1. Cenni introduttivi pag. 5
2. Le altre ipotesi di risoluzione di diritto per inadempimento: la clausola risolutiva espressa pag. 6
3. Il termine essenziale pag. 11
3.1. La disponibilità dell’effetto risolutivo, dopo che sia scaduto il termine essenziale pag. 13
3.2. Il rapporto tra la domanda di accertamento dell’avvenuta risoluzione di diritto e la domanda di risoluzione giudiziale ai sensi dell’art. 1453 c.c. pag. 14
4. La diffida ad adempiere: nozione di inadempimento e di ritardo nell’adempimento pag. 18
5. La “non scarsa importanza” dell’inadempimento nella fattispecie di diffida ad adempiere pag. 20
5.1. Ilmomento in cui deve sussistere la gravità dell’inadempimento pag. 21
5.2. Il significato della “non scarsa importanza dell’inadempimento” ai sensi dell’art. 1455 c.c. pag. 22
5.3. La necessità di valutare la “causa in concreto” ai fini dello scioglimento automatico del contratto pag. 22
6. Le diverse situazioni in cui può trovarsi il creditore al momento della diffida ad adempiere pag. 31
7. La possibilità, per il debitore, di far valere una “causa di giustificazione” pag. 32
8. La non rifiutabilità della prestazione dopo l’assegnazione al debitore di un termine di adempimento ai sensi dell’art. 1454 c.c. pag. 36
8.1. La non revocabilità (o modificabilità) della diffida ad adempiere. Altre preclusioni per il diffidante pag. 37
9. La risoluzione di diritto, a seguito di diffida, e la possibilità di formulare il recesso ex art. 1385, comma 2, c.c. (giurisprudenza fino al 2009) pag. 40
9.1. Le diverse tesi pag. 40
9.2. Sulla irrinunciabilità dell’effetto risolutorio derivante da diffida ad adempiere: Cass., Sez. un., n. 553/2009 pag. 42
9.3. Successivi orientamenti conformi e difformi pag. 43
10. La non rilevabilità d’ufficio della diffida ad adempiere pag. 50
11. La natura della diffida ad adempiere: premessa pag. 51
11.1. La funzione “satisfattiva” e “sanzionatoria” della diffida ad adempiere pag. 51
12. La tecnica redazionale dell’atto di diffida ad adempiere pag. 52
13. La forma scritta per la diffida ad adempiere pag. 61
13.1. La forma della procura per la diffida ad adempiere pag. 61
13.2. La ratifica della diffida ad adempiere formulata dal falso rappresentante pag. 63
14. La dichiarazione del debitore di non voler adempiere (art. 1219, n. 2, c.c.) e la diffida ad adempiere pag. 71
15. La volontà stragiudiziale
del creditore di volere addivenire alla risoluzione del contratto (la c.d. “diffida implicita”) pag. 73
16. La diffida nei singoli contratti pag. 76
16.1. I contratti collegati pag. 76
16.2. Il preliminare di compravendita e la diffida ad adempiere: la mancata indicazione del notaio pag. 77
16.3. La fissazione di un congruo termine, nel contratto di appalto, da parte del committente pag. 77
16.4. Il contratto d’opera pag. 79
16.5. La locazione di un immobile ad uso non abitativo: ipotesi in cui il contratto può risolversi ex art. 1454 c.c. pag. 81
16.6. Il fallimento del contraente e la non ammissibilità della successiva diffida ad adempiere da parte del creditore pag. 81
L’AUTORE
Giovanni Iorio
Professore associato (abilitato alla prima fascia) di Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università di Milano - Bicocca. È autore di monografie, e-book, articoli, saggi, note a sentenza, in tema di diritto di famiglia, contratti, responsabilità civile, enti non profit.
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