L’opera offre un’autorevole, completa e quanto più aggiornata disamina sul diritto del lavoro dell’Unione Europea, con una vocazione pratica, grazie ad una trattazione sistematica e comparatistica, che approfondisce tanto l’evoluzione normativa quanto degli sviluppi giurisprudenziali sia sovranazionali che nazionali, con puntuali riferimenti ai più rilevanti orientamenti dottrinali. Alla base dell’opera c’è la precisa opzione di focalizzare lo spazio acquisito dalla disciplina del rapporto lavoro nell’ambito della produzione legislativa europea, non solo sul piano strettamente esegetico, mediante l’analisi delle fonti normative, ma anche sotto l’aspetto ricostruttivo, tenendo conto dei passaggi chiave che hanno caratterizzato lo sviluppo della politica sociale.
In tale ottica:
nella Parte prima del volume è contenuto un puntuale inquadramento delle fonti internazionali ed europee e del rapporto tra il diritto dell’Unione e il diritto nazionale, con un approfondimento sulla politica sociale europea;
la Parte seconda è dedicata alla libera circolazione dei lavoratori subordinati, declinata in approfondimenti in tema di sicurezza sociale, lavoro autonomo, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi, parità di trattamento nelle condizioni di lavoro e divieto di discriminazione;
con la Parte terza ci si addentra nel rapporto di lavoro e nella relativa armonizzazione della legislazione, trattando in primo luogo i profili del contratto di lavoro in generale, l’orario di lavoro e i riposi, la salute e la sicurezza, poi i rapporti di lavoro speciali (lavoro a tempo parziale, tramite agenzia, a tempo determinato il telelavoro, il lavoro pubblico) e quelli con elementi di transnazionalità ; infine si approfondiscono il trasferimento d’impresa, i licenziamenti collettivi, la tutela dell’insolvenza e le garanzie dei crediti dei lavoratori. Sono analizzate, in particolare, le specifiche ricadute in materia derivanti dalla nuova disciplina del Codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza, come risultante a seguito del recepimento della Direttiva insolvency (2019/1023), nonché gli scenari aperti dagli sviluppi tecnologici e quindi i mutamenti del quadro normativo in relazione allo smart working e al lavoro su piattaforma;
infine, nella Parte quarta, sono esaminate le relazioni collettive, quindi sepcifici approfondimenti sulla contrattazione collettiva e sulle procedure di informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori.
L'Opera si presenta come un valido ed aggiornato strumento per coloro che affrontano lo studio e l’applicazione del diritto europeo, grazie alla collaborazione di tanti autorevoli giuristi che hanno messo in comune le loro competenze interdisciplinari, anche di spessore internazionale, per delineare un quadro esauriente del sistema europeo e fornire una chiave per la sua comprensione, secondo una metodologia che si addentra nel processo di formazione della norma per risalire al suo significato. Il taglio storico-comparatistico, casistico, il lavoro sulle fonti e l’analisi della giurisprudenza tendono a dare un quadro quanto più completo del “diritto del lavoro dell’Unione europeaâ€.
INDICE SOMMARIO
Presentazione ......................................... . V Notizie sugli Autori ...................................... . XXIII Elenco delle abbreviazioni .................................. . XXV PARTE PRIMA PROFILI GENERALI
CAPITOLO 1
LE FONTI INTERNAZIONALI DEL DIRITTO DEL LAVORO
di Guido Raimondi
1. Il diritto internazionale del lavoro .......................... . 3
1.1. (Segue) Considerazioni introduttive...................... . 3
1.2. (Segue) Le origini del diritto internazionale del lavoro........... . 6
2. Le principali convenzioni internazionali ....................... . 11
3. L’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) ................. . 14
3.1. (Segue) In generale ............................... . 14
3.2. (Segue) Gli organi................................ . 20
3.3. (Segue) Le Dichiarazioni ............................ . 23
4. L’attività normativa dell’OIL ............................. . 26
5. I meccanismi di controllo dell’OIL.......................... . 30
5.1. La procedura ordinaria ............................ . 30
5.2. Le procedure puntuali ............................. . 32
5.3. Le procedure speciali in materia di libertà sindacale............ . 34
CAPITOLO 2
LA POLITICA SOCIALE EUROPEA
di Maurizio Cinelli e Federico Siotto
1. Premessa: criteri di approccio al tema ........................ . 37
2. (Segue) La delimitazione dell’oggetto di trattazione ................ . 41
3. La “dimensione sociale†della costruzione europea nella visione dei padri fondatori, e il suo retaggio .................................. . 44
