Il presente studio recupera la nozione tradizionale di equità , riproponendo la teoria e la prassi elaborate da legisti e canonisti nel periodo dell’ius commune, e offrendo abbondante materiale come base per l’avvio di altri studi. Vengono, inoltre, presentate e distinte due sintesi teoriche del problema dell’equità . La prima trova la sua elaborazione concettuale più riuscita nel pensiero di Tommaso d’Aquino, in piena sintonia con la scienza giuridica del suo tempo. La seconda fu delineata con particolare chiarezza da Francisco Suárez. Queste due sintesi danno luogo a due nozioni diverse di equità , la cui mancata distinzione si trova alla base delle confusioni e aporie che segnano tuttora il concetto di aequitas canonica.
Siamo davanti a un lavoro fondamentale per ripensare l’equità , concetto tanto usato quanto incerto, in un momento nel quale si fa sentire il bisogno di una maggiore sensibilità giuridica. La riscoperta della dottrina giuridica classica dell’equità , alla luce del pensiero genuino dell’Aquinate, può aiutare non poco a realizzare un tale desiderio, e magari a ricostruire i ponti che un tempo permettevano un fecondo dialogo tra il diritto canonico e i diritti secolari.
INDICE SOMMARIO
Abbreviazioni ............................... . XV
Introduzione ................................ . XVII Parte Prima
L’EQUITÀ NEL DIRITTO CLASSICO
Capitolo I
IL PROBLEMA DELL’EQUITÀ
NEL DIRITTO CLASSICO
A. Il problema dell’equità negli autori pre-grazianei........ . 6
A.1. Ivo di Chartres (†1115) .................. . 6
A.2. Algero di Liegi (†1132) .................. . 19
A.2.a. Motivazioni dell’opera .............. . 19
A.2.b. Liber De Misericordia: l’allentamento ponderato
della disciplina ................... . 23
A.2.c. Liber De Iustitia: l’esercizio ponderato della
disciplina ...................... . 30
B. Il problema dell’equità negli autori del periodo classico.... . 35
B.1. Premessa: la ricostruzione storica tradizionale ..... . 37
B.2. La distinzione rigor-misericordia ............. . 42
B.2.a. Testi più ricorrenti nella Prima pars del Decreto. 43
B.2.b. Testi più ricorrenti nella Secunda pars del
Decreto ....................... . 59
B.2.c. Riferimenti alla misericordia fuori del Decreto . 72
i) Fonti civilistiche ................ . 72
ii) Decretali .................... . 74
B.3. La distinzione rigor-aequitas ................ . 75
B.3.a. Dalla misericordia all’aequitas? .......... . 77
B.3.b. Un’aequitas specificamente canonica? ...... . 84
i) L’aequitas in alcune materie miste ..... . 86
a) Il requisito della buona fede per la
prescrizione ................ . 88
b) L’efficacia dei pacta nuda ........ . 91
c) Diritto del matrimonio e della famiglia . 93
ii) L’aequitas nelle decretali: una categoria ormai
consolidata ................... . 94
B.3.c. La formazione della communis opinio...... . 99
i) L’equità del Corpus iuris civilis: visione
panoramica ................... . 100
a) Testi a favore dell’equità ........ . 101
b) Testi a favore del rigore ......... . 103
c) Le categorie della mens e della ratio legis. 105
ii) Il dibattito attorno alle leggi Placuit e Inter
aequitatem ................... . 107
a) Presentazione del problema ....... . 108
h) La soluzione della “scuola ortodossa†. . 109
iii) Alcuni chiarimenti .............. . 116
B.4. La subtilitas iuris ...................... . 120
B.5. La distinzione regola-eccezione .............. . 128
B.6. La distinzione verba-mens ................. . 135
B.6.a. Visione panoramica ................ . 137
B.6.b. I dibattiti attorno alla lex Non dubium (Cod.
