INDICE-SOMMARIO
Introduzione ................................... . XIII CAPITOLO I
I CREDITORI DI IMPRENDITORE IN CRISI:
IL PROBLEMA
1. Credito e impresa ............................. . 3
1.1. Le peculiarità del credito all’impresa .............. . 3
1.2. La tutela del diritto di credito. ................. . 9
1.3. (Segue) Dalla tutela individuale alla tutela collettiva: il cambio di
paradigma imposto dalla crisi del debitore-imprenditore . . . 17
2. I creditori nell’odierno sistema di regolazione della crisi d’impresa e
dell’insolvenza ............................... . 24
2.1. L’evoluzione del diritto della crisi e la diversa concezione del
ruolo dei creditori......................... . 24
2.2. Dalla colpa del “fallito†alla fisiologia della crisi d’impresa . . 26
2.3. La continuità aziendale come valore .............. . 31
2.4. La valorizzazione dell’autonomia negoziale per la risoluzione della
crisi d’impresa e il ruolo dell’autorità giudiziaria. ....... . 38
2.5. I più recenti interventi normativi: la tempestiva rilevazione e
gestione della crisi......................... . 52
2.6. (Segue) I poteri di iniziativa dei creditori nelle procedure
negoziali .............................. . 57
2.7. (Segue) Il dovere delle parti di agire secondo buona fede e
correttezza negli strumenti e nelle procedure di risoluzione della
crisi e dell’insolvenza (rinvio) .................. . 66
3. Le procedure concorsuali e l’interesse “prioritario†dei creditori . . . 72
3.1. I riflessi della crisi dell’impresa su una molteplicità di interessi. 72
3.2. L’interesse prioritario dei creditori: interesse collettivo o plurimi
interessi particolari?........................ . 85
4. Le specificità dei creditori professionali nelle ristrutturazioni d’impresa:
banche e credit servicers ......................... . 89
5. Il problema................................. . 97
CAPITOLO II
BUONA FEDE E COOPERAZIONE DEL CREDITORE NEL RAPPORTOOBBLIGATORIO DI DIRITTO COMUNE
1. Il comportamento del creditore nel rapporto obbligatorio fra libertà e
vincoli.................................... . 103
2. Buona fede e correttezza nel rapporto obbligatorio ......... . 105
2.1. La buona fede oggettiva ..................... . 105
2.2. (Segue) Buona fede e correttezza come espressione di un principio solidaristico ......................... . 109
2.3. (Segue) La portata applicativa della buona fede oggettiva: la
funzione “interpretativa†e la funzione “integrativaâ€. .... . 112
2.4. Il comportamento secondo correttezza del creditore ai sensi
dell’art. 1175 c.c .......................... . 118
2.5. Buona fede e correttezza nell’esecuzione del contratto: l’exceptio
doli, la Verwirkung e il più generale divieto di abuso del diritto con
riguardo alla posizione del creditore nel rapporto obbligatorio. 121
2.6. La buona fede nelle trattative negoziali ............ . 130
2.7. (Segue) I doveri informativi a carico delle parti ........ . 134
3. La cooperazione del creditore all’adempimento: da onere a obbligo? . 138
4. Il divieto di abuso del diritto da parte del creditore ......... . 145
5. I rischi del ricorso a clausole generali e l’importanza della prevedibilitÃ
nel diritto della crisi d’impresa ..................... . 150
6. Conclusioni................................. . 155
CAPITOLO III
IL CREDITORE DI IMPRENDITORE IN CRISI:
I DIVIETI
1. Il creditore dell’imprenditore in crisi: i limiti all’autotutela ..... . 163
2. (Segue) I tentativi di ristrutturazione in bonis fuori dagli strumenti
regolati dal codice della crisi....................... . 168
3. Il divieto di aggravare il dissesto dell’imprenditore. ......... . 170
4. L’aggravamento del dissesto mediante concessione di finanziamenti . 173
4.1. La responsabilità per concessione di credito a imprese in crisi. 173
4.2. (Segue) La concessione “scorretta†di credito ......... . 180
4.3. Il bisogno di liquidità dell’imprenditore in crisi reversibile . . 186
4.4. (Segue) Le “esposizioni oggetto di concessione†secondo la
normativa prudenziale ...................... . 190