IX
4. Svolgimenti della politica sociale europea e contributo della negoziazione collettiva: un quadro di insieme ............................... . 52
5. Il ruolo della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e del Trattato di Nizza. 60
6. Il Trattato di Lisbona ................................. . 68
7. La politica occasionale e il potenziamento del Fondo sociale europeo nell’ambito
della “strategia Europa 2020†............................. . 73
8. Gli apporti dell’azione delle parti sociali ...................... . 83
CAPITOLO 3
LE FONTI DELL’UNIONE EUROPEA E IL RAPPORTO TRA
DIRITTO DELL’UNIONE E DIRITTO NAZIONALE
di Giovanni Pitruzzella
1. Principio di attribuzione e competenze dell’Unione ................ . 93
2. Il sistema delle fonti del diritto dell’Unione..................... . 97
3. Il principio dell’effetto diretto ............................ . 99
4. Il principio del primato del diritto dell’Unione .................. . 100
5. Le condizioni per la produzione di effetti diretti da parte del diritto dell’Unione. 102
6. Gli effetti diretti delle direttive e la distinzione tra “ rapporti orizzontali†e
“rapporti verticali†................................... . 105
7. Il rinvio pregiudiziale in Corte di Giustizia e il ruolo dei giudici nazionali
nell’applicazione del diritto dell’Unione ....................... . 107
8. L’interpretazione conforme .............................. . 111
9. Che cosa succede quando il diritto nazionale è in conflitto con una normativa
europea non self-executing? .............................. . 112
10. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea............... . 115
11. L’effetto diretto delle previsioni della Carta dei diritti fondamentali ...... . 120
12. I rapporti tra ordinamento dell’UE e ordinamento nazionale nella giurisprudenza
della Corte costituzionale ............................... . 122
13. La “doppia pregiudiziale†............................... . 126
14. La dottrina dei “controlimiti†nella giurisprudenza della Corte costituzionale . . 128
15. La nozione di “campo di applicazione†del diritto dell’UE ............ . 132
PARTE SECONDA
LE LIBERTÀ FONDAMENTALI
CAPITOLO 1
LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI SUBORDINATI
di Simone Pietro Emiliani e Stefano Giubboni
1. L’evoluzione in senso personalistico della libertà di circolazione ......... . 137
2. L’esigenza di garantire l’effettiva libertà della scelta di spostarsi a lavorare in un
diverso Stato membro ................................. . 145
INDICE SOMMARIO
X
3. La nozione di lavoratore migrante .......................... . 153
4. Il diritto di soggiornare nello Stato membro di accoglienza............ . 163
5. Il divieto di discriminazioni dirette ed indirette .................. . 172
6. Gli ambiti della parità di trattamento ........................ . 181
CAPITOLO 2
LA SICUREZZA SOCIALE NELL’UNIONE EUROPEA
2.1.
L’UNIONE EUROPEA E LA SICUREZZA SOCIALE
di Aldo De Matteis
1. Inquadramento del tema: la nozione attuale di sicurezza sociale ......... . 197
2. Forme embrionali di assistenza nell’antichità .................... . 199
3. Gli sviluppi medioevali................................. . 200
4. Il pensiero illuminista, la rivoluzione industriale e le correlate esigenze di tutela.
Gli esordi di fine Ottocento.............................. . 201
5. Gli impulsi del primo Novecento. Stato e mercato. Libertà ed obblighi .... . 204
6. L’avvento della Carta costituzionale e la sua impostazione binaria........ . 211
7. L’Unione Europea ed i sistemi nazionali ...................... . 217
2.2.
IL COORDINAMENTO E L’ARMONIZZAZIONE DEI SISTEMI DI SICUREZZA E
PREVIDENZA SOCIALE DEI PAESI MEMBRI DELL’UNIONE EUROPEA.
ADEGUAMENTO DEL SISTEMA DI SICUREZZA SOCIALE ITALIANO.
IL RUOLO DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE
di Daniela Calafiore
1. L’azione normativa dell’Unione e l’impatto sul sistema nazionale di sicurezza
sociale .......................................... . 225
2. La materia della sicurezza sociale e le specifiche attribuzioni dell’Unione.... . 231
3. Il concreto ambito dell’azione normativa dell’Unione in materia di sicurezza
sociale: le ricadute sulla finanza pubblica dei singoli Stati membri ed il processo
di concretizzazione del sistema normativo integrato ................ . 238
4. Il ruolo della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nel
campo della sicurezza sociale ............................. . 242
5. I contenuti e gli effetti delle sentenze della Corte di Giustizia. Il dialogo fra le Corti,
la doppia tutela, la disapplicazione sostitutiva, la disapplicazione oppositiva . . . 247
2.3.
