L’opera, dopo aver esaminato alcuni degli strumenti giuridici tradizionalmente posti a presidio di soggetti disabili, analizza se e in quale misura la legge n. 112/2016 (nota come “legge sul dopo di noiâ€) abbia contribuito a risolvere le numerose questioni controverse che, nel corso del tempo, sono sorte in relazione ai negozi destinatori da essa previsti (trust; atto di destinazione ex art. 2645-ter c.c.; affidamento fiduciario). L’attenzione si sposta poi sulle problematiche applicative legate a tali negozi, quando questi coinvolgano soggetti in tutto o in parte incapaci d’agire e la disciplina fiscale di favore prevista da tale legge. Completano il lavoro la disamina di due temi delicati che la legge ha del tutto omesso di affrontare: quello del negozio destinatorio lesivo dei diritti dei creditori del disponente (con l’analisi dei rimedi a disposizione di costoro, come il pignoramento diretto ex art.2929-bis c.c. e l’azione revocatoria) e quello del negozio destinatorio lesivo dei diritti dei legittimari del disponente (con ampi riferimenti agli strumenti di tutela rappresentati, in questo caso, dal divieto di pesi e condizioni sulla legittima ex art.549 c.c. e dall’azione di riduzione).
INDICE SOMMARIO
Introduzione ...................................... . XI CAPITOLO 1
STRUMENTI GIURIDICI TRADIZIONALI PER LA TUTELA
DEL SOGGETTO DEBOLE
1. Il curatore speciale dei beni donati o relitti mortis causa ......... . 1
2. La sostituzione fedecommissaria ....................... . 7
2.1. Il fedecommesso testamentario .................... . 7
2.1.1. Cenni sul fedecommesso testamentario assistenziale ... . 7
2.1.2. Raffronto fra trust e fedecommesso testamentario .... . 13
2.2. Il fedecommesso nella donazione .................. . 18
3. La disposizione liberale a favore di un terzo gravata da un modus, un legato
obbligatorio o una condizione risolutiva .................. . 20
3.1. Premessa ................................ . 20
3.2. Ipotesi in cui la prestazione di assistenza è oggetto di un modus o di
un legato obbligatorio ......................... . 20
3.3. Ipotesi in cui la prestazione di assistenza è evento dedotto in una
condizione risolutiva .......................... . 22
4. L’indicazione del futuro tutore o amministratore di sostegno ...... . 22
CAPITOLO 2
CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA LEGGE N. 112/2016
1. La controversa rilevanza civilistica della legge ............... . 25
1.1. Premessa ................................ . 25
1.2. La legge e i negozi destinatori testamentari ............ . 28
1.3. La legge e il trust ............................ . 31
1.3.1. La questione dell’ammissibilità o meno del trust interno . 31
1.3.2. La legge e il trust autodichiarato .............. . 40
1.4. La legge e l’atto di destinazione ................... . 52
1.4.1. La legge e l’atto di destinazione testamentario ...... . 52
1.4.2. La legge e l’atto di destinazione autodichiarato ...... . 57
V
1.4.3. La legge e l’oggetto dell’atto di destinazione ....... . 65
1.4.4. La legge e i beneficiari finali dell’atto di destinazione . . . 72
1.5. La legge e l’affidamento fiduciario .................. . 78
1.5.1. La questione dell’ammissibilità o meno dell’affidamento
fiduciario ............................ . 78
1.5.2. La legge e l’affidamento fiduciario autodichiarato .... . 87
CAPITOLO 3
I NEGOZI DESTINATORI RIENTRANTI
NELL’AMBITO APPLICATIVO DELLA LEGGE N. 112/2016
1. Premessa .................................... . 90
2. La forma del negozio destinatorio ...................... . 92
2.1. Nel caso di atto di destinazione ................... . 92
2.1.1. Il dibattito relativo alla funzione dell’atto pubblico nella
previsione dell’art. 2645-ter c.c. ............... . 92
