 4.2. Il sistema sanzionatorio ........................ . 259 4.3. Ne bis in idem: cenni ......................... . 262 4.4. Responsabilità degli enti ....................... . 267 5. In conclusione ................................. . 272 CAPITOLO 4 COMPLIANCE E PREVENZIONE DEI REATI di Michele Bencini e Virginia Todini 1. Premessa .................................... . 275 2. L’azienda “criminale”. Il rapporto tra responsabilità della persona fisica e dell’ente ..................................... . 278 2.1. Cenni su identification theory e vicarious liability .......... . 278 2.2. La colpa d’azienda e il d.lgs. n. 231/2001 ............. . 285 3. Governance aziendale e sistema di controllo interno ........... . 288 3.1. Ruoli e responsabilità ......................... . 288 3.2. I diversi livelli di controllo interno: linea, compliance e audit ... . 291 3.3. L’impianto regolatorio in ambito bancario: le circolari nn. 263/2006 e 285/2013, da un modello reattivo ad uno preventivo ...... . 294 4. Gestione del rischio e Modello 231 ..................... . 307 4.1. Prevenzione dei reati di market abuse: internal dealing ...... . 312 4.2. Gestione delle informazioni privilegiate alla luce delle nuove Linee Guida Consob ............................. . 317 4.3. La costruzione di un Modello 231 con riferimento ai reati di market abuse ................................... . 325 5. In conclusione ................................. . 334 Indice analitico .................................... . 335