1.14.5)........................ . 141
B.6.c. La dottrina maturata ............... . 145
B.7. Il problema della mancanza di diritto espresso ..... . 149
B.7.a. La decretale Ex parte (X.1.36.11) ........ . 150
B.7.b. De similibus ad similia .............. . 154
Capitolo II
LE SOLUZIONI DEL DIRITTO CLASSICO
A. L’interpretazione .......................... . 165
A.1. I generi di interpretazione ................. . 167
A.2. I sistemi graduali di autorità ............... . 171
B. Le facoltà del pastore: dispensatio, tolerantia, dissimulatio . . . 175
B.1. La dispensa ......................... . 175
B.1.a. La potestà di dispensare ............. . 178
B.1.b. La causa della dispensa .............. . 180
B.1.c. Effetti della dispensa ............... . 185
B.2. Tolerantia e dissimulatio .................. . 189
B.2.a. Alcuni esempi ................... . 191
B.2.b. Distinzione degli istituti ............. . 198
C. Le facoltà del giudice ....................... . 201
C.1. Non suo sensu, sed secundum iuris conscientiam iudicare. 202
C.1.a. Individuazione delle problematiche nelle glosse
al Decreto ..................... . 203
VIII INDICE SOMMARIO
C.1.b. L’approfondimento nella dottrina successiva . . 206
C.1.c. Alcune precisazioni ................ . 211
C.1.d. La conscientia iuris ................ . 214
C.2. Poenas relaxare ....................... . 218
C.2.a. Possibilità di attemperare le pene stabilite dalla
legge......................... . 218
C.2.b. Possibilità di punire condotte non previste dalla
legge......................... . 224
i) Gli argomenti di Giovanni d’Andrea ...... . 227
a) Quando c’è identità di ragione, non si parla in
senso stretto di estensione della legge. Commenti alle decretali Saepe (VI.1.9.1) e Si postquam (VI.1.6.33) .............. . 227
b) La legge penale può essere ritenuta favorevole.
Il favor animarum e il favor Ecclesiae nei
commenti alle decretali Quum inhibitio
(X.4.3.3), Ex tenore (X.4.17.14) e Sciant cuncti (VI.1.6.12) ................. . 230
c) Si estende la legge, ma non la pena. Commenti
alle decretali Quia nonnulli (X.1.3.43) e Dispendia (VI.1.3.3)............... . 233
ii) La critica del Panormitano ............ . 235
iii) Il problema dell’estensione delle leggi correttive e
la certezza della ratio ............... . 238
iv) È possibile estendere la legge ove c’è mera similitudine di ragione? Un commento di Innocenzo IV. 242
v) La considerazione della legge penale come
favorevole ...................... . 244
a) Tre regole simili ma diverse: Odia (VI, reg.
15), In poenis (VI, reg. 49), Quae a iure (VI,
reg. 34). .................... . 245
b) Il favor animae ................ . 247
c) Il favor Ecclesiae ............... . 249
C.2.c. Conclusione: il ruolo dell’equità in diritto penale ... . 250
D. L’arbitrato e altri mezzi di soluzione dei conflitti........ . 254
E. Il concetto di equità ........................ . 257
E.1. Equità , giustizia e diritto.................. . 257
E.2. Equità , ragionevolezza e diritto naturale......... . 266
E.3. Equità , misericordia e salus animarum .......... . 269
F. Conclusioni di questa prima parte ................ . 279
INDICE SOMMARIO IX
Parte Seconda
DUE SINTESI DEL PROBLEMA DELL’EQUITÀ
Capitolo III
L’EQUITÀ QUALE PARTE SOGGETTIVA DELLA VIRTÙ
DELLA GIUSTIZIA LEGALE
NEL PENSIERO DI TOMMASO D’AQUINO
A. La nozione di equità ........................ . 299
A.1. L’equità nel Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo. 299
A.1.a. L’equità come parte della giustizia ....... . 300
A.1.b. Diritto naturale e diritto positivo ........ . 306
A.1.c. La lex e l’intentio legis .............. . 308
A.2. L’epieikeia nel Commento all’Etica ............ . 311
A.2.a. Virtus, directio, oboedientia excellentior..... . 311
A.2.b. Il rapporto dell’epieikeia con la giustizia e con la
legge......................... . 313
i) L’aporia aristotelica .............. . 314
ii) Risoluzione dell’aporia: divisione della giustizia legale .................... . 315
iii) Il motivo dell’aporia: la generalità della legge. 316
iv) Il rimedio prudenziale: il rapporto tra gnome e epieikeia .................... . 317