I REGOLAMENTI N. 883/2004 E N. 987/2009 IN MATERIA DI SICUREZZA SOCIALE
DEI MIGRANTI E LA NORMATIVA DELL’UNIONE EUROPEA IN MATERIA
DI CITTADINI E LAVORATORI DEI PAESI TERZI
di Roberto Bellè
1. I fondamenti normativi eurounitari generali sulla sicurezza sociale ....... . 263
INDICE SOMMARIO
XI
2. Norme generali relative ai cittadini U.E ....................... . 265
3. Prestazioni e benefici da erogare a cura dello Stato competente: il fondamento del
sistema eurounitario e principi generali di coordinamento tra legislazioni interne. 266
4. (Segue): gli effetti sinergici dei principi sulla protezione sociale e la promozione
della circolazione dei cittadini............................. . 269
5. I soggetti tutelati. Cittadini e persone assimilate .................. . 272
6. La legislazione applicabile ............................... . 274
7. Le strutture amministrative .............................. . 279
8. Regole comuni di procedura ............................. . 280
9. (Segue): totalizzazione e assimilazione ........................ . 282
10. La cooperazione nei recuperi: le prestazioni indebite ............... . 283
11. Le regole delle singole prestazioni. Il quadro generale. Assistenza sociale e sicurezza
sociale .......................................... . 286
12. (Segue): le prestazioni di malattia, maternità e paternità .............. . 289
13. (Segue): le prestazioni in caso di infortuni sul lavoro e malattie professionali. . . 291
14. (Segue): le prestazioni di invalidità .......................... . 292
15. (Segue): le prestazioni di vecchiaia .......................... . 293
16. (Segue): le prestazioni di disoccupazione ...................... . 296
17. (Segue): le prestazioni in caso di morte, per prepensionamento e le prestazioni familiari. 297
18. (Segue): le prestazioni speciali in denaro di carattere non contributivo ..... . 299
19. I cittadini dei Paesi terzi. L’estensione dei Regolamenti CE n. 883/2004 e n.
987/2009 ......................................... . 300
20. I cittadini dei Paesi terzi quali persone ....................... . 302
21. I cittadini dei Paesi terzi quali lavoratori ...................... . 306
22. I cittadini dei Paesi terzi. La parità di trattamento ed il confronto tra le Corti . 307
CAPITOLO 3
LAVORO AUTONOMO, LIBERTÀ DI STABILIMENTO E
LIBERA PRESTAZIONE DI SERVIZI
3.1.
DIRITTO DELL’UE E LAVORO AUTONOMO: PROFILI SOCIALI
di Adalberto Perulli
1. Introduzione....................................... . 311
2. Il lavoro autonomo economicamente dipendente nella prospettiva dell’Unione
europea e di alcuni Stati membri ........................... . 312
3. Lavoro autonomo e piattaforme digitali: la proposta di direttiva ......... . 317
4. Lavoro autonomo e contrattazione collettiva .................... . 321
5. La figura del “solo self-employmentâ€: una nuova frontiera per il diritto del lavoro
europeo ......................................... . 329
INDICE SOMMARIO
XII
3.2.
