1. I concetti e le norme fondamentali pag. 7
1.1. Il gender pag. 7
1.2. Gender based violence pag. 8
1.3. Violenza di prossimità pag. 12
1.4. Il bene giuridico tutelato: l’autodeterminazione di genere nelle relazioni di prossimità pag. 14
1.5. I reati di genere come categoria unitaria e le suddivisioni interne alla categoria sulla base della
obiettività giuridica pag. 14
1.6. Focus sui delitti relazionali pag. 17
1.7. L’estensione della tutela alla dimensione delle pari opportunità : nell’impiego privato... pag. 19
1.8. ... e nell’impiego pubblico pag. 20
2. Le indagini pag. 24
2.1. La ricezione e la trasmissione della notizia di reato pag. 24
2.2. Le reti antiviolenza territoriali pag. 24
2.2.1. La natura giuridica delle reti antiviolenza pag. 25
2.3. Il percorso delineato dal D.P.C.M. del 24 novembre 2017 pag. 26
2.4. La tutela di genere in sede di richiesta di archiviazione pag. 30
2.4.1. L’importanza e l’inderogabilità dell’avviso ex articolo 408, comma
3-bis, del codice di procedura penale pag. 30
2.4.2. L’analisi della motivazione della richiesta del P.M. pag. 33
2.4.3. La tendenziale preferibilità per l’instaurazione del contraddittorio nei casi dubbi pag. 35
3. La formazione della prova pag. 42
3.1. La tutela nella formazione della prova: l’incidente probatorio speciale pag. 42
3.2. La direttiva 2012/29/UE pag. 42
3.3. Il funzionamento pratico del sistema e i cosiddetti ponti procedurali pag. 43
3.4. L’ascolto della vittima di genere minorenne pag. 46
3.5. L’ascolto della vittima di genere inferma di mente pag. 50
3.6. L’ascolto della vittima di genere maggiorenne pag. 51
3.7. L’incidente probatorio fuori termine pag. 54
3.8. La revoca dell’incidente probatorio pag. 55
4. La tutela cautelare pag. 59
4.1. Metodologia dell’intervento cautelare: le indicazioni sovranazionali pag. 59
4.1.1. Misure cautelari tempestive: la priorità nell’assegnazione e nella trattazione dei fascicoli di
violenza di genere pag. 59
4.1.2. Misure cautelari permeanti: il divieto di avvicinamento alla persona offesa pag. 61
4.1.3. Misure cautelari “evolutive†pag. 64
4.2. La valutazione del rischio recidiva ai fini della scelta e della variazione della misura pag. 67
4.3. I protocolli di risk assessment pag. 69
4.3.1. Il monitoraggio multi-istituzionale sulla protezione della vittima pag. 70
4.3.2. Tabella per l’individuazione del rischio di recidiva e di escalation nella violenza di genere pag. 72
4.4. La richiesta di revoca o di modifica della misura da parte del preposto pag. 76
5. La tutela della vittima dopo la condanna e le misure di prevenzione pag. 80
5.1. Il “difficile†rapporto dei reati di genere con la non punibilità per particolare
tenuità e l’estinzione del reato per condotte riparatorie pag. 80
5.2. Il patteggiamento in indagini con pena sospesa: rischi e criteri di valutazione pag. 82
5.3. Le misure di prevenzione. Le novità introdotte dalla legge 17 ottobre 2017, n. 161 pag. 84
5.3.1. Il soggetto indiziato di stalking come categoria di “pericolosità qualificata†pag. 84
5.3.2. Raccordo tra tutela cautelare e tutela prevenzionale pag. 85
5.4. La misura di sicurezza speciale ex 609-nonies, comma 3, del codice penale pag. 86
5.5. Le opzioni trattamentali del sex offender nell’esecuzione della pena (cenni) pag. 88
6. Il risarcimento del danno da violenza di genere pag. 91
6.1. Il danno non patrimoniale da violenza di genere pag. 91
6.2. Criteri di liquidazione pag. 92
6.3. Il danno da discriminazione per ragioni legate al genere pag. 93
6.4. L’indennizzo statale per le vittime di reati intenzionali violenti pag. 95
6.5. La legge sugli orfani di femminicidio pag. 96
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