2.1.2. L’art. 6, comma 3, lettera a) l. n. 112/2016 ........ . 95
2.2. Nel caso del trust ............................ . 95
2.2.1. La forma del trust in base alla Convenzione ........ . 95
2.2.2. La forma del trust dopo l’entrata in vigore dell’art. 2645-ter c.c. ............................... . 96
2.2.3. L’art. 6, comma 3, lettera a) l. n. 112/2016 ........ . 97
2.3. Nel caso dell’affidamento fiduciario ................. . 97
2.3.1. La forma dell’affidamento fiduciario in generale ..... . 97
2.3.2. La forma dell’affidamento fiduciario dopo l’entrata in vigore
dell’art. 2645-ter c.c. ..................... . 98
2.3.3. L’art. 6, comma 3, lettera a) l. n. 112/2016 ........ . 98
3. Il soggetto disponente ............................. . 98
3.1. Premessa ................................ . 98
3.2. Applicabilità della legge anche ai conferimenti che siano effettuati,
dopo la stipula del negozio destinatorio, dal disponente o da
soggetti terzi .............................. . 99
3.3. Se il soggetto disponente debba o meno essere genitore del disabile
grave ................................... . 101
3.4. Se il soggetto disponente possa o meno essere un disabile grave . 102
3.5. Se il soggetto disponente possa o meno essere anche gestore dei
beni destinati (rinvio) ......................... . 105
4. Il soggetto gestore ............................... . 105
4.1. Premessa ................................ . 105
4.2. I soggetti che possono assumere l’ufficio di gestore ........ . 106
4.3. I meccanismi idonei a consentire l’avvicendamento nell’ufficio di
gestore .................................. . 110
4.3.1. Individuazione del soggetto che ha il potere di nomina e di
revoca del gestore ....................... . 110
INDICE SOMMARIO
VI
4.3.2. Se la revoca del gestore richieda o meno una giusta causa . 114
4.3.3. Se in caso di cessazione del gestore dall’ufficio i beni destinati passano automaticamente o meno al nuovo gestore . . 116
4.4. Le finalità del negozio e gli obblighi del gestore .......... . 125
5. Il soggetto preposto al controllo del gestore ................ . 128
5.1. Premessa ................................ . 128
5.2. I soggetti che possono assumere l’ufficio di controllore ..... . 129
5.3. I meccanismi idonei a consentire l’avvicendamento nell’ufficio di
controllore ............................... . 130
5.3.1. Individuazione del soggetto che ha il potere di nomina e di
revoca del controllore .................... . 130
5.3.2. Se la revoca del controllore richieda o meno una giusta
causa .............................. . 131
5.4. L’attività di controllo della gestione ................. . 131
6. La persona con disabilità grave quale esclusivo beneficiario del negozio
destinatorio ................................... . 132
6.1. La nozione di “persona con disabilità grave†........... . 132
6.2. Il significato dell’espressione “esclusivo beneficiario†....... . 134
6.3. Il contenuto della posizione beneficiaria del disabile grave .... . 135
7. La durata del negozio ............................. . 136
8. La destinazione del patrimonio residuo dopo la morte del disabile grave . 139
CAPITOLO 4
NEGOZI DESTINATORI E SOGGETTI INCAPACI
1. Premessa .................................... . 145
2. Il disponente incapace d’agire ........................ . 146
2.1. Negozi destinatori testamentari ................... . 146
2.2. Negozi destinatori mediante atto fra vivi .............. . 148
2.2.1. Negozi destinatori stipulati dal disponente incapace a favore
di se stesso ........................... . 148
2.2.2. Negozi destinatori stipulati dal disponente incapace a favore
di se stesso e di soggetti terzi ................ . 159
3. Il beneficiario incapace d’agire del negozio destinatorio stipulato da un