LIBERTÀ DI STABILIMENTO E LIBERTÀ DI PRESTAZIONE DI SERVIZI:
PROFILI TECNICI E OPERATIVI
di Chiara Garbuio
1. Il riconoscimento delle qualifiche e dei titoli professionali di lavoratori subordinati e autonomi, professionisti e imprenditori ................... . 333
2. Le direttive settoriali per le professioni sanitarie e per gli architetti ....... . 338
3. Le direttive generali per il riconoscimento dei diplomi di istruzione e delle
qualifiche professionali ................................. . 340
3.1. Le prime direttive a carattere generale.................... . 341
3.2. La sistematizzazione ad opera della Direttiva 2005/36/CE ........ . 344
3.3. La disciplina attuale sul riconoscimento delle qualifiche professionali: la
Direttiva 2013/55/UE ............................. . 348
4. La Direttiva sui servizi 2006/123/CE ........................ . 355
5. Le Direttive 77/249/CEE e 98/5/CEE sulla libera prestazione di servizi e sul
diritto di stabilimento degli avvocati ......................... . 359
6. Il riconoscimento nell’ambito dell’Unione europea dei diplomi conseguiti negli
Stati terzi......................................... . 365
7. Il riconoscimento dei titoli di studio di istruzione superiore. Lo Spazio Europeo
dell’Istruzione Superiore ................................ . 366
8. Le libere professioni come attività di impresa: concorrenza e tariffe professionali. 373
CAPITOLO 4
LA PARITÀ DI TRATTAMENTO NELLE CONDIZIONI DI LAVORO
E IL DIVIETO DI DISCRIMINAZIONE NELLA GIURISPRUDENZA
DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE
di Lucia Tria
1. Prevenire e combattere le discriminazioni vuol dire difendere il principio
democratico ....................................... . 377
2. La pluralità delle fonti ................................. . 383
3. Le Convenzioni ONU ................................. . 385
4. Le varie forme di discriminazione .......................... . 392
5. Ritorsioni, molestie ed hate speech .......................... . 403
6. I più frequenti fattori discriminanti ......................... . 412
7. Principio di uguaglianza e azioni positive in ambito nazionale .......... . 414
8. Plurime configurazioni del principio di uguaglianza ................ . 416
9. Il principio di uguaglianza nel sistema del Consiglio d’Europa e nella giurisprudenza della Corte Edu in materia di lavoro e sicurezza sociale .......... . 417
10. I collegamenti tra le due Corti europee ....................... . 422
11. Normativa primaria e direttive UE. Uno sguardo di insieme ........... . 425
12. La Corte di Giustizia UE. Linee di tendenza. a) Discriminazioni basate sulla cittadinanza o nazionalità ; b) Discriminazioni alla rovescia; c) Azioni positive; d) Discriminazioni basate sul sesso; e) Discriminazioni basate sull’orientamento sessuale;
INDICE SOMMARIO
XIII
f) Discriminazioni basate sulla disabilità ; g) Discriminazioni in base all’età ; h) Discriminazioni basate sull’origine etnica; i) Discriminazioni basate sulla religione e/o
sulle convinzioni personali; l) Limitazioni applicative del principio di non discriminazione e sanzioni per le relative violazioni. ................... . 432
13. Conclusioni ....................................... . 458
PARTE TERZA L’ARMONIZZAZIONE DELLA LEGISLAZIONE IN
MATERIA DI RAPPORTO DI LAVORO
CAPITOLO 1
IL RAPPORTO DI LAVORO
1.1.
CONTRATTO DI LAVORO SUBORDINATO NEL DIRITTO
DELL’UNIONE EUROPEA
di Michele De Luca
1. Contratto di lavoro subordinato nel diritto dell’Unione europea: definizione ed
impostazione del tema d’indagine .......................... . 463
2. (Segue): cosiddetta nozione comunitaria ....................... . 464
3. (Segue): norme dell’Unione recanti garanzie di diritti per i lavoratori ...... . 467
4. (Segue): tra efficacia diretta della indisponibilità del tipo contrattuale ed obbligo
degli Stati membri di conformare i propri ordinamenti al diritto dell’Unione . . 469
5. (Segue): e l’ordinamento italiano ........................... . 471
1.2.
ORARIO DI LAVORO E RIPOSI. LA DIRETTIVA 2003/88/CE.
IL LAVORO NOTTURNO E A TURNI
di Adriana Doronzo
1. Premessa. Le direttive europee in tema di organizzazione dell’orario di lavoro.
Profili di carattere generale .............................. . 475
2. La struttura della direttiva: a) il campo di applicazione e le deroghe ...... . 478
3. (Segue): b) le definizioni ................................ . 482
4. La nozione europea di orario di lavoro e il « lavoro effettivo ».......... . 486
5. I tempi intermedi. Nozione. Disciplina ....................... . 488
5.1. (Segue) Il lavoro di guardia medica e la reperibilità . Il tempo di viaggio. Il
tempo di formazione .............................. . 489
6. L’orario normale di lavoro. La durata massima dell’orario di lavoro ...... . 494
6.1. (Segue) Il lavoro straordinario......................... . 498
7. Il regime delle pause .................................. . 500
8. Il riposo settimanale .................................. . 502
INDICE SOMMARIO
XIV
9. Le ferie annuali ..................................... . 509
10. Il lavoro notturno.................................... . 512
1.3.
LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA LEGISLAZIONE EUROPEA
di Roberto Riverso
1. L’intervento dell’Unione Europea in materia sociale e del lavoro. L’Atto Unico
Europeo e la Carta sociale............................... . 517
2. La Direttiva quadro 89/391/CEE........................... . 520
3. I contenuti essenziali della Direttiva 89/391/CEE ................. . 521
4. Il recepimento delle regole comunitarie nel nostro Paese ............. . 525
5. La Direttiva 91/383/CEE sulla sicurezza dei lavoratori a termine o interinali . . 529
6. La Direttiva 92/85/CEE sulla tutela delle lavoratrici madri ............ . 532
7. La Direttiva 94/33/CEE sul lavoro giovanile .................... . 535
8. La nuova strategia europea 2021/2027 e le novità introdotte dal d.l. n. 146/2021,
come convertito, con modificazioni, in l. n. 215/2021 ............... . 537
9. Programmare la prevenzione con l’organizzazione del lavoro: un approccio
europeo ......................................... . 540
CAPITOLO 2
I RAPPORTI DI LAVORO SPECIALI
2.1.
IL LAVORO A TEMPO PARZIALE
di Annalisa Di Paolantonio
1. L’evoluzione del diritto dell’Unione in materia di lavoro a tempo parziale ... . 545
2. La Direttiva 97/81/CE sul lavoro a tempo parziale ................ . 548
3. L’Accordo Quadro sul lavoro a tempo parziale: finalità e ambito di applicazione. 550
4. Il principio di non discriminazione.......................... . 554
5. Le misure dirette a facilitare l’accesso al lavoro a tempo parziale ........ . 558
6. Il divieto di reformatio in peius e le clausole più favorevoli per i lavoratori... . 562
7. L’attuazione della Direttiva 97/81/CE nell’ordinamento italiano ......... . 564
2.2.
IL LAVORO TRAMITE AGENZIA
di Vincenzo Valentini
1. Il lavoro tramite agenzia in Italia prima della regolamentazione europea .... . 575
2. La Direttiva 2008/104/CE............................... . 578
2.1. Finalità e obiettivi ............................... . 578
2.2. Parità di trattamento, temporaneità e tecniche antiabusive ........ . 581
INDICE SOMMARIO
XV
3. Le altre disposizioni della Direttiva ......................... . 594
3.1. L’accesso all’occupazione e alla formazione professionale ......... . 594
3.2. La rappresentanza dei lavoratori tramite agenzia interinale e l’informazione
dei rappresentanti dei lavoratori ....................... . 595
3.3. Il divieto di reformatio in peius, clausole più favorevoli per i lavoratori e sanzioni. 596
4. L’attuazione della Direttiva 2008/104/CE nell’ordinamento italiano....... . 597
2.3.
IL LAVORO A TEMPO DETERMINATO
di Francesca Spena
1. La Direttiva 1999/70/CE: origine e struttura .................... . 601
2. L’accordo quadro sul lavoro a tempo determinato: applicazione, obiettivi e
principi ispiratori .................................... . 603
2.1. Campo d’applicazione ............................. . 603
2.2. Obiettivi e principi ispiratori ......................... . 606
3. Il principio di non discriminazione.......................... . 608
4. Le misure di prevenzione degli abusi ed il divieto di reformatio in peius .... . 616
4.1. Le misure di prevenzione degli abusi .................... . 616
4.2. Le sanzioni dell’abuso ............................. . 623
4.3. Il divieto di reformatio in peius ........................ . 626
5. L’attuazione della Direttiva 1999/70/CE nell’ordinamento italiano ....... . 629
5.1. La decadenza e l’indennità risarcitoria .................... . 633
6. I settori esclusi e la disciplina del contratto a termine nel pubblico impiego (rinvio) . 636
2.4.
IL TELELAVORO
di Elena Boghetich
1. L’Accordo quadro: definizione e campo di applicazione ............. . 639
2. I principi di volontarietà , reversibilità e parità di trattamento nel telelavoro . . . 641
3. Gli strumenti di lavoro, la protezione dei dati, il diritto alla riservatezza .... . 643
4. L’attuazione dell’Accordo quadro in Italia ..................... . 645
2.5.
IL LAVORO PUBBLICO
2.5.1.
LA NOZIONE DI LAVORO PUBBLICO E RELATIVI CRITERI DISTINTIVI.
