INDICE SOMMARIO
CAPITOLO I
GENESI ED EVOLUZIONE
DELLA SOCIETÀ CD. IN HOUSE
1. Premessa .................................. . 3
2. Quadro di sintesi sugli interessi rilevanti ................ . 5
3. La società in house nella giurisprudenza comunitaria: breve excursus. 7
3.1. Concorrenza per il mercato ed autodeterminazione dell’amministrazione pubblica ......................... . 11
4. La giurisprudenza successiva al precedente Teckal .......... . 16
5. Il fenomeno dell’in house providing nell’ordinamento interno.... . 20
6. Le derive applicative dell’in house sulla nozione di rapporto
interorganico ................................ . 24
7. Sulla difficile convivenza con il diritto societario ........... . 27
7.1. Inammissibilità dell’in house o società singolare? ....... . 30
8. L’affidamento in house nelle direttive nn. 23, 24 e 25 del 2014... . 32
8.1. Continuità e novità rispetto alla giurisprudenza comunitaria
sull’in house providing ....................... . 33
8.2. Relazione interorganica ed unitarietà in senso economico dell’operatore di mercato ........................ . 37
9. Il nuovo Codice degli appalti e la regolamentazione del fenomeno
dell’in house ................................ . 40
10. Le società in house nel nuovo testo unico sulle società partecipate. . 42
10.1. Una regolamentazione incentrata sulla società in house .... . 44
CAPITOLO II
IL CONTROLLO ANALOGO NELLA CONCEZIONE
CD. PUBBLICISTICA E NELLA CONCEZIONE
CD. PRIVATISTICA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE
1. Controllo analogo e rapporto interorganico: la teoria del patrimonio
dedicato .................................. . 49
1.1. Continuità con i principi del riformato diritto societario ... . 55
2. Superamento della qualificazione della società in house come patrimonio dedicato dell’amministrazione aggiudicatrice ........... . 61
3. Sul significato metaforico del controllo cd. analogo e relazione
intersoggettiva ............................... . 70
4. La concezione pubblicistica: controllo analogo come rapporto
gerarchico-autoritativo. Premessa .................... . 79
4.1. Argomenti a sostegno: la concezione cd. funzionale della societÃ
in house ............................... . 83
5. Contro il carattere singolare della società in house: predeterminazione
del tipo sociale ed applicazione della normativa societaria...... . 94
6. Segue: limiti all’autonomia statutaria e conformità al tipo sociale . . . 102
7. Conclusione: la società in regime di in house providing non è un nuovo
tipo sociale ................................. . 104
7.1. Società in house tra regole organizzative di diritto comune e
perseguimento dell’interesse sociale ............... . 106
8. Trade-off tra società in house ed azienda speciale: spunti per negare
l’associazione del controllo analogo ad un’ingerenza di tipo
autoritativo-gerarchica sulla gestione .................. . 109
CAPITOLO III
ELEMENTI PER UNA CONCEZIONE
FUNZIONALE DEL CONTROLLO ANALOGO
1. Controllo analogo come controllo pubblico .............. . 121
2. Il controllo analogo come species del controllo pubblico: ipotesi ricostruttiva e conseguenze applicative ................... . 127
3. Il carattere speciale del controllo analogo e le discriminazioni con il
controllo pubblico............................. . 134
4. Sulla concezione funzionale del controllo analogo .......... . 141
5. Sui profili della relazione di controllo analogo nella società in house. Rinvio .................................... . 147
CAPITOLO IV
ELEMENTI DELLA FATTISPECIE
DEL CONTROLLO ANALOGO
1. Il controllo analogo come esercizio dell’influenza determinante... . 153
1.1. L’esercizio dell’influenza determinante nel diritto antitrust: affinità con la nozione di controllo analogo ............ . 155
1.2. Sui limiti ad un parallelismo tra il controllo analogo ed il
controllo antitrust ......................... . 160
2. Influenza sugli atti di alta gestione: eterodirezione della societÃ
partecipata ................................. . 163
2.1. Sul controllo analogo delle decisioni strategiche e significative. 169
X INDICE SOMMARIO
2.2. Controllo analogo come influenza sull’attività concessa in affidamento diretto: critica ....................... . 179
3. Il controllo analogo come determinazione delle sole decisioni relative
alla gestione commerciale: critica. Rilevanza anche delle decisioni di
finanza straordinaria ........................... . 186
3.1. Elementi qualitativi e quantitativi nella definizione dell’ampiezza
dell’influenza determinante .................... . 196
3.2. Segue: obiettivi strategici e decisioni significative. Superamento
dell’interpretazione letterale ................... . 204
4. Il carattere determinante dell’influenza esercitata dall’amministrazione
aggiudicatrice ............................... . 205
4.1. Omologazione del carattere determinante con quello dominante:
confutazione ............................ . 205
4.2. La tesi della ridotta intensità dell’influenza determinante... . 209
4.3. La diversa considerazione dell’influenza determinante esercitata
dall’amministrazione aggiudicatrice ............... . 216
5. Strumenti di esercizio del controllo analogo: i caratteri della precostituzione formale e della durevolezza del controllo ........... . 220
5.1. Le tecniche di precostituzione del potere di controllo fondate su
clausole statutarie ......................... . 225
6. L’attribuzione statutaria di competenze decisionali in favore del socio
pubblico: la derogabilità degli artt. 2380-bis e 2409-novies c.c. Premessa .................................. . 230
7. Le due variabili nello spiegamento dell’autonomia statutaria: a) categorie di atti rispetto ai quali opera la derogabilità .......... . 239
7.1. b) l’organo cui sono assegnate le competenze decisionali predeterminate dallo statuto: l’assemblea sovrana nella società in
house................................. . 246
8. La devoluzione statutaria del potere all’organo cd. extrasociale... . 253
9. Istituzione di centro decisionale esterno: analisi delle ragioni di
opportunità ................................. . 263
9.1. Natura e funzionamento dello (pseudo) organo extrasociale . . 266
9.2. Il carattere congiunto dell’influenza tra unanimità e
maggioranza ............................ . 271
9.3. La presenza di una componente rappresentativa nell’esercizio
congiunto del controllo analogo ................. . 286
9.4. Condivisione del piano imprenditoriale e controllo congiunto
delle amministrazioni aggiudicatrici ............... . 290
9.5. Il consorzio-holding come tecnica di esercizio congiunto del
controllo analogo.......................... . 299
9.6. La devoluzione del controllo analogo all’organo extrasociale
nella s.r.l. .............................. . 306
9.7. Natura dei poteri dai quali deriva l’esercizio del controllo
analogo ............................... . 312
10. Dal controllo analogo al coordinamento ................ . 316
INDICE SOMMARIO XI
11. Il fondamento contrattuale del controllo analogo ........... . 319
11.1. Sul ruolo della previsione contrattuale del controllo analogo . 324
11.2. Tipologie di contatti giuridicamente rilevanti: i contratti di
servizio ............................... . 327
CAPITOLO V
IL CONTROLLO ANALOGO NEL DIRITTO SOCIETARIO:
OSSERVAZIONI CONCLUSIVE
1. Controllo analogo ed interesse della società in house......... . 337
2. Cenni ad una questione parallela: l’interesse della società appartenente
al gruppo .................................. . 339
3. Il controllo analogo come ipotesi di concorso decisionale ..... . 344
4. Rilevanza espansiva della fattispecie del controllo analogo? ..... . 350
Indice degli autori ................................ . 357
Indice della giurisprudenza ........................... . 403
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