v) La natura dell’epieikés, nell’intreccio tra diritto naturale e diritto positivo ......... . 318
A.2.c. La dignità della legge e la caratterizzazione dell’uomo epieikés .................. . 320
A.3. L’epieikeia-aequitas nella Summa Theologiae ...... . 322
A.3.a. L’equità è una parte soggettiva della giustizia . . 323
i) Se l’equità sia una virtù............ . 323
a) Obiezioni e risposte sulla linea della
tradizione ................. . 323
b) L’identificazione tra epieikeia e aequitas. 325
ii) Se l’equità sia giustizia ............ . 327
a) L’epieikeia quale parte soggettiva della
giustizia legale .............. . 328
b) L’epieikeia quale regola superiore degli
atti umani................. . 330
c) Tre coordinate per capire l’impostazione
tomistica: le nozioni di legge, giustizia e
bene comune ............... . 333
X INDICE SOMMARIO
A.3.b. L’equità non è una parte potenziale della
giustizia ....................... . 337
i) Le parti potenziali della giustizia ...... . 337
ii) I riferimenti all’epieikeia e all’aequitas ... . 339
a) L’equità come amicizia o affabilità ... . 339
b) È l’epieikeia una virtù potenziale della
giustizia? ................. . 341
c) Se è equità in senso stretto, allora è giustizia in senso stretto: l’esigibilitÃ
dell’equità ................. . 343
A.3.c. Equità e misericordia ............... . 347
i) La misericordia come virtù .......... . 347
ii) Il rapporto della misericordia con la giustizia. 349
iii) Giustizia e clemenza ............. . 350
A.3.d. Equità e carità ................... . 351
i) Carità ed equità hanno un oggetto e una regola
diversi ..................... . 353
ii) La legge della carità è lex perfectae libertatis. 355
iii) La carità è forma della giustizia, ma non la
trasforma in carità ............... . 359
A.3.e. Equità e obbligo in coscienza .......... . 363
i) L’obbligo in coscienza derivato dalla legge
giusta ...................... . 363
ii) Il collegamento con l’equità non sta nell’obbligo in coscienza, ma nella giustizia della legge. 365
iii) Fondamento dell’obbligatorietà in coscienza
del diritto positivo............... . 366
B. L’equità nella pratica ........................ . 368
B.1. L’osservanza della legge in genere ............ . 369
i) Se sia lecito recedere dalle parole della legge . . . 369
ii) L’osservanza degli statuti ............. . 373
B.2. L’osservanza della legge da parte del giudice ...... . 376
i) Il giudice deve giudicare secondo le leggi o secondo
ciò che gli sembri più equo? ........... . 377
a) Non conviene affidare tutto all’arbitrio del
giudice ..................... . 377
b) Si deve giudicare sempre secondo le leggi
scritte ...................... . 379
ii) Il giudice deve giudicare secondo quanto allegato
e provato in giudizio o secondo la verità che
conosca per altre vie? ............... . 381
iii) Può il giudice allentare le pene stabilite dalla
legge? ........................ . 387
INDICE SOMMARIO XI
B.3. L’osservanza della legge da parte del pastore ...... . 390
B.3.a. La potestà ordinaria di dispensa......... . 391
B.3.b. La suprema autorità e la plenitudo potestatis . . 393
Capitolo IV
L’EQUITÀ NELLA TRADIZIONE NORMATIVISTICA
A. Nuove coordinate culturali .................... . 400
A.1. Il sorgere della tradizione volontaristica ......... . 401
A.1.a. La legge e l’equità nel pensiero di Duns Scoto:
nuove coordinate ................. . 403
A.1.b. L’equità come la virtù dell’inosservanza della
legge......................... . 405
A.2. L’equità nella crisi conciliarista .............. . 406
A.3. Un tomismo “aggiornato†................. . 411
A.3.a. Antonino di Firenze................ . 411
A.3.b. Tommaso de Vio ................. . 412
A.4. L’eredità dell’Umanesimo giuridico ........... . 415
B. La sintesi suareziana: l’equità come eccezione all’obbligo in
coscienza imposto dalla legge ................... . 430
B.1. Una diversa prospettiva: l’obbligo in coscienza ..... . 431
B.2. Una diversa nozione della legge e del suo ruolo .... . 434
B.3. Una diversa accezione della giustizia ........... . 440
B.4. Un’equità essenzialmente diversa ............. . 442
B.4.a. Il sistema suareziano attorno alla mutazione della
legge......................... . 443
B.4.b. L’essenza dell’equità ............... . 450
C. Canonisti e moralisti, tra Aequitas e Epieikeia ......... . 454
C.1. Sviluppi in teologia morale ................ . 455
C.1.a. Leonardo Lessio .................. . 455
C.1.b. Paul Laymann ................... . 457
C.1.c. Consolidazione della nozione suareziana di epieikeia nella manualistica .............. . 460
C.1.d. La Summula di Giuseppe D’Annibale ..... . 462
C.2. Sviluppi in diritto canonico ................ . 465
C.2.a. Il progressivo influsso della teologia morale . . . 466
C.2.b. I primi sistemi di diritto canonico........ . 470
i) Il metodo Pirhing ............... . 470
ii) La consolidazione della nuova sistematica . . 474
C.2.c. Verso la codificazione............... . 481
XII INDICE SOMMARIO
Parte Terza
L’EQUITÀ AI TEMPI DEI CODICI
Capitolo V
L’EQUITÀ TRA LE INCERTEZZE
DELLA CANONISTICA CODICIALE:
LA FORMAZIONE DEL CONCETTO DI AEQUITAS CANONICA
A. L’equità nella canonistica intercodiciale ............. . 488
A.1. La separazione dell’equità dall’epieikeia ......... . 488
A.2. La separazione dell’equità dalla giustizia ........ . 494
A.2.a. La teoria di Arthur Vermeersch: un’equità parte
potenziale della giustizia, intermedia tra giustizia
e carità ....................... . 494
i) Formulazione della teoria........... . 494
ii) Fondamentazione nelle opere di Aristotele e
San Tommaso ................. . 496
A.2.b. Rilievi critici: se è vera equità , è vera giustizia. . 497
A.2.c. Influsso della teoria ................ . 499
A.3. La separazione dell’aequitas canonica dall’equità in
genere ............................ . 500
A.3.a. Formulazione della teoria ............ . 502
A.3.b. Fondamenta della teoria ............. . 505
A.3.c. Giustificazione ................... . 511
A.3.d. Problemi che suscita ............... . 513
i) L’identificazione dell’equità con la flessibilità . 513
ii) La dimenticanza dell’equità naturale .... . 517
A.3.e. Conclusione critica: l’equità quale punto d’incontro dei due diritti ................. . 522
A.4. Verso una “teologizzazione†dell’aequitas canonica ... . 525
A.4.a. Due affermazioni attorno alla revisione del
Codice ....................... . 525
A.4.b. Un’equità cristiana ................ . 527
A.4.c. Un approfondimento teologico nella nozione di
equità ........................ . 530
i) Rispettare la specificità della scienza giuridica. 531
ii) Un’approfondimento teologico alla luce del
Dottore Comune................ . 533
B. L’equità dopo il Codice del 1983................. . 540
B.1. L’equità nel Codice..................... . 540
B.1.a. I riferimenti espressi ............... . 541
B.1.b. Il realismo del Codice: gli istituti processuali
come manifestazione e garanzia di equità ... . 544
B.1.c. Le facoltà del pastore ............... . 547
INDICE SOMMARIO XIII
B.1.d. Le facoltà del giudice ............... . 550
B.2. L’equità nella dottrina ................... . 554
B.3. L’equità nella giurisprudenza ............... . 562
B.3.a. Premessa: il ruolo essenziale della giurisprudenza
per l’oggettivizzazione dell’equità giudiziaria e
per la formazione nell’equità degli operatori del
diritto ........................ . 562
B.3.b. I riferimenti all’equità in alcune sentenze e decreti della Rota Romana e della Segnatura
Apostolica ..................... . 564
i) Ubi ius non invenitur expressum ...... . 565
ii) Questioni lasciate alla discrezionalità del giudice o del pastore ............... . 570
iii) Interpretazione estensiva ........... . 573
iv) Interpretazione benigna e misericordiosa delle norme...................... . 574
v) Decisioni contro il “senso di equità â€..... . 577
B.4. Conclusione ......................... . 578
(Ri)Epilogo................................. . 583
Bibliografia ................................. . 609
A. Fonti normative ......................... . 609
B. Fonti magisteriali ........................ . 610
C. Giurisprudenza .......................... . 611
C.1. Della Rota Romana..................... . 611
C.2. Della Segnatura Apostolica................. . 612
D. Altre fonti ............................ . 613
E. Autori ............................... . 614