IL LICENZIAMENTO DEL PUBBLICO DIPENDENTE
di Amelia Torrice
1. L’impiego pubblico nel sistema multilivello ..................... . 659
2. Nozioni e definizioni .................................. . 660
INDICE SOMMARIO
XVI
3. Le nozioni di Pubblica Amministrazione e di subordinazione nel diritto interno e
in quello unionale.................................... . 661
3.1. Pubblica Amministrazione........................... . 661
3.2. Subordinazione ................................. . 664
4. Il rapporto di « lavoro pubblico » nel diritto interno e nel diritto unionale . . . 665
4.1. Il diritto interno ................................ . 665
4.2. Il diritto dell’Unione .............................. . 669
5. La contrattazione collettiva nazionale e l’interpretazione conforme ....... . 676
6. Licenziamento del dipendente pubblico ....................... . 677
6.1. Il diritto interno ................................ . 677
6.2. Il diritto dell’Unione .............................. . 679
2.5.2.
IL LAVORO A TEMPO DETERMINATO NEL PUBBLICO IMPIEGO. IL LAVORO
A TEMPO DETERMINATO NELLA SCUOLA STATALE IN ITALIA.
IL DIALOGO TRA GIUDICE NAZIONALE E CORTE DI GIUSTIZIA
DELL’UNIONE EUROPEA
di Irene Tricomi
1. La disciplina nazionale ................................. . 687
2. La Direttiva 1999/70/CE e il contratto a termine con le amministrazioni pubbliche . 692
3. Le conseguenze della abusiva reiterazione dei contratti a termine con le amministrazioni pubbliche ................................... . 693
3.1. Il divieto di trasformazione .......................... . 694
3.2. Il risarcimento del danno ........................... . 696
3.3. Stabilizzazione e agevolazione probatoria .................. . 700
4. I contratti a termine della scuola statale e il dialogo tra giudice nazionale e Corte
di Giustizia dell’Unione europea ........................... . 701
2.5.3.
IL TRASFERIMENTO DI AZIENDA E IL PUBBLICO IMPIEGO
di Irene Tricomi
1. Trasferimento d’azienda, trasferimento di ramo d’azienda e trasferimento di attività . 705
2. Ambito di applicazione della Direttiva 2001/23/CE ................ . 708
3. I caratteri del trasferimento, autonomia funzionale e preesistenza del ramo d’azienda. 711
4. L’azione per l’accertamento della nullità del trasferimento ............ . 715
5. Il contratto collettivo applicabile, trasferimento di azienda e trasferimento di attività . 717
CAPITOLO 3
IL RAPPORTO DI LAVORO CON ELEMENTI DI TRANSNAZIONALITÀ
di Luca Failla
1. La legislazione europea in materia di appalti, fornitura di servizi e organizzazione
del lavoro ........................................ . 723
INDICE SOMMARIO
XVII
2. Il distacco dei lavoratori nell’ambito della Direttiva 96/71/CE .......... . 728
3. Il ruolo della Direttiva 2014/67/UE e la sua attuazione in Italia (d.lgs. n. 136/2016) . 735
4. Le modifiche apportate alla Direttiva 96/71/CE da parte della Direttiva 2018/
957/UE e la sua attuazione in Italia (d.lgs. n. 122/2020) ............. . 741
5. Le problematiche connesse con la determinazione del trattamento retributivo dei
lavoratori in distacco .................................. . 747
6. Gli orientamenti espressi da parte delle autorità ispettive italiane e il ruolo degli
enti a livello internazionale .............................. . 749
7. La cooperazione amministrativa e l’effettività del sistema sanzionatorio identificato dalla normativa comunitaria ........................... . 753
8. L’importanza e il ruolo del Regolamento n. 593/2008 in materia di determinazione della legge applicabile ai contratti individuali di lavoro .......... . 757
9. La competenza giurisdizionale in materia di controversie riguardanti i contratti di
lavoro e la tutela giurisdizionale degli stessi..................... . 760
10. Gli orientamenti della giurisprudenza europea ................... . 764
CAPITOLO 4
LE VICENDE DELL’IMPRESA
4.1.
IL TRASFERIMENTO DI IMPRESA
4.1.1.
LA DIRETTIVA EUROPEA SUL TRASFERIMENTO DI IMPRESE.
PROFILI GENERALI
di Roberto Romei
1. L’impatto della disciplina europea sul diritto nazionale .............. . 771
2. La delimitazione della fattispecie ........................... . 774
3. Le procedure sindacali ................................. . 782
4. La continuazione del rapporto ed il mantenimento dei diritti .......... . 783
5. Il trasferimento dell’azienda in crisi ......................... . 788
4.1.2.
