Partendo dalla concezione che le norme processuali racchiudano un mondo di valori da indagare per portare alla luce il "non scritto", il presente volume intende 'disvelare' il codice di procedura penale del 1930, al fine di decifrarne le coordinate ispiratrici, a prescindere dei proclami fascisti, e di individuarne, inoltre, la sopravvivenza post-bellica le modifiche apportate dal legislatore repubblicano. Il volume, frutto dell'incontro di studio svoltosi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano il 5-6 giugno 2008, tenta, così, di offrire agli studiosi uno strumento per verificare quanto di inconscio e quanto di inquisitorio permanga nei tratti distintivi della giustizia italiana, come eredità di quella intensa stagione codificatoria.
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