Dall'introduzione di Mariastefania Di Tomassi Mercato globale versus sovranità territoriale e autonomia normativa dei singoli Stati. Il tema di fondo che lega lo sforzo sistematico compiuto da Alessandro Centonze si dipana attraverso l'analisi dell'incidenza del fenomeno della globalizzazione, con ricadute sull'assetto sociale ed economico dei paesi che ne sono investiti, tanto più potenzialmente destabilizzanti e pericolose quanto più sono grandi le diseguaglianze sociali che li attraversano: da un lato, sulla tenuta della nozione di sovranità e sulla autonomia (ed efficacia) degli interventi normativi "domestici"; dall'altro, sulla esigenza di un sempre più adeguato ricorso non solo alla normazione internazionale, ma anche a rimeditate soluzioni ermeneutiche considerate "classiche". Alla sovranità , tradizionalmente legata alla concezione di Stato avente aspirazione universalistica ma di fatto territorialmente delimitato, accede anzitutto l'esercizio della giurisdizione quale potestà di ciascuno Stato di assicurare il rispetto delle proprie leggi, tendenzialmente nei confronti di chiunque, ma in concreto nell'ambito del territorio oggetto della sua sovranità . Anche la giurisdizione tende, dunque, all'universalità ma, per reciproco riconoscimento e autolimitazione dei diversi Stati sovrani, è di norma legata alle condizioni di non extraterritorialità della condotta e dell'agente, salve le eccezioni espressamente previste da trattati, convenzioni e accordi sovrannazionali. Siffatta concezione territoriale della sovranità è posta in crisi, nell'analisi dell'Autore, dalla internazionalizzazione dei commerci e dei fenomeni criminali con conseguente attribuzione agli strumenti di cooperazione tra gli Stati del compito di evitare che quel temuto "lembo di terra" che assicura l'impunità [...], trasformatosi oggi in un luogo indefinibile che attraversa e supera i confini statuali, venga da taluno sfruttato [...].
INDICE
Introduzione .............................................. ix
Capitolo Primo
LA DECADENZA DEGLI STATI-NAZIONE
E IL CONTRASTO AL CRIMINE GLOBALIZZATO
1. Il declino degli Stati-Nazione, la crisi dei mercati nazionali e la globalizzazione del crimine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
2. Il declino degli Stati-Nazione, la globalizzazione del crimine e la crisi
del principio di sovranita` territoriale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
3. Le nozioni di sovranita` territoriale e sovranita` nazionale di fronte al
declino degli Stati-Nazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
4. La crisi del principio di sovranita` territoriale e il contrasto al crimine
globalizzato nel sistema penale italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
5. Il contrasto al crimine globalizzato nella prospettiva di un diritto penale transnazionale e le questioni connesse all’individuazione della nozione di territorio dello Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
6. L’esplosione dei fenomeni criminali transnazionali e l’emersione planetaria del ‘‘problema migratorio’’. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
7. La gestione del ‘‘problema migratorio’’ e l’inadeguatezza del principio
di obbligatorieta` della legge penale rispetto all’inquadramento dei fenomeni criminali transnazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
8. La gestione dei flussi migratori illegali e l’insufficienza del criterio ermeneutico del locus commissi delicti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
9. Il problema dell’individuazione della competenza territoriale nelle ipotesi di reati connessi al trasporto di immigrati clandestini e il ruolo
della criminalita` organizzata transnazionale nelle operazioni di pianificazione criminosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Capitolo Secondo
LA DIMENSIONE TRANSNAZIONALE
DELLA CRIMINALITA` ORGANIZZATA
E IL CONTROLLO DEI FLUSSI MIGRATORI ILLEGALI
1. Il contrasto al crimine globalizzato e la gestione del ‘‘problema migratorio’’ dopo l’approvazione della Convenzione di Palermo . . . . . . . . . . 75
2. Gli artt. 2 e 3 della Convenzione di Palermo e la repressione dei fenomeni criminali transnazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
3. L’art. 5 della Convenzione di Palermo e la repressione dei fenomeni
criminali transnazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
4. Criminalita` organizzata transnazionale e flussi migratori illegali nella
Convenzione di Palermo: la terminologia utilizzata nel testo convenzionale e i punti di riferimento scientifico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92
5. La ratifica della Convenzione di Palermo nell’ordinamento italiano: la
legge 16 marzo 2006, n. 146. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 96
6. L’art. 3 della legge 16 marzo 2006, n. 146 e la struttura del reato transnazionale: la nozione di ‘‘gruppo criminale organizzato’’. . . . . . . . . . . 100
7. La dimensione organizzativa dei gruppi criminali transnazionali e il
modello normativo recepito dall’art. 3 della legge 16 marzo 2006, n.
146 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 109
8. L’art. 4 della legge 16 marzo 2006, n. 146 e l’aggravante della transnazionalita` del reato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124
Capitolo Terzo
CRIMINALITA` ORGANIZZATA
E FLUSSI MIGRATORI ILLEGALI: LE OSCILLAZIONI
ERMENEUTICHE, LE INCERTEZZE DOGMATICHE
E LE PROSPETTIVE GIURISDIZIONALI
1. Il controllo dei flussi migratori illegali e il contrasto al crimine globalizzato: la tutela dell’ordine pubblico e l’emergenza sociale. . . . . . . . . . . . 135
2. La gestione dei flussi migratori illegali e il contrasto al crimine globalizzato: le esigenze di tutela dell’ordine pubblico e lo sguardo ‘‘obliquo’’ della giurisprudenza di legittimita` . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
3. Le fattispecie collegate alla gestione dei fenomeni migratori illegali: i
dubbi ermeneutici e le oscillazioni giurisprudenziali . . . . . . . . . . . . . . . 146
4. Il contrasto ai flussi migratori illegali, il ruolo della criminalita` organizzata transnazionale e la crisi del diritto penale classico . . . . . . . . . . . . . 152
5. Le fattispecie collegate al controllo dei flussi migratori illegali e la ricerca di modelli alternativi di responsabilita` penale . . . . . . . . . . . . . . . 161
6. La gestione dei flussi migratori illegali e il contrasto al crimine globalizzato: le scelte normative e le prospettive de iure condendo . . . . . . . . . 168
7. La gestione dei flussi migratori illegali e la rivisitazione giurisdizionale
del ruolo della criminalita` organizzata transnazionale: l’intervento parzialmente chiarificatore delle Sezioni unite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173
8. Le fattispecie collegate al controllo dei flussi migratori illegali e l’applicazione della figura del concorso esterno nei reati associativi . . . . . . . . 178
Chi ha acquistato questo prodotto ha acquistato anche..