terzo ....................................... . 180
3.1. L’accettazione della posizione beneficiaria ............. . 180
3.2. Se l’attività di straordinaria amministrazione del gestore richiede o
meno l’autorizzazione giudiziale ................... . 184
3.3. La clausola per la quale la posizione beneficiaria dell’incapace sarÃ
amministrata da un soggetto diverso da quello indicato dalla legge. 189
3.4. (segue) La clausola che, altresì, esonera il gestore della posizione
beneficiaria dell’incapace dalle autorizzazioni giudiziali ...... . 192
INDICE SOMMARIO
VII
CAPITOLO 5
CENNI SUL REGIME FISCALE DI FAVORE PREVISTO
DALLA LEGGE N. 112/2016
1. Le polizze assicurative a favore del disabile grave ............. . 195
2. I negozi destinatori a favore del disabile grave .............. . 196
2.1. L’atto dispositivo dei beni destinati compiuto dal soggetto che
stipula il negozio destinatorio .................... . 196
2.1.1. Imposta sulle successioni e donazioni ........... . 196
2.1.2. Imposte ipotecaria e catastale ................ . 200
2.2. Il trasferimento dei beni destinati dal gestore uscente a quello
subentrante ............................... . 202
2.3. Il ritrasferimento dei beni destinati al disponente da parte del
gestore .................................. . 203
2.4. Il trasferimento dei beni destinati dal gestore ai beneficiari finali . 205
2.4.1. Premessa ............................ . 205
2.4.2. Imposta sulle successioni e donazioni ........... . 205
2.4.3. Imposte ipotecaria e catastale ................ . 208
2.5. I “trasferimenti†ex art. 6, comma 6 ................ . 209
2.6. L’esenzione da imposta di bollo ................... . 210
2.7. Le erogazioni liberali, le donazioni e gli altri atti a titolo gratuito ex
art. 6, comma 9 ............................ . 210
2.8. La delega ai Comuni in tema di agevolazioni o esenzioni concernenti
l’IMU .................................. . 212
CAPITOLO 6
STRUMENTI DI IMPUGNAZIONE DEI NEGOZI DESTINATORI FAMILIARI
DA PARTE DEI CREDITORI DEL DISPONENTE
1. Premessa .................................... . 215
2. Il pignoramento diretto dei beni destinati ex art. 2929-bis c.c. ..... . 216
2.1. Considerazioni generali ........................ . 216
2.2. Applicazione della norma ai negozi destinatori .......... . 221
3. L’azione revocatoria .............................. . 228
3.1. I negozi destinatori soggetti ad azione revocatoria ........ . 228
3.2. Il presupposto soggettivo dell’azione ................ . 230
3.3. Individuazione dei soggetti legittimati passivi ........... . 233
3.4. Gli effetti della sentenza revocatoria sui “subacquirenti†..... . 242
CAPITOLO 7
STRUMENTI DI IMPUGNAZIONE DEI NEGOZI DESTINATORI FAMILIARI
DA PARTE DEI LEGITTIMARI DEL DISPONENTE
1. Introduzione .................................. . 245
INDICE SOMMARIO
VIII
2. La tutela dei legittimari ex art. 549 c.c. in presenza di pesi o condizioni
sulla legittima .................................. . 248
2.1. Premessa ................................ . 248
2.2. Applicazione della norma ai negozi destinatori .......... . 250
3. L’azione di riduzione ............................. . 255
3.1. Premessa ................................ . 255
3.2. La questione della legittimazione passiva .............. . 255
3.2.1. Premessa ............................ . 255
3.2.2. La tesi della legittimazione passiva, a seconda dei casi, del
gestore ovvero del beneficiario ............... . 255
3.2.3. La tesi secondo cui l’azione di riduzione va sempre esperita
contro il gestore ........................ . 257
3.2.4. Osservazioni critiche e soluzione proposta ......... . 259
Indice analitico .................................... . 263
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