LE FONTI E LA GIURISPRUDENZA IN MATERIA
DI TRASFERIMENTO DI IMPRESA NELL’UNIONE EUROPEA
di Fabrizio Amendola
1. Le fonti e la giurisprudenza in materia di trasferimento di impresa nell’Unione
europea ......................................... . 794
2. I destinatari della Direttiva 2001/23/CE: datore di lavoro e lavoratore ..... . 797
3. Ambito oggettivo di applicazione e nozione di trasferimento di impresa .... . 800
3.1. L’entità economica organizzata ........................ . 801
3.2. La successione negli appalti .......................... . 806
INDICE SOMMARIO
XVIII
4. I requisiti del trasferimento .............................. . 815
5. Il rapporto di lavoro dopo il trasferimento ..................... . 817
6. Licenziamento, dimissioni e trasferimento d’impresa................ . 824
7. I profili di tutela collettiva............................... . 828
8. Il trasferimento e la crisi dell’impresa ........................ . 832
4.2.
I LICENZIAMENTI COLLETTIVI
4.2.1.
LA DISCIPLINA EUROPEA DEI LICENZIAMENTI COLLETTIVI.
PROFILI GENERALI
di Arturo Maresca, Roberta Rainone e Beatrice Rossilli
1. Premesse ......................................... . 839
2. Considerazioni preliminari sulle vicende legate alla cessazione e alla cessione
dell’attività di impresa ................................. . 841
3. L’ambito di applicazione della Direttiva 98/59/CE ................ . 843
4. Gli approdi della giurisprudenza della Corte di Giustizia sulla nozione di licenziamento: il licenziamento indiretto ......................... . 845
5. Il licenziamento collettivo per riduzione di personale ante l. n. 223/1991 e il
licenziamento individuale per motivo oggettivo plurimo ............. . 847
6. Le ricadute in termini di computo dei lavoratori nelle procedure di licenziamento
collettivo ex art. 24 l. n. 223/1991 .......................... . 849
6.1. Le contraddittorie conclusioni della Corte di Cassazione ......... . 849
7. Una diversa metodologia di analisi: valutazioni a contrario sulla fattispecie di
licenziamento collettivo ................................ . 851
7.1. Ancora sulla nozione di licenziamento indiretto: il trasferimento collettivo. 852
8. Trasferimento di azienda e licenziamenti collettivi. Considerazioni preliminari sul
punto di sovrapposizione tra le due fattispecie ................... . 854
8.1. Il tentativo di elusione della disciplina di riferimento e le sue ricadute nei
rapporti di lavoro ................................ . 856
4.2.2.
LE PROCEDURE DI INFORMAZIONE E CONSULTAZIONE E
DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO.
L’ATTUAZIONE DELLA DISCIPLINA COMUNITARIA IN ITALIA
di Stefano Bellomo, Gianluca Giampà e Flaminia De Giuli
1. Gli obblighi di informazione e consultazione nel diritto europeo. Base giuridica ed
evoluzione della disciplina procedurale dei licenziamenti collettivi........ . 860
2. Gli obblighi di informazione ............................. . 863
2.1. La nozione di « informazioni utili » (art. 2, par. 3, lett. a). Il contenuto
obbligatorio della comunicazione per iscritto (art. 2, par. 3, lett. b),
Direttiva citata) ................................. . 866
INDICE SOMMARIO
XIX
3. La fase di consultazione. Il contenuto obbligatorio della consultazione ..... . 868
4. Natura individuale o collettiva dei diritti di informazione e consultazione. La
sentenza Mono Car (C-12/08) ............................. . 870
5. Gli obblighi di informazione e consultazione nei gruppi di impresa. La nozione di
stabilimento ai sensi della direttiva. La giurisprudenza sugli obblighi della
controllante ....................................... . 871
6. La procedura di licenziamento collettivo. La notifica e il ruolo delle autoritÃ
pubbliche ........................................ . 873
6.1. (Segue) La disciplina del termine dilatorio degli effetti del licenziamento
collettivo ..................................... . 875
6.2. (Segue) Le esclusioni riferite ai licenziamenti collettivi determinati dalla
cessazione delle attività di uno stabilimento conseguente ad una decisione
giudiziaria .................................... . 876
7. La definizione dei « rappresentanti dei lavoratori » ai fini dell’applicazione degli
obblighi procedurali .................................. . 877
8. Le conseguenze sanzionatorie dell’inosservanza degli obblighi imposti in attuazione della Direttiva .................................. . 879
9. L’attuazione della normativa europea nell’ordinamento italiano ......... . 882
9.1. La nozione di licenziamento collettivo. Il campo di applicazione .... . 883
9.2. Gli obblighi di informazione e consultazione ................ . 887
9.3. La norma sui gruppi d’impresa (art. 4, comma 15-bis, l. n. 223/1991) . . 889
9.4. La procedura di licenziamento collettivo .................. . 890
9.5. Il sistema sanzionatorio contro i licenziamenti illegittimi ......... . 894
4.3.
LA TUTELA DALL’INSOLVENZA DEL DATORE DI LAVORO E
LE GARANZIE DEI CREDITI DEI LAVORATORI
di Adriano Patti
1. La direttiva sull’insolvenza del datore di lavoro: una nuova prospettiva del
rapporto di lavoro nella crisi d’impresa ....................... . 897
2. La tutela dei crediti retributivi ............................ . 904
2.1. La tutela dei crediti retributivi nei principali istituti della concorsualità . 906
2.1.1. (Segue): nel concordato preventivo ................ . 906
2.1.2. (Segue): nella liquidazione giudiziale................ . 909
2.2. La tutela procedimentale: l’accertamento dello stato passivo nella liquidazione giudiziale ................................. . 913
2.3. Il credito per T.f.r. e la sua evoluzione nella previdenza complementare . 921
2.4. Il credito per T.f.r. nella circolazione dell’azienda ............. . 927
3. La tutela dei crediti previdenziali........................... . 930
4. L’attuazione della disciplina comunitaria da parte dell’Italia ........... . 936
INDICE SOMMARIO
XX
PARTE QUARTA
LE RELAZIONI COLLETTIVE
CAPITOLO 1
LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA IN EUROPA
1.1.
ALLA RICERCA DEL “CONTRATTO COLLETTIVO†EUROPEO
di Alan C. Neal
1. Introduzione....................................... . 943
2. Un punto di partenza storico. Il contratto collettivo nelle economie di mercato
occidentali ........................................ . 946
3. L’emergere di un modello “socialista†per i contratti collettivi .......... . 952
4. Contratti collettivi nel contesto dell’impresa transnazionale............ . 960
5. Una metodologia dell’Unione Europea: gli accordi di dialogo sociale ...... . 964
6. Un “contratto collettivo†dell’Unione Europea? .................. . 971
1.2.
IL SISTEMA EUROPEO DELLE RELAZIONI SINDACALI
di Fausta Guarriello
1. I soggetti collettivi: sindacati e associazioni datoriali di carattere europeo ... . 975
2. La rappresentanza collettiva e la presenza nelle aziende.............. . 980
3. Dialogo tra le parti sociali a livello UE e relazioni contrattuali. I modelli di
contrattazione collettiva europea ........................... . 984
4. Le aree, i livelli ed i settori di contrattazione .................... . 988
5. L’art. 155 TFUE e l’attuazione degli accordi contrattuali. Il recepimento in
decisione del Consiglio europeo. Le procedure e le prassi nazionali....... . 991
6. Il contrasto del dumping sociale. I casi Viking e Laval............... . 993
7. Il contratto collettivo, il conflitto e la giurisprudenza della Corte di giustizia UE. 997
CAPITOLO 2
INFORMAZIONE, CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE
di Valeria Piccone e Lorenzo Mancini
1. Informazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori nell’Unione europea. 1003
2. La Direttiva 2009/38/CE sull’istituzione di un Comitato aziendale europeo (CAE)
e di una procedura per l’informazione e la consultazione dei dipendenti delle
imprese e dei gruppi di imprese di dimensione comunitaria ........... . 1010
3. La Direttiva 2001/86/CE e il Regolamento (CE) n. 2157/2001 sullo Statuto della
società europea relativamente al coinvolgimento dei lavoratori .......... . 1015
4. La Direttiva quadro 2002/14/CE sull’informazione e consultazione dei lavoratori. 1021
INDICE SOMMARIO
XXI
5. Informazione, consultazione e partecipazione .................... . 1024
6. Le sanzioni ....................................... . 1027
7. La giurisprudenza della Corte di giustizia UE ................... . 1029
APPENDICE
IN SEARCH OF THE EUROPEAN (UNION) “COLLECTIVE AGREEMENTâ€
di Alan C. Neal
1. Introduction ....................................... . 1035
2. A Historical Starting-Point. The Collective Agreement in “Western†Market
Economies ........................................ . 1038
3. The Emergence of a “Socialist†Model for “Collective Agreements†...... . 1044
4. “Collective Agreements†in the Context of Trans-National Enterprise ..... . 1051
5. A European Union Phenomenon: “Social Dialogue Agreements†........ . 1055
6. A European (Union) “Collective Agreement� ................... . 1062
Indice analitico ........................................ . 1067