5. L’aggravamento del dissesto mediante interruzione di finanziamenti . 195
5.1. L’interruzione arbitraria e improvvisa dei contratti di finanziamento. 195
5.2. Il divieto di revoca degli affidamenti bancari in conseguenza
dell’avvio della composizione negoziata ............ . 198
6. Conclusioni................................. . 201
X INDICE-SOMMARIO
CAPITOLO IV
IL CREDITORE DI IMPRENDITORE IN CRISI:
I DOVERI
1. Il contesto di generalizzata responsabilizzazione dei creditori di imprenditore in crisi: una sintesi ...................... . 207
2. (Segue) I creditori finanziari fra comportamento spontaneo, buone
prassi e autodisciplina .......................... . 210
3. I doveri del creditore nelle trattative e nello svolgimento delle procedure concorsuali .............................. . 216
3.1. La buona fede e correttezza ................... . 216
3.2. La leale collaborazione quale fonte di doveri ulteriori e rafforzati
rispetto alla buona fede...................... . 219
3.3. (Segue) La leale collaborazione come strumento di valorizzazione dell’autonomia negoziale. .................. . 221
4. I rischi connessi a doveri dal contenuto generico e i possibili contemperamenti ................................... . 224
4.1. La regolazione mediante ricorso a clausole generali. ..... . 224
4.2. I contemperamenti: (a) il fine del perseguimento dell’interesse
prioritario dei creditori. ..................... . 226
4.3. (Segue) La definizione dell’interesse collettivo dei creditori. Il
principio dell’assenza di pregiudizio .............. . 229
4.4. I contemperamenti: (b) la maggiore stabilità delle soluzioni
negoziali ampiamente condivise ................. . 232
4.5. I contemperamenti: (c) la collaborazione tra creditori. ... . 233
5. I doveri nella composizione negoziata ................. . 237
5.1. Gli obblighi di più attiva cooperazione............. . 237
5.2. La rinegoziazione dei contratti ad esecuzione continuata o periodica su invito dell’esperto ................... . 242
6. I doveri di allerta di banche, intermediari finanziari e creditori pubblici
qualificati .................................. . 247
7. Il concreto operare dei doveri di cooperazione. ........... . 251
8. (Segue) La portata operativa della cooperazione dei creditori nelle diverse
fasi: le trattative e il momento di adesione o rigetto della proposta . . 252
8.1. La leale collaborazione nelle trattative: la partecipazione effettiva alle negoziazioni ........................ . 252
8.2. (Segue) L’importanza della tempestività della risposta e di riscontri non standardizzati .................... . 255
8.3. (Segue) I doveri informativi e di avviso............. . 257
8.4. L’obbligo di riservatezza ..................... . 261
8.5. La fase di adesione o rigetto della proposta. ......... . 264
9. (Segue) La più intensa cooperazione imposta ai creditori professionali. 273
9.1. La rilevanza delle regole in materia di crediti deteriorati per la
definizione della razionalità economica delle banche durante le
ristrutturazioni ........................... . 273
INDICE-SOMMARIO XI
9.2. I doveri informativi a fronte dell’esternalizzazione della funzione
di recupero o della cessione dei crediti deteriorati. ..... . 284
9.3. La legittimità della cessione del credito in pendenza di trattative
prodromiche alla ristrutturazione dell’impresa in crisi. ... . 292
10. Il momento genetico dei doveri di cooperazione in capo ai creditori. 294
10.1. I presupposti per la configurazione della fattispecie ..... . 294
10.2. (Segue) La definizione di “trattativa†per l’applicazione dei
doveri di cooperazione ...................... . 297
11. Le conseguenze del mancato adempimento dei doveri di cooperazione. 300
12. (Segue) La violazione del dovere di leale collaborazione nelle trattative. 302
13. Riflessioni conclusive: la leale collaborazione come dovere “procedimentale†.................................. . 306
Bibliografia .................